Suggerimenti per un migliore utilizzo dell’iPad

I suggerimenti che seguono sono stati raccolti in giro per la rete, tra i “millantamila” siti che si occupano dell’iPad, con l’auspicio che possano essere di ausilio a chiunque voglia utilizzare in maniera più completa ed approfondita la propria “tavoletta magica”.

Ho omesso di riportare tutti quei suggerimenti che ho ritenuto essere un insulto all’intelligenza del lettore, perlomeno di quello italiano, che reputo un gradino al di sopra nella scala evolutiva, rispetto a quello americano medio, che necessita normalmente di indicazioni, per i prodotti che acquista, del calibro della scritta “non ingerire” vergata in caratteri cubitali sulle confezioni delle batterie al litio…1. Un metodo veloce per andare all’inizio della pagina

per andare velocemente all’inizio del documento (o meglio, della pagina del documento) che state consultando, cliccate con un dito sulla barra di stato (la barra dove potete leggere l’ora). Potete eseguire questa azione in alcune applicazioni come Mail o Notes, quando li state consultando in modalità “landscape”.

2. Richiamare i controlli dell’applicazione iPod

Se state ascoltando della musica per mezzo dell’applicazione iPod, premete due volte, in rapida successione, il tasto “home” e i controlli dell’applicazione compariranno in primo piano, pronti per essere utilizzati; l’azione è efficace anche se state utilizzando, contemporaneamente all’ascolto della musica, anche un’altra applicazione, come, ad esempio, Safari.

3. Silenziamento veloce

per silenziare velocemente l’applicazione iPod si deve premere e tenere premuto il tasto per abbassare il volume e il livello sonoro dell’applicazione verrà istantaneamente portato a zero.

4. Mettere due icone in più nel Dock

Il dock nella parte inferiore dello schermo dell’iPad è dotato, di default, di quattro icone, ma se ne possono aggiungere altre due, per arrivare a un totale di sei. Per aggiungere le altre due, premete con un dito sull’icona dell’applicazione che volete aggiungere al dock e tenete premuto fino a quando l’icona non inizierà a tremare. Trascinatela ora nel dock e quindi premete il tasto “home”.

5. Realizzare un’istantanea dello schermo

se volete realizzare un’istantanea dello schermo dell’iPad o di una applicazione che è in esecuzione, al fine di inviarla per posta elettronica, stamparla (quando sarà possible) o salvarla, premete contemporaneamente il tasto “home” e il tasto “On/Off/Standby”. Lo schermo emetterà un lampeggio e udrete il suono dell’otturatore di una macchina fotografica. L’immagine acquisita verrà stata salvata nell’applicazione “Immagini”.

6. Mettere in pausa i download

se avete la necessità di mettere in pausa un download, magari perché la batteria è quasi completamente esaurita o perché lo scaricamento sta rallentando eccessivamente la navigazione internet, cliccate sull’applicazione, mentre lo scaricamento è in corso, e questo andrà in pausa; cliccate di nuovo per riprenderlo da dove lo avevate interrotto.

7. Spegnimento forzato

talvolta può essere necessario riavviare l’iPad, spegnendolo forzatamente, per risolvere un problema generato, di solito, da qualche applicazione realizzata non molto bene; per effettuare il riavvio con questa modalità è sufficiente premere e tenere premuti simultaneamente i pulsanti “home” e “On/Off/Standby” per circa 10 secondi. Ignorate il messaggio “Spegni” che si presenterà sullo schermo e l’iPad si spegnerà. Ora riaccendetelo normalmente e il problema che si era presentato dovrebbe essere risolto e l’iPad dovrebbe avere ripreso il suo normale funzionamento.

8. Chiusura forzata di un’applicazione

a volte le applicazioni posso avere un malfunzionamento, si possono bloccare e smettere di rispondere ai comandi; per ottenere la chiusura forzata dell’applicazione “recalcitrante”, premere e tenere premuto il tasto “On/Off/Standby” fino a quando non appare il messaggio “Spegni”; rilasciare ora il tasto “On/Off/Standby” e quindi premere e tenere premuto il tasto “home” per circa 6 secondi; questa procedura dovrebbe forzare la chiusura dell’applicazione bloccata e consentire di riprendere il controllo dell’iPad.

9. Ricominciare da capo

Se avete la necessità di “formattare” l’iPad e di ripristinarne una configurazione sicuramente funzionante (magari a causa di installazioni e disinstallazioni “folli” di applicazioni di dubbia provenienza), tenete presente che ogni volta che lo sincronizzate con iTunes, viene creato un backup; ne consegue che per ripristinare l’iPad è sufficiente connetterlo al vostro Mac (oppure, se vi volete male, a un PC), attendere che iTunes venga avviato, selezionare l’icona dell’iPad e quindi il pulsante “ripristino”, per iniziare la procedura.

10. Il segreto del tasto “.com”

Premere e tenere premuto il tasto “.com” della tastiera virtuale dell’iPad, attiva un’opzione a schermo che consente di selezionare altri suffissi, come “.co”, “.uk”, “.net”, ecc.

11. Aggiungere uno sfondo dello schermo personalizzato

Per aggiungere allo schermo dell’iPad uno sfondo personalizzato, salvate un’immagine di vostro gradimento, cliccandovi sopra con un dito e mantenendo la pressione; selezionate poi l’opzione di salvataggio dell’immagine, che ne consentirà la successiva apparizione nell’applicazione “Immagini”; cercate l’immagine e cliccate sulla piccola freccia in alto a sinistra; dal menù che comparirà, selezionate l’opzione di utilizzo dell’immagine come sfondo dello schermo.

12. “Scuotere” l’iPad per le opzioni di “Annulla” o “Ripristina” (la digitazione)

Mentre state digitando un testo, scuotendo l’iPad potrete fare comparire sullo schermo un menù con le opzioni di “Annulla” o “Ripristina”; se poi non lo volete scuotere (o vi sembra inappropriato farlo in pubblico), le suddette opzioni sono disponibili anche nelle tastiere alternative: un tasto “Annulla” è presente nella tastiera “?123” e un tasto “Ripristina” è presente nella tastiera “#+=”.

13. Utilizzare solo le lettere maiuscole

Se volete utilizzare solo le lettere maiuscole per i vostri scritti, potete attivare un’apposita opzione andando in Impostazioni -> Generali -> Tastiera; qui troverete l’opzione “Blocco Maiuscole” che vi consentirà di bloccare la tastiera sulle lettere maiuscole cliccando due volte in rapida successione sul tasto “shift” (quello che attiva la lettera maiuscola) della tastiera virtuale; per sbloccare la tastiera basterà cliccare nuovamente (una sola volta) sul suddetto tasto “shift”.

14. Ottenere simboli e caratteri extra

su alcuni tasti della tastiera virtuale, una pressione prolungata consente di fare comparire sullo schermo dei simboli o caratteri alternativi, da inserire nel testo che state realizzando; per vedere le opzioni disponibili per ogni singolo tasto, come detto, è sufficiente esercitare una pressione prolungata su di esso. Questa funziona è particolarmente utile, per noi italiani, per la digitazione delle lettere accentate, non presenti di default sulla tastiera (“dove sono le lettere accentate” è la domanda che mi è capitato di sentire porre più spesso, in relazione all’iPad, sino ad oggi).

15. Sostituzioni

una caratteristica interessante dell’iPad è la funzione “sostituzioni” disponibile nelle applicazioni che consentono la scrittura di un testo; selezionate una parola cliccandoci sopra due volte in rapida successione e apparirà sullo schermo un menu con la relativa opzione; cliccando sull’opzione potrete vedere apparire i termini che il sistema ritiene adatti come sostituti della parola interessata.

16. Come pulire lo schermo dell’iPad

vi siete chiesti come pulire lo schermo dell’iPad da quelle brutte ditate di Nutella (o di marmellata), senza rovinarne il rivestimento oleofobico? Ufficialmente, dovreste utilizzare, per la pulizia, esclusivamente un soffice panno pulito, di quelli che non lasciano pilucchi; personalmente, con un panno in microfibra, che si trova in qualsiasi supermercato, leggermente inumidito con acqua, ho ottenuto ottimi risultati sia con l’iPad che con lo schermo del Macbook Pro; non utilizzate per nessun motivo alcool, spray o prodotti vari per la pulizia di finestre o altre superfici, in quanto potrebbero verosimilmente danneggiare lo schermo.

17. Prendersi cura della batteria

La batteria dell’iPad è una ricaricabile ai polimeri di litio e sicuramente, nel lungo termine, si consumerà irreparabilmente, ma vi sono degli accorgimenti che consentono di prolungare la sua durata al massimo che sia possibile, come, ad esempio, tenere l’iPad lontano da temperature superiori a 95 gradi Fahrenheit (35 gradi Celsius), o inferiori a 32 gradi Fahrenheit (0 gradi Celsius), oppure effettuare un ciclo completo di carica e scarica una volta al mese (caricare la batteria al 100% e lasciarla poi scaricare completamente).

18. Utilizzare solo una parte di un messaggio di posta

Se volete utilizzare, per una replica o un inoltro, solo una parte del testo di un messaggio di posta elettronica, è sufficiente evidenziare la porzione di testo interessata e quindi premere il tasto “rispondi” o “inoltra” e l’azione sarà portata a termine utilizzando solo il testo selezionato. Si tratta di una funzione utilissima quando dovete estrapolare le uniche tre righe utili da un messaggio di posta di millantamila parole, del logorroico di turno.

19. Rimpicciolire velocemente una mappa in Mappe (zoom-out)

per rimpicciolire velocemente (funzione di zoom-out) la mappa che state consultando nell’applicazione Mappe, è sufficiente cliccarci sopra con due dita, anziché con uno solo; è possibile naturalmente utilizzare, in alternativa, la funzione “pinch” (pizzica) con due dita, per ottenere un controllo più preciso dell’azione; la funzione è attualmente disponibile solo in Mappe.

20. La bussola all’interno di Mappe

è possibile utilizzare la bussola all’interno dell’applicazione Mappe; si deve premere il tasto “Find My Location” una volta e poi premerlo nuovamente, una seconda volta; apparirà a questo punto la bussola, che indicherà dove si trova il nord e che cercherà altresì di determinare in quale direzione sia attualmente rivolti l’iPad e il suo utilizzatore.

21. Aggiungere una pagina web alla schermata principale dell’iPad

per salvare una pagina web che si visita di frequente sulla schermata principale dell’iPad, è sufficiente cliccare l’icona con il simbolo “+” in Safari e selezionare, dal menu che compare, la voce “Aggiungi alla schermata Home”.

22. Abbassare (oltre il minimo) la luminosità dello schermo

come noto, la luminosità dello schermo può essere regolata tramite l’apposito pannello di controllo; un fatto probabilmente meno noto è che la luminosità, quando regolata al minimo, può essere ancora ulteriormente ridotta utilizzando il pannello di regolazione dell’applicazione iBooks.

23. Impostare le restrizioni

nelle Impostazioni dell’iPad, dall’elenco delle configurazioni generali è possibile impostare le restrizioni per alcune applicazioni. Selezionando la voce “Abilita restrizioni” verrà richiesto l’inserimento di un codice per proteggere l’attivazione o la disattivazione selettiva di alcune applicazioni, come Safari, YouTube, iTunes, App Store, oppure per abilitare il download di contenuti o applicazioni, in base alle relative classificazioni per fasce d’età.

24. Stampare dall’iPad

Come stampare dei file residenti sull’iPad è una questione che viene posta di frequente dai nuovi utilizzatori della magica “tavoletta” di Apple, atteso che nel sistema operativo che la governa non è attualmente prevista questa funzionalità. Ecco, quindi, alcune opzioni attualmente praticabili per ottenere il risultato voluto.

a. Inviare il documento per posta elettronica a un Mac

Questa soluzione può sembrare oltremodo ovvia, ma è probabilmente ciò che Apple aveva in mente, in relazione alla questione, quando ha creato l’iPad. Se state lavorando in una qualsiasi applicazione in grado di creare documenti (come, ad esempio, Pages, oppure Numbers), potete inviare per posta elettronica il documento a un Mac (o a un PC, se proprio non potete farne a meno) connesso a una stampante e stamparlo da lì.

b. Utilizzare un’Applicazione (“There’s an App for that”)

Questo può essere leggermente più complicato, ma comunque fattibile.

b.1 Air Sharing HD

Un’applicazioni a pagamento molto utilizzata per stampare, ma anche per fare diverse altre cose, dagli utenti dell’iPad, è Air Sharing HD (disponibile qui: itunes.apple.com/app/air-sharing-hd). Air Sharing HD consente di montare l’iPad, via WiFi, come se fosse un normale disco esterno, sul vostro Mac, consentendovi di inserire e togliere file; potete anche inviare direttamente dall’iPad dei file a una stampante che sia connessa al Mac sul quale viene montato l’iPad.
Alcune altre operazioni che l’applicazione consente di eseguire sono: visualizzare documenti in (PDF, .doc, .xls, e altri), connettersi a file server remoti, visualizzare e scaricare allegati a messaggi di posta elettronica, eseguire operazioni sui file residenti nell’iPad, condividere file con altri utenti.

b.2 ePrint

ePrint è un’applicazione a pagamento (disponibile qui: itunes.apple.com/app/eprint) che permette di stampare dall’iPad (ma anche da un iPhone o da un’iPod Touch) direttamente su una stampante di rete, connessa alla rete in modalità wireless; è possibile stampare allegati di posta elettronica, pagine web, schede dei contatti e fotografie.
Dell’applicazione esiste anche una versione gratuita, che applica un bordo intorno alle stampe e che è altresì limitata nella varietà dei file che può stampare; l’applicazione supporta una buona quantità di stampanti di diverse marche, purchè siano stampanti di rete.
I giudizi degli utenti su questa applicazione si dividono nettamente in due: ci sono quelli soddisfatti e ci sono quelli che sostengono che sia meglio attendere una prossima versione, o utilizzare un’altra applicazione.

c. Altri metodi di stampa
c.1 stampanti con accesso web diretto

Per guardare oltre i metodi anzi descritti (spedire il file per posta elettronica oppure utilizzare un’applicazione “ad hoc”), dobbiamo rifarci a un’indiscrezione (disponibile qui: www.nytimes.com/2010/06/07/technology/) secondo la quale alcune delle nuove stampanti (e dei nuovi multifunzione) annunciate recentemente da HP, disporrebbero di un accesso web diretto, corredato anche da un indirizzo di posta elettronica.
Questa funzionalità, qualora confermata, potrebbe aprire nuove possibilità per la stampa da parte degli utilizzatori di servizi basati sul web, come “Google docs”, e da dispositivi come iPhone e iPad.

c.2 iOS 4.2
Steve Jobs ha annunciato, nel corso dell’evento Apple dedicato alla multimedialità tenutosi il 1° settembre u.s., che l’aggiornamento del sistema operativo residente sull’iPad, iOS, alla versione 4.2, previsto per l’autunno, porterà con sé, tra le altre cose, anche la funzionalità nativa di stampa via wireless; problema risolto, quindi?

In conclusione, le opzioni per stampare un file residente sull’iPad, al momento attuale, sono:
– inviare per posta elettronica il file a un Mac (o PC);
– utilizzare un’applicazione dedicata, come Air Sharing HD;
– attendere la disponibilità di dispositivi di stampa dotati di un accesso web diretto;
– attendere la disponibilità di iOS 4.2.

Come far rimuovere un video da YouTube

Torniamo dalle ferie con questa brevissima guida per cancellare filmati da YouTube. Molto probabilmente servirà a pochi dei nostri abituali lettori, ma dovendo (per lavoro) monitorare quotidianamente contenuti multimediali, ne approfitto per condividere con voi i pochi, ma indispensabili passi, per riuscire nell’intento di eliminare video che ci appartengono (o che ci infastidiscono particolarmente) dal più grande e popolare portale di condivisione di video.
Se caricare un filmato su YouTube per renderlo pubblico al mondo intero è un gioco da ragazzi, non è altrettanto semplice eliminarne uno ed evitare che si diffonda rapidamente anche altrove. Ci sono più strade per raggiungere lo scopo, una lenta, una lentissima e una lentissimissima. Per lenta intendo almeno 24 ore fornendo i propri dati, comprensivi di indirizzo e telefono; per lentissima mi riferisco ad una segnalazione anonima che chissà verrà mai processata, e infine la lentissimissima riguarda i tempi bibilici di una segnalazione tradizionale tramite raccomandata con ricevuta di ritorno da spedire in Irlanda. Scartiamo quest’ultima, ed evitiamo quella anonima (se un utente rivendica la proprietà di un filmato si presuppone che non abbia nulla da nascondere)…Innanzitutto è preferibile avere un account registrato per semplificare il processo di identificazione, poi ci si “logga” inserendo il proprio ID e password forniti da YouTube e si clicca su Copyright.
Abbiamo una decisione da prendere. Il sito specifica che, se i video da rimuovere sono numerosi o si ha la necessità di rimuovere in continuazione contenuti illegali, è consigliabile sottoscrivere un programma di verifica dei contenuti, il quale avviserà elettronicamente gli amministratori del portale e renderà più veloce la rimozione del contenuto che vìola il copyright. Unica seccatura è che il modulo dovrà essere inviato anche via Fax (nessun problema per chi usa il Mac).
Bisogna fare molta attenzione, in questi delicati casi di denuncia di violazione di copyright e della privacy, una qualsiasi leggerezza o un errore di valutazione o dichiarazione del falso, potrebbero portare a fastidiose conseguenze legali civili. Tralasciamo per ora l’iscrizione al programma di verifica dei contenuti e scegliamo la strada più semplice per ottenere lo scopo: la rimozione del filmato incriminato.
Bisogna innanzitutto compilare il Modulo web di reclamo per violazione del copyright e selezionare il tipo di problema che affligge il contenuto. Per ogni tipologia esiste un percorso da seguire, mettiamo il caso che questo filmato ci ritragga personalmente e non ci fa piacere, bisognerà scegliere “Figuro in questo video senza autorizzazione” e ci si troverà catapultati in nello strumento Assistenza e sicurezza.
Un’altra scelta ci verrà posta, e decideremo, se è il caso, di selezionare Privacy.
Dopo qualche decina di secondi persi a capirne di più sul delicato argomento, potremo procedere scegliendo il reclamo di violazione del copyright e successivamente il tipo di violazione della privacy. Finalmente, dopo sei lunghi passaggi si arriva al modulo vero e proprio. La compilazione della Procedura di reclamo per violazione della privacy di YouTube è molto più semplice del percorso per raggiungerla.
Terminata la segnalazione basterà aspettare che il reclamo venga “lavorato” da un umano, che provvederà a valutare il caso ed eventualmente a contattarci qualora mancassero informazioni fondamentali per la rimozione del materiale. Intanto, mentre decine di ore passeranno tra un messaggio ed una risposta, è consigliabile scegliere la mossa di contattare anche privatamente l’utente per velocizzare la rimozione.
Bisogna scrivergli in maniera garbata, ma decisa, senza far trasparire alcuna insicurezza, ma soprattutto senza offendere la sua persona. Poche parole, ma efficaci. Un esempio può essere questo: “Salve, mi risulta che in tale giorno sia stato caricato un video in cui figuro senza autorizzazione. Tenendo in considerazione l’ipotesi che lei poteva non essere a conoscenza di questo, la prego di rimuovere immediatamente il filmato, altrimenti mi vedrò costretto mio malgrado a denunciare il tutto al canale di youtube ed alle autorità competenti. Sicuri della sua collaborazione, le porgo distinti saluti.” Seguito logicamente dal link al filmato.
Nel frattempo gli amministratori di YouTube, precedentemente contattati, faranno il loro lento corso di verifica, intanto noi abbiamo utilizzato le nostre due uniche armi “a salve” per difendere i nostri diritti e non ingaggiare alcun professionista del settore.
Ho imparato a mie spese che è importantissimo non scrivergli più, neanche per ringraziarlo e nemmeno dopo la rimozione del filmato, poiché questa mossa (seppur educata e plausibile) potrebbe far trasparire la nostra debolezza e scatenare il fenomeno opposto, facendo scattare in lui l’istinto vendicativo di ricaricare il filmato. Potrebbe addirittura indispettirsi continuando a rimuovere e caricare più volte lo stesso filmato, ma in questo modo metterebbe seriamente a repentaglio il suo account. Ci sono rari casi in cui si finisce per ricorrere anche per vie legali, ma sinceramente è meglio per tutti cercare di evitare il più possibile azioni del genere. Se l’utente ci tiene a conservare il suo account si comporterà in maniera sensata e poco spericolata.

Risolvere i problemi della rete wireless

Quello che segue è la traduzione e l’adattamento (alla realtà italiana) di un articolo pubblicato recentemente da Adam Rosen sul sito “The Cult of Mac” (www.cultofmac.com), dal titolo “How to Fix Common WiFi Problems” e consultabile, in lingua inglese, qui: www.cultofmac.com/43447.

I dispositivi WiFi, quali, ad esempio, router, modem, adattatori per dotare i computer di connettività WiFi e server per la stampa, operano su una porzione solitamente non regolamentata in dettaglio (mediante assegnazione ad uso esclusivo da parte di un servizio – n.d.t.) dello spettro delle frequenze radio; queste frequenze sono purtroppo condivise con molti altri dispositivi, come forni a microonde, telefoni cordless, telecomandi e altri ancora.

Daremo qui alcuni suggerimenti su cosa provare a fare quando le cose non funzionano…1. Riavviare il router
Questo è un suggerimento elementare, ma molto spesso efficace. Quando realizzate di avere un problema alla vostra rete wireless, riavviate (spegnere, attendere almeno 5 secondi e poi riaccendere) il router o l’access point WiFi che “serve” la connessione. Se la vostra rete è dotata di più di un router o access point, effettuate l’operazione su tutti quanti. Inoltre, non è affatto insolito che le apparecchiature WiFi economiche, destinate al mercato degli utenti domestici, necessitino di essere riavviate ogni tanto, per funzionare in maniera affidabile.
Sul computer, spegnere e riaccendere la scheda WiFi, forza il sistema ad effettuare una nuova scansione, alla ricerca delle reti disponibili. Su un Mac, cliccate sul menù Airport e selezionate “disattiva Airport”, attendete 5 secondi e quindi riattivate. Su iPhone, iPod e iPad, andate in impostazioni -> WiFi e spostate l’interruttore (software) su Off, attendete alcuni secondi e poi riportatelo su On.

2. Cambiare la posizione del router o del computer
Di nuovo, un’indicazione elementare, ma cambiare posizione, anche di pochi metri, può essere sufficiente, a volte, a risolvere il problema. Posizionate il router lontano da superfici metalliche consistenti, come scaffali, cassettiere e armadi metallici, o pareti con rinforzi in metallo, in quanto tutti questi oggetti possono assorbire o riflettere le onde a radiofrequenza e fungere quindi da ostacoli per il segnale.
Reti metalliche come quelle che si possono trovare all’interno dei vecchi muri e dei soffitti (in America? – n.d.t.) sono anche peggio, in quanto possono creare un vero e proprio schermo per il segnale (vedi: gabbia di Faraday – http://www.faradaycage.org). Questo può essere un problema rilevante se abitate in un edificio di non recente costruzione. In un simile ambiente, potreste addirittura avere la necessità di installare un access point, settato come ripetitore di segnale, in ogni stanza, per riuscire ad ottenere una copertura adeguata.

3. Attenzione al surriscaldamento
Un router Wifi è una piccola trasmittente, in genere operante alla massima potenza consentita e tipicamente inserita in un contenitore scarsamente aerato (o non aerato del tutto). Quando sono attivi, molti di loro (in particolare l’Airport Extreme di Apple) raggiungono temperature sufficienti e tenere il caldo il vostro caffè. Se sovrapponete al router altre apparecchiature oppure ostruite le griglie di aerazione (sempre che ci siano – n.d.t.), questo può surriscaldarsi oltre i normali parametri di esercizio, causando ogni sorta di bizzarro comportamento della vostra rete wireless.
Quando vi rendete conto che la rete wireless ha dei problemi, verificate la temperatura delle vostre attrezzature (router, acces point, ecc.) e applicate i correttivi adeguati se le temperature risultano eccessivamente elevate, eventualmente anche spegnendole e lasciandole raffreddare. Posizionate il router o l’access point wireless sopra a tutte le altre apparecchiature, se proprio le volere tenere accatastate una sull’altra e lasciate comunque almeno un paio di centimetri liberi su ogni lato, per consnetire la dissipazione del calore.

4. Aggiornare il firmware
I produttori di router, schede di rete, computer e terminali mobili speso rilasciano aggiornamenti del firmware dei loro prodotti, che possono migliorarne le prestazioni. Quando avete problemi, è utile verificare se il produttore del dispositivo abbia rilasciato un aggiornamento, applicandolo con le modalità indicate, qualora disponibile. Tenete però presente che quando si tratta di aggiornamenti del firmware, la prudenza è sempre d’obbligo. Si sono verificato casi nei quali l’aggiornamento del firmware ha introdotto malfunzionamenti e bug precedentemente inesistenti. Vi è una corrente di pensiero secondo la quale apparati di rete normalmente funzionanti non andrebbero aggiornati, salvo l’insorgere di problemi. Come si dice, “se non è rotto, non aggiustarlo!”.

5. Utilizzare un’antenna migliore o un’antenna esterna
Le antenne dei dispositivi WiFi sono in genere di dimensioni molto ridotte sui router (e a volte anche interne al dispositivo – n.d.t.) e generalmente interne al dispositivo, nei computer e nei terminali mobili. La ricezione di questi dispositivi può essere aumentata utilizzando un’antenna di maggiori dimensioni o un’antenna esterna, per ottenere un migliore rapporto segnale/rumore.
Alcuni router offrono l’opzione di un’antenna rimovibile, o sono dotati di un connettore per collegarne un’altra, in genere venduta a parte. Apple aveva previsto questa possibilità sui vecchi router Airport Extreme, denominati “UFO” (a causa della loro forma – n.d.t.), ma questa opzione è stata eliminata sui nuovi modelli.
Su un desktop o su un portatile con la scocca in metallo, un’antenna esterna è spesso un considerevole ausilio. I Mac Pro e i Power Mac G5 dotati di Airport Extreme possono utilizzare una piccola antenna a forma di “T”, che viene inserita sul retro della scocca del computer. Per i portatili, in genere non è possibile connettere un’antenna esterna alla scheda wireless interna, ma si può utilizzare, in caso di problemi, un adattatore WiFi USB, una scheda su interfaccia PC card (PCMCIA) o una scheda su interfaccia Express card (qualora il portatile ne sia dotato, in relazione alle ultime due interfacce – n.d.t.), che, tendenzialmente, hanno una migliore ricezione del segnale wireless rispetto alla scheda interna al portatile.

6. Eliminare l’elenco delle reti precedentemente salvate
Un problema software può causare inconvenienti alla vostra rete wireless anche quando la parte hardware funziona, invece, correttamente. I Mac e gli “iDispositivi” possono avere, a volte, un attimo di “smarrimento” quando devono associarsi a una rete wireless già nota ed alla quale si sono già associati in precedenza. Questo può accadere, ad esempio, quando è stato sostituito il dispositivo che serve la connessioneo quando è cambiato il protocollo di cifratura della rete, ma il nome della rete (l’ESSID – n.d.t.) e la password sono rimaste invariate. In questo caso, forzare il dispositivo a rimuovere l’elenco delle reti “amiche” precedentemente salvato può essere d’aiuto; un altro suggerimento che può rilevarsi utile è quello di spegnere la scheda Airport prima di applicare modifiche alla rete wireless.
Sul Mac, le informazioni sulle reti precedentemente salvate sono memorizzate in due luoghi: in Preferenze di Sistema -> Network -> Airport -> Avanzate (qui vengono salvati i nomi delle reti) e nel Portachiavi di sistema (qui vengono salvate la password). Dovete rimuovere le informazioni da entrambe le locazioni per riuscire a cancellare ogni traccia delle reti precedentemente salvate.
Indurre questo tipo di “amnesia” sull’iPhone, sull’iPad o sull’iPod Touch, è invece più complesso. Non si possono vedere i parametri della scheda wireless mentre la stessa è disabilitata, quindi il vostro “iDispositivo” cercherà continuamente di connettersi alle reti disponibili mentre voi state “operando”. Per arrivare all’opzione denominata “dimentica questa rete”, cliccate su Impostazioni -> WiFi e quindi sulla freccia a fianco del nome della rete. E’ stato peraltro rilevato che, a volte, il bottone “dimentica questa rete” appare regolarmente, mentre altre volte non appare e si deve quindi ripetere la procedura da capo.

7. Cambiare il canale della rete wireless
La presenza di molti dispositivi che utilizzano la porzione dello spettro delle frequenze dedicata al WiFi (sia nella banda a 2,4 GHz che in quella a 5,8 GHz) provoca certamente una congestione delle frequenze, specialmente nei centri urbani. Cambiare il canale di trasmissione utilizzato dal vostro router, può aiutare. Diversi router sono dotati di una funzione automatizzata, che analizza il traffico locale e assegna dinamicamente alla rete un canale libero da interferenze; se il vostro router dispone di questa funzione, provate ad utilizzarla.
Se non ottenete alcun risultato, utilizzate un software per l’analisi dello spettro RF, come iStumbler per il Mac o WiFiFinder App per iPhone/iPad/iPod Touch. Verificate quali canali sono in uso da parte delle reti che sono a portata dei vostri dispositivi e poi impostate manualmente, sul router, un canale di trasmissione che risulta libero, o poco “trafficato”.

8. Cambiare il protocollo di cifratura della rete
La password della rete wireless non serve solo per ottenere l’accesso alla rete, ma anche a cifrare il traffico della stessa. I protocolli di cifratura includono il WEP, il WPA, il WPA2, ecc. Il WPA e i suoi derivati sono un protocollo di cifratura più robusto del WEP, ma a volte utilizzare un diverso protocollo (anche se meno sicuro, questo è bene sottolinearlo con forza – n.d.t.) può consentire a una periferica o a un terminale problematici di riuscire a connettersi alla rete wireless.
I vecchi dispositivi che supportano solo il protocollo di trasmissione 802.11b potrebbero inoltre non essere in grado di supportare del tutto il protocollo di cifratura WPA, quindi se dovete connettervi con uno di questi dispositivi (incluse le vecchie schede Airport di Apple), il protocolo di cifratura WEP potrebbe essere l’unica opzione disponibile.

9. Utilizzare una rete priva di protezione
I professionisti ed i cultori della sicurezza trasecoleranno sicuramente leggendo questo suggerimento, ma è un fatto che una rete priva di cifratura è in genere quella che presenta i minori problemi. E’ d’altro canto evidente che una tale scelta comporta un elevato rischio per la sicurezza (delle informazioni che vi transitano, nonché del router e dei computer connessi – n.d.t.): una rete wireless “aperta” è l’equivalente di lasciare penzolare un cavo di rete, connesso al vostro router e della lunghezza di una cinquantina di metri (o più – n.d.t.) dalla finestra della vostra abitazione. A volte, però, considerazioni di ordine pratico possono indirizzare verso una simile soluzione.
Personalmente, non raccomando a nessuno di utilizzare una rete wireless priva di cifratura e non protetta da una robusta password, (considerate che in alcuni paesi una simile condotta potrebbe anche essere illegale), ma in un luogo dove la percezione del problema della sicurezza o le capacità tecniche di chi deve utilizzare la rete siano particolarmente basse ed il rischio derivante da una simile condotta sia comunque compreso pienamente, non utilizzare la cifratura della rete potrebbe essere una soluzione praticabile. Accertatevi solo che nessuna informazione sensibile possa transitare sulla rete (utopistico, direi – n.d.t.).

Codici diagnostici per iPhone

Questa è una raccolta dei principali codici diagnostici per iPhone, per utilizzarli bisogna lanciare l’applicazione “Telefono” e quindi digitare le cifre e i simboli di seguito indicati per ciascuna specifica funzione:

*3001#12345#* più il tasto verde di chiamata, per entrare nella modalità denominata “Field Mode”. In questa modalità è possibile visualizzare alcune informazioni di funzionamento relative alla rete, alle celle e alla potenza del segnale.

*#06# E’ uno dei più conosciuti, e mostra il codice IMEI del cellulare. L’IMEI è un codice univoco associato ad ogni cellulare e che insieme alle informazioni contenute nella SIM, permette l’identificazione univoca da parte della rete.

*#21# più il tasto verde di chiamata, per visualizzare le informazioni sull’inoltro delle chiamate voce, delle chiamate dati, degli SMS, ecc.

*#30# più il tasto verde di chiamata, per abilitare o disabilitare l’anonimizzazione della chiamata.

*#33# più il tasto verde, per visualizzare le informazioni sulle chiamate in uscita.

*#43# più il tasto verde di chiamata, per visualizzare le informazioni sull’avviso di chiamata.

*#67# più il tasto verde di chiamata, per visualizzare le informazioni sull’inoltro di chiamata quando il cellulare risulta occupato.

##002# per disattivare tutte le deviazioni di chiamata attive.

Tutti questi codici sono da utilizzare a vostro rischio e pericolo!

Inviare file PDF ad iTunes per la sincronizzazione con iBooks

Quella che segue è sostanzialmente l’adattamento e la traduzione di un post di Josh Sunshine sul blog “The Apple Blog” e disponibile per la consultazione, in lingua originale, all’indirizzo: www.theappleblog.com/2010/07/01/.
Essere costretti ad inserire manualmente i file PDF in iTunes, al fine di sincronizzarli con iBooks e quindi averli disponibili sull’iPhone o sull’iPad, può essere un compito tedioso. Utilizzando il metodo che stiamo per descrivere, si potrà però inviare qualsiasi documento, o anche una pagina web, direttamente alla sezione “Books” di iTunes, per un’agevole sincronizzazione.
Approntare iTunes a tale scopo è semplice: tutto ciò che si deve fare è aprire la cartella “Applications” (Applicazioni con il sistema operativo in italiano) e creare un alias di iTunes (facendo control-click sulla sua icona e selezionando la voce “Crea Alias”).
Si deve ora trascinare l’alias appena creato nella cartella Home/Libreria/PDF Services (se non c’è la si può tranquillamente creare); questa operazione aggiunge iTunes quale opzione disponibile, quando si seleziona il pulsante “PDF” nelle opzioni di stampa, in una qualsiasi applicazione.
Nel momento in cui si seleziona “PDF” nel menù di stampa, però, l’opzione appena aggiunta risulterà denominata come “iTunes alias”, nome che, in quel contesto, appare davvero scarsamente esplicativo.
Sarà quindi opportuno rinominare l’alias con un nome maggiormente significativo, come, ad esempio, “Invia PDF ad iTunes” oppure “Registra PDF in iTunes”, in modo che alla successiva selezione l’opzione possa assumere il nuovo nome.
Ora, ogni volta che si vorrà aggiungere un documento o una pagina web ad iBooks, per poterla leggere con comodo in un secondo momento sui propri dispositivi mobili, tutto ciò che bisogna fare sarà di selezionare, nel menù dell’applicazione, la voce File -> Stampa, cliccare sul bottone “PDF” e selezionare la voce corrispondente all’opzione per l’invio ad iTunes precedentemente creato.
Il documento o la pagina web saranno quindi salvati in formato PDF e inviati alla sezione iBooks della vostra libreria di iTunes. Questo metodo è ovviamente valido per qualsiasi applicazione che possa gestire file PDF.

Altolà spam anche per iPhone/iPad

Qualche giorno fa, sul nostro forum, è stato sollevato il problema della ricezione di SPAM su iPhone/iPad. Ricordavo di aver letto qualcosa di simile sul libro iPhone The Missing Manual ed ho pensato che sarebbe stato utile riportare in italiano il tutorial di David Pogue.
Il software Mail per iPhone/iPad, pur essendo uno straordinario programma di posta elettronica per un apparecchio mobile, non è ovviamente paragonabile a Mail.app per MAC OS X (e volevo pure vedere!!!).
A cosa mi riferisco? L’invio degli allegati è, in parte limitato, non si possono creare regole e, venendo al problema di questo post, non si possono separare le mail di spam che, come sappiamo, rappresentano la stragrande maggioranza delle mail ricevute.
Tuttavia, le seguenti istruzioni (raggiungibili cliccando sul continua) dovrebbero aiutarci a risolvere il problema. Premetto che io non lo uso e non sono riuscito a provarlo (alla fine vi spiego il perché), perché ho la buona abitudine di usare http://meltmail.com/ per creare account temporanei e uso un account fake, non impostato su iPhone/iPad, per quelle aree pubbliche di internet sottoposte al continuo controllo di software automatizzati capaci di registrare gli indirizzi.
Detto questo, per utilizzare un filtro spam su iphone, tutto quello di cui abbiamo bisogno è 10 minuti del nostro tempo e un nuovo e segreto account (gratuito) a GMAIL (es. emailsegreto@gmail.com), che è dotato di un ottimo filtro per spam e che filtrerà la posta al nostro account principale.
Badate bene che quanto segue, vi obbligherà a ricevere tutta la posta del vostro account principale, sull’account segreto di gmail, account che sarà impostato sul vostro iPhone/iPad, invece del vostro account solito.
Supponendo che l’indirizzo mail da proteggere sia iphonespamless@miomail.it, bisognerà farsi inviare tutta la posta che qui ci arriva, dal nostro nuovo account gmail. Vi anticipo che, il nostro nuovo emailsegreto account dovrà essere impostato NON dal tab importa “gmail” preimpostato da iPhone/iPad, ma come “altro account”.Purtroppo, però, non sarà sufficiente inoltrare semplicemente la posta all’account emailsegreto di gmail, perché altrimenti, ogni qualvolta faremo un reply a messaggi ricevuti, li faremo a noi stessi.
La procedura, apparentemente complessa, in realtà è semplice. Una volta sottoscritto l’account segretoemail a gmail, bisognerà fare in modo che tutte le mail pervenute al nostro iphonespamless siano inoltrate a emailsegreto. La funzione Mittente personalizzato di Gmail vi permette di usare Gmail per inviare messaggi con un altro dei vostri indirizzi email elencato come mittente al posto del tuo indirizzo Gmail.
Per fare questo, entrare nella pagina impostazioni di quest’ultimo (che si trova sulla destra in alto, accanto al nostro emailsegreto@gmail.com), selezionare il tab “account e importazione” (il secondo da sinistra), selezionare “invia messaggio come” (seconda opzione dall’alto).
Non abbiamo fatto altro che far gestire a gmail il nostro account.
Ora, però, bisogna fare in modo che quando si inviano i reply ai nostri interlocutori, questi arrivino dal nostro email pubblico e non da quello segreto. Cliccare su “invia la posta da un altro indirizzo”, inserire il proprio iphonespamless e aspettare la mail di conferma da gmail, che conterrà un link da seguire per dimostrare di essere il possessore dell’indirizzo in questione. Tornare alle impostazioni di emailsegreto@gmail e indicare il nuovo indirizzo come quello di default. A questo punto inserire il nuovo indirizzo nell’iPhone senza usare, come dicevo, la opzione pre-impostata “gmail”, ma usare l’ultimo tab che in genere è “altra” (in iPhone/iPad: home>impostazioni>email, contatti, calendari>account, aggiungi account>altra). Scegliere IMAP con i seguenti valori:

IMAP: informazioni dell’account
Nome: quello che volete appaia quando inviate messaggi
Indirizzo: iphonespamless
Descrizione: quello che vi pare

Server posta in arrivo
Nome host: imap.gmail.com
Nome utente: emailsegreto (senza il suffisso @gmail.com)
Password: ******

Server posta in uscita
Nome host: smtp.gmail.com
Nome utente: emailsegreto (senza il suffisso @gmail.com)
Password: ******

Le successive impostazioni avanzate possono essere lasciate così come sono, a meno che non abbiate particolari esigenze.
D’ora in poi, quando qualcuno invierà email al vostro iphonespamless account, vi arriverà tramite gmail che avrà provveduto a filtrarle. Quando voi risponderete sembrerà che lo facciate dal vostro mail conosciuto e non da segretoemail.

Concludo confessandovi che volevo verificare di persona la bontà di quanto scritto e ho provato i vari passaggi, arenandomi quando gmail mi ha chiesto il n. di telefono. Infatti, a quanto pare, negli ultimi tempi è cambiato qualcosa in gmail, sicché alla sua richiesta del mio n. di telefono per sottoscrivere un nuovo account, ho risposto “no, grazie”.

Mauro.

Creare, modificare e alleggerire i file .MKV

Il “contenitore multimediale” è un formato file che può contenere vari tipi di dati sincronizzando codec video, codec audio, sottotitoli e menu. Lo stesso familiarissimo file .mov di QuickTime è un contenitore del genere.
Lo scopo del progetto Matroska è quello di offrire un formato contenitore multimediale moderno, flessibile, estensibile e multipiattaforma, che permetta lo streaming attraverso Internet, una ricerca rapida all’interno del file ed anche i menu tipo DVD.
I file Matroska diventano sempre più diffusi e si riconoscono dalle classiche estensioni che sono solitamente .MKV per il video ed .MKA per l’audio. Questo contenitore supporta formati video MPEG-2, MPEG-4, WMV, RealVideo, Theora, Adobe Flash e x264, mentre per l’audio può contenere i formati MP3, WMA, RealAudio, Vorbis, AC3, DTS e FLAC, più i classici formati VobSubs, Ogg Writ, USF e SRT per i sottotitoli.
Attualmente la maggior parte dei filmati in alta definizione reperibili sui vari network di P2P e BitTorrent (spesso di origine pirata) sono in formato Matroska, conseguentemente si prevede che in tempi forse brevi questo tipo di file multimediali diventerà uno standard di fatto per quanto riguarda i contenuti audio e video.
Sul Mac non c’è un vasto assortimento di software per realizzare o editare filmati .MKV, ma c’è un progetto OpenSource con una promettente tabella di marcia, che viene aggiornato in maniera costante da un interessante team di sviluppo, soprattutto da Mosu, l’admin del sito www.bunkus.org. Si tratta di MKVToolnix, che proprio qualche giorno fa ha raggiunto la sua 4 versione pubblica.
Il programma permette di ricavare numerose informazioni, estrarre tracce audio e dati da un determinato file Matroska e creare il proprio file .MKV da un altro formato video. Come per il contenitore multimediale supportato, anche il software è coerentemente multipiattaforma, disponibile per i sistemi Windows, per le principali distribuzioni Linux e per Mac OS X.
Anche se MKVToolnix è localizzato nella sola lingua inglese, non sarà difficile imparare ad usarlo per bene, proprio per la semplicità della GUI e per le preimpostazioni già pronte. Sarà perciò possibile aggiungere o modificare capitoli, lingue e i sottotitoli per realizzare il proprio file in base alle esigenze personali, ma anche di eliminare queste risorse, se inutilizzate, in modo da ridurre notevolmente lo spazio richiesto dal filmato.
MKVToolnix 4 è disponibile per il download in maniera completamente gratuita, e richiede Mac OS X 10.6 per funzionare, altrimenti bisognerà ricorrere a versioni precedenti.

Ridimensionare un gruppo di immagini con…

Tante volte Apple mette a disposizione degli strumenti in un Mac nuovo e l’utente nemmeno si rende conto di quanto essi siano potenti. Applicazioni piccole, magari usate tutti i giorni, ma difficilmente sfruttate in tutte le loro funzionalità.
Tra queste, senza andare a scomodare le famose suite iLife o iWork, c’è Anteprima.app, oltre che logicamente TextEdit.app, Utility Disco.app, Utility Network.app, Automator.app, Mail.app, QuickTime Player.app, AppleScript Editor.app, senza elencarle tutte.
Ognuna di queste “semplici” applicazioni nasconde potenti funzioni e opzioni incredibili. Proprio Anteprima.app (in inglese Preview.app) permette di realizzare scontorni rapidi ed efficaci con Alpha istantaneo, oppure regolazioni dei colori di tutto rispetto, inserimento di elementi grafici (testi e forme geometriche basilari), addirittura permette di operare su più livelli. Ma non è tutto. Tra le sorprese riservateci da questa applicazione, che fondamentalmente nasce “solo” per visualizzare immagini, c’è la possibilità di ridurre in un istante centinaia di immagini portandole tutte alla stessa misura. Quante volte capita di dover inviare a qualcuno numerose immagini in bassa risoluzione, e bisogna (nella migliore delle ipotesi) scomodare Photoshop, magari con un suo automatismo realizzato ad hoc? Bene, con Anteprima.app sarà sufficiente aprire contemporaneamente i file interessati (logicamente facendone prima una copia se ci interessa salvaguardare gli originali), selezionarli tutti con una Mela+A e impostare la misura desiderata (riduzione, ma anche ingrandimento) in Strumenti > Regola dimensione… a questo punto bisognerà uscire dall’applicazione (Mela+Q) e confermare la modifica a tutti gli elementi. Attenzione che la modifica è irreversibile. In pochi istanti centinaia di immagini verranno ridimensionate in base alle nostre esigenze.
Molto comodo, vero?
Anteprima.app di Apple è incluso in tutti i Mac, ed a questa pagina del sito Apple sono disponibili alcune delle sue principali caratteristiche.