Shazam per iPhone

A chi non è mai capitato di sentire una canzone e di chiedersi autore e titolo… anche nelle migliori radio spesso non lo dicono e se si tratta della colonna sonora di una pubblicità non ne parliamo.
Nel 2002 nasce Shazam e lancia una tecnologia dedicata proprio a questo, riconoscere un brano anche con un comune cellulare!
Oramai sono passati ben sei anni, le tecnologie in questi anni hanno fatto passi da gigante e ovviamente su un prodotto come l’iPhone, la perfette sintonia tra telefono cellulare (mi sembra quasi di sminuirlo a chiamarlo così) e iPod, non poteva non esserci anche lui: SHAZAM, disponibile su iTunes Store..
Semplicissimo da utilizzare, basta avviaro, lanciare il “TAG” ed avvicinare l’iPhone alla fonte audio. ecco fatto, dopo qualche istante l’iPhone vibra; ok, ora comincia a cercarlo e in men che non si dica ecco che mi ritrovo tutte le informazioni di cui ho bisogno, anzi, di più!
Ovviamente ho l’autore, il brano e il nome dell’album, ma ho anche la possibilità di ascoltare le anteprime dei brani contenuti nell’album, di acquistare il brano o l’intero album (tramite iTunes Store ovviamente) e di gustarmi su youtube i video correlati grazie ad un collegamento fatto a DOC.
Ad essere sinceri una pecca c’è! Necessita di una connessione wifi… ma perché stupirsi, d’altronde anche iTunes Store sull’iPhone abbisogna del collegamento wifi!
— Roberto Calì

Audacity 1.3.6 Beta

Forse un po’ in sordina lo scorso 24 ottobre è stata rilasciata una nuova versione del celebre editor musicale Open Source Audacity.
La natura non commerciale di questa applicazione libera, nonché la grande attenzione degli sviluppatori nei confronti della sicurezza e della stabilità del software fanno sì che talvolta i tempi di rilascio siano più lunghi di quelli a cui siamo solitamente abituati, ma questa nuova versione 1.3.6, pur essendo presentata come “Beta”, mostra già una notevole maturità ed è in grado, quindi, di offrire una buona garanzia di successo relativamente al suo utilizzo, che comunque viene raccomandato da parte degli Sviluppatori ai soli utenti avanzati.

Audacity, grazie alla sua versatilità, è adatta sia ad un uso amatoriale che semi-professionale, mentre grazie al suo approccio intuitivo e ai numerosi manuali e supporti reperibili in rete, è adatta anche all’utente meno esperto.
Con questa applicazione, lo ricordiamo, è possibile:
– registrare audio da diversi sorgenti, anche dal vivo
– convertire formati da analogico in digitale
– modificare, tagliare, incollare, mixare tracce audio
– comprimere, normalizzare, amplificare, equalizzare file audio
– rimuovere i rumori di fondo
– aggiungere effetti speciali
– riprodurre al contrario
– e molto altro, anche tramite l’aggiunta di ulteriori plugin scaricabili da internet.

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L’ultima versione stabile, la 1.2.x, supporta i formati Ogg Vorbis, WAV, AIFF ed MP3, di cui quest’ultimo richiede l’installazione del codec LAME scaricabile dall’apposito link presente sul sito.
La principale novità della nuovissima versione 1.3.6b è il supporto ai nuovi formati WMA, M4A e AC3, previa installazione dell’applicazione ffmpegX e dei codec ad essa necessari.
Vengono aggiunte inoltre ulteriori possibilità:
– estrarre un file audio da video
– importare, tagliare, incollare ed esportare file MIDI
– avvalersi della funzione drag&drop per l’apertura dei file
– salvare un progetto come file compresso
È inoltre diminuito il tempo di attesa per l’importazione e l’esportazione dei file, è stato aggiunto il supporto a nuove lingue, tra cui l’italiano è abbastanza, ma non del tutto completo, c’è un piccolo rinnovamento nell’interfaccia grafica, che rimane comunque pulita ed essenziale, e altro ancora.
Infine è possibile la coesistenza delle due versioni di Audacity, la 1.2.x e la 1.3.6b, sullo stesso Sistema, in cartelle diverse entrambe all’interno della cartella delle applicazioni.

Audacity, lo ricordiamo, è disponibile per piattaforme Mac OS9 e OS X, GNU/Linux ed altri sistemi Unix-like, e Windows 2000/XP/Vista.
La nuova release 1.3.6b per Mac è Universal Binary e richiede OS X 10.4 o successivi.
Oltre che dal suo sito, è possibile scaricare l’ultima versione di Audacity anche dalla pagina dedicata dal sito Apple.
In questa pagina del sito di Audacity Italia è possibile scaricare in formato PDF un manuale in italiano che tratta le principali funzioni del software.
Il team di sviluppo di Audacity accoglie favorevolmente le segnalazioni degli utenti riguardo eventuali bug, ma anche qualsiasi suggerimento utile al miglioramento del progetto, al quale per altro è possibile contribuire sia a livello di programmazione che di traduzione dall’inglese relativamente al software e al sito web.

Aggiungi, rimuovi, modifica e masterizza… più volte!

L’austriaca freeridecoding ha da poco rilasciato la versione 1.1 di BurnAgain FS, un software a pagamento che consente di sfruttare i supporti CD/DVD alla pari di un comune hard disk, infatti il disco appena scritto (CDR, CDRW, DVD + RW e DVD-RW) può essere modificato per aggiungere o rimuovere elementi, modificarli o sostituirli, ed anche cambiare il nome del disco stesso.
Al termine della copia basta finalizzare il disco, che in una fase successiva potrà essere di nuovo modificato fino a quando c’è spazio fisico, è a tutti gli effetti un DVD multisessione. È interessante segnalare che grazie ad un sistema di confronto delle differenze tra i file, verranno copiati solo quelli effettivamente modificati dall’ultima volta, riducendo notevolmente lo spreco di dati.
BurnAgain FS è frutto dell’evoluzione del precedente BurnAgain DVD, ma in comune hanno solo il fine, essendo completamente diversi nel codice; in questa release viene aggiunto il supporto per Tiger (già girava su Leopard), la localizzazione in tedesco e qualche bugfix.
I supporti scritti con BurnAgain FS verranno “montati” come normali DVD dati masterizzati, e possono essere letti anche da qualunque PC con Windows o Linux installato. Il software, che utilizza il progetto MacFuse, è disponibile per il download dal sito ufficiale includendo 20 masterizzazioni, dopodiché per continuare ad usarlo bisogna acquistare la licenza tramite numero seriale al prezzo di 15 euro per una licenza singola, 35 euro per 5 utenti e 120 euro per 10 utenti.
L’aggiornamento è gratuito per tutti gli utenti che hanno registrato le versioni precedenti e gira nativamente su macchine PPC e Intel.

Fare grafica 3D sul Mac in pochi passi

Wings 3D è un modellatore poligonale dedicato alla definizione e suddivisione di modelli tridimensionali, abbastanza facile da usare e soprattutto open source. Bastano pochi giorni di utilizzo per cominciare a realizzare qualcosa di gradevole, senza necessariamente relegare questo programma gratuito nell’elenco dei software “limitati”. È possibile infatti, dopo un lungo periodo di utilizzo, creare lavori complessi e soddisfacenti (definendo materiali, colori, coordinate UV e tessiture) per poterli importare in altri programmi professionali, o semplicemente per rasterizzare il lavoro completo.
Wings 3D importa i formati: Nendo (NDO); 3D Studio (3DS); Wavefront (OBJ); FBX (on Windows and Mac OS X); Adobe Illustrator 8 (AI) e permette l’esportazioe in: Nendo (NDO); 3D Studio (3DS); Wavefront (OBJ); VRML (WRL); Renderware (RWX); FBX (Windows e Mac OS X);Yafray; Toxic e Povray.
La disponibilità di un dettagliato manuale (in inglese) semplifica la curva di apprendimento, comunque non troppo stretta, per l’utilizzo corretto del programma. Inoltre è disponibile online anche un comodo tutorial in italiano per riuscire ad utilizzare il software in pochi passi.
Nel recente aggiornamento Wings 3D – 0.99.04 vengono implementate moltissime nuove funzioni ed altrettante migliorie.
Wings 3D è disponibile per i Sistemi Operativi Windows, Mac OS X e Linux, inoltre è accessibile anche il codice sorgente per chi si occupa di programmazione.

Fotoritocco ed effetti con LiveQuartz

La recente e continua diffusione dei computer Macintosh al di fuori degli ambiti più tradizionali cui era appartenuta per lungo tempo, come ad esempio l’enorme settore della Fotografia e del ritocco fotografico, fa sì che un sempre maggior numero di utenti sia alla ricerca di applicazioni non necessariamente indirizzate ad un pubblico di soli professionisti.
In questo ambito si colloca, fra gli altri, LiveQuartz, che alle caratteristiche di intuitività e di semplicità d’uso associa quelle di una potenza straordinaria e quindi di una notevole velocità di risposta ai nostri comandi.
Interamente localizzata in italiano, l’applicazione presenta una vasta gamma di filtri atti a restituire effetti di grande rilievo alle nostre immagini: distorsione, mosaico, stilizzazione, regolazione del colore e della nitidezza, trasformazione prospettica e molto altro.
…segueNella barra degli strumenti troviamo il pennello, il timbro-clone, la gomma, la possibilità di inserire un testo o una forma geometrica, e poi selezione, ingrandimento, rotazione e trasparenza dell’immagine, e inoltre il programma supporta anche i livelli.
Un quadretto decisamente non male per un’applicazione gratuita, o meglio donationware, che ha recentemente proposto una versione tutta dedicata a Leopard, per meglio interagire nelle sue funzionalità con quest’ultima versione del Sistema Operativo Mac OS X.
Nella pagina dedicata al download troveremo comunque tutte le release di questo software, di cui l’ultima di riferimento per gli utenti di Tiger è la 1.7.3.
Tre brevi video dimostrativi (in inglese) dedicati rispettivamente all’uso dei livelli, dell’applicazione dei filtri, e del ritocco fotografico, ci vengono messi a disposizione in questa pagina, per fornirci un’idea pratica dell’immediato utilizzo di LiveQuartz.

Gestire i file PDF con PDFLab

Non si tratta di una novità, ma di uno strumento sempre utile, leggero ed efficace atto a venirci in soccorso ogni qualvolta abbiamo la necessità di manipolare un file PDF.
Il PDF, lo ricordiamo, è un formato del tutto indipendente dalle piattaforme Hardware e Software utilizzate, è già ottimizzato per la stampa ed è il formato ideale per lo scambio di documenti in rete o via e-mail, non solo perchè garantisce una fedele visualizzazione anche da parte di chi non usa il nostro stesso Sistema Operativo, ma soprattutto per motivi di sicurezza.
Il nostro straordinario Mac OS X non necessita di ulteriore software per l’apertura o la creazione di un file PDF, tuttavia può essere utile, talvolta, unire in uno stesso file due singoli PDF, oppure viceversa, estrarre solo una o più pagine da uno stesso file.
…segue
Il tool “PDFLab” si prefigge proprio questo scopo, naturalmente in maniera semplice e rapidissima, come ogni utente Mac si aspetta da un’applicazione.
È possibile trascinare direttamente i nostri file PDF all’interno della schermata o sull’icona del programma, oppure selezionarli tramite il Finder, ma sarà possibile anche aggiungere una pagina in bianco, una immagine JPG, una filigrana, e inoltre criptare e decriptare il nostro file, e altro ancora.
L’applicazione, Universal Binary, necessita di Mac OS X 10.3.9 o superiori, è gratuita e scaricabile direttamente dal sito ufficiale dello svizzero Fabien Conus.
Ricordiamo tuttavia che gli utenti di Leopard hanno un’ulteriore (spettacolare) possibilità relativa alla manipolazione dei file PDF, fornita direttamente dall’ultima versione di Anteprima.app.

Mail 3.0 contro lo spam

Lo spamming (detto anche fare spam) è l’invio di grandi quantità di messaggi indesiderati (generalmente commerciali). Può essere messo in atto attraverso qualunque media, ma il più usato è Internet, attraverso l’e-mail”. (da Wikipedia).

Dello stesso Autore de “Il Backup con Leopard”, “Mail 3.0 contro lo spam” è un’utilissima guida per mettere in atto tutte le strategie in nostro possesso al fine di limitare quanto più possibile la ricezione dello spam nelle nostre caselle di posta elettronica.
Essendo infatti lo spamming un fenomeno in continua ed incessante evoluzione, non è possibile adottare tecnicamente un rimedio definitivo al problema, tuttavia è possibile fare nostra una giusta preparazione sull’argomento, intesa come conoscenza e consapevolezza delle azioni che più ci riguardano da vicino.
Ed è proprio in questo senso che ci indirizza questa nuova guida di Marco Freccero, oltre a fornirci i suggerimenti per sfruttare al meglio le regole da applicare ai nostri programmi di posta elettronica.
Di recentissima stesura, la parte tecnica di questo eBook si basa quindi sul programma Mail 3.0, tuttavia gran parte dei consigli sarà applicabile anche alla versione precedente di Mail presente su Tiger, nonché ad altre applicazioni quali Thunderbird o Entourage.
…segueLo spam, oggi, è diventato un businnes colossale, e non è solo un fastidio, ma rappresenta un vero e proprio pericolo per noi e per le nostre macchine, in quanto è sempre più associato a fenomeni come il phishing e la diffusione di virus.
Attualmente non esiste ancora in circolazione un numero preoccupante di virus scritti per la nostra piattaforma, ma va da sé che questo pericolo può colpire chi utilizza un software di virtualizzazione con un sistema Microsoft.
Quanto al phishing, invece, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata, è attualmente un fenomeno molto allarmante, in quanto si tratta di un vero e proprio furto di dati on line, dagli indirizzi e-mail a quelli riguardanti le nostre carte di credito.
L’autore dedica quindi le prime pagine del suo nuovo eBook ad una carrellata di presentazione dei diversi protocolli di comunicazione che lavorano dietro l’invio e la ricezione delle nostre e-mail: SMTP, MIME, Unicode, POP, IMAP, illustrandocene i pregi e i difetti, e spiegandoci (non lo si fa mai abbastanza) perchè “è male” utilizzare il linguaggio HTML per i nostri messaggi di posta elettronica.

Purtroppo – ci dice Marco Freccero – il miglior alleato dello spammer è proprio l’utente che lo riceve, e questa non è assolutamente un’affermazione priva di consistenza, in quanto ancora troppo spesso si commettono azioni volte in questo senso, o per inesperienza, o per leggerezza, o semplicemente perchè non si fa molto per imparare a capire questo fenomeno.
L’autore ci insegna quindi innanzitutto a riconoscere un messaggio pericoloso, che sempre più spesso viene confezionato celandosi dietro un’apparenza innocua, e ci indica quelle fondamentali regole di buon senso atte a non cadere nelle trappole che esso ci tende. In pratica, possiamo imparare quindi ad avere un riguardo più consapevole dei nostri dati sensibili, cosa che già da sola ci regalerebbe una sicurezza quasi totale rispetto al problema.

Un aiuto comunque prezioso e atto a mantenere lontano lo spam dalle nostre caselle di posta ci viene dato anche dallo stesso software che utilizziamo per la ricezione delle e-mail sul nostro computer.
Ci vengono quindi indicate le procedure più corrette nonché i suggerimenti per impostare al meglio i nostri filtri di spam, dare istruzioni al client di posta su come riconoscere un messaggio di spamming, creare le regole, eliminare gli automatismi che ci consentono di aprire gli allegati (spesso ricettacoli di spie e amenità varie), e molto altro, per metterci in grado di creare un’efficace strategia di difesa sui nostri più comuni client di posta, nonché sul recentissimo servizio MobileMe (ex .mac) di Apple.

Un’altra utile risorsa che ci viene offerta nell’eBook è costituita da un nutrito glossario dei termini più ricorrenti in materia di web e di posta elettronica. Infine, il consiglio di Marco Freccero è quello di restare costantemente aggiornati per affrontare in maniera preventiva ogni tentativo di truffa si stia perpretando alle nostre spalle, e ciò è possibile tramite svariate risorse che possiamo trovare in rete, tra le quali indubbiamente spicca per affidabilità e qualità professionale il seguitissimo blog del “Disinformatico” Paolo Attivissimo.

La lettura di questo eBook è decisamente scorrevole, grazie allo stile e all’esperienza di Marco Freccero, che riesce ad offrirci sempre un approccio amichevole anche verso argomenti per propria natura più impegnativi.
E’ possibile acquistarlo sul sito BuyDifferent al prezzo di 4,90 Euro, e qui sarà possibile anche l’accesso gratuito in download alle prime pagine del testo.
Dal canto suo, con questa sua terza pubblicazione, BuyDifferent ci dimostra il successo che sta riscuotendo anche in Italia questa nuova forma di supporto digitale alle opere di un autore di testi.

–Michela

iMac 24" 3,06GHz vs Mac pro Quad Xeon 2,66GHz

Abbiamo confrontato in una breve, ma ben collaudata serie di test, l’iMac 24 di punta, con processore Intel Core 2 Duo a 3,06 GHz, contro il “vecchio” Mac Pro corredato dal Quad-Core a 2.66GHz.
Pur se introdotto quattro mesi fa, ci è stato possibile solo oggi mettere le mani su questo gioiellino da scrivania, e lo abbiamo spinto in una lotta apparentemente impari sotto l’aspetto tecnico, poiché il Quad ha a disposizione ben quattro core contro i due dell’iMac 24″, ma le sorprese non sono mancate.
Partiamo dal prezzo, l’iMac costa 1.918,99 euro e non offre l’espandibilità del Mac pro, ma certamente include un monitor da 24″ di elevata qualità che permette di utilizzarlo anche come importante strumento di intrattenimento (grazie al telecomando incluso o ad una tastiera opzionale Apple Wireless); di contro il Mac pro del 2007, che costava circa 2500 euro, consente ancora oggi importanti upgrade hardware all’utente finale e promette performance di tutto rispetto nelle applicazioni professionali.
…segueL’iMac “casalingo” più di una volta è stato in grado di tenere testa se non di battere sul tempo l’imponente Mac pro a quattro nuclei, soltanto però nelle operazioni dove i processori non vengono messi alla frusta, e cioè nelle esportazioni di QuickTime, nell’apertura di determinate applicazioni “quotidiane” e nelle conversioni effettuate da iTunes, iMovie, iDvd e iPhoto. Per esempio, sull’iMac 24″ Quick TimePro 7.5 ha eseguito una conversione video da .DV a .AVI in 10 minuti e 15 secondi, mentre sul Mac pro è stato necessario attendere 12 minuti e 55 secondi. La storia si ripete con iTunes, dove il Mac pro per una conversione da .Aiff a .MP3 ha dovuto aspettare 11 secondi in più rispetto al minuto netto dell’iMac.
Discorso diverso in merito a Photoshop 10 incluso nella CS3 (che al contrario spinge al massimo ogni nucleo) il quale ha fatto mangiare parecchia polvere all’iMac top di gamma. Con programmi di qualità superiore come Photoshop la situazione non solo si capovolge, ma migliora notevolmente a favore del Mac pro: il tempo di attesa, comunque buono dell’iMac, quasi si dimezza grazie ai quattro muscolosi core del Mac professionale sfruttati a fondo, infatti l’iMac ha fatto aspettare 6 minuti e 05 secondi per applicare una sfumatura radiale con zoom su un file da 391 MB, mentre il Quad ha richiesto solo 3 minuti e 32 secondi.
Una curiosità, lo stesso filtro di sfocatura radiale eseguita sul Mac pro 2008 a otto core ha impiegato solamente 1 minuto e 42 secondi, a conferma della bontà dell’applicazione di Adobe.

Un altro fattore interessante emerge con l’utilizzo di Mac OS X 10.5.4 (Leopard), che nella maggior parte dei casi migliora i tempi di elaborazione rispetto ai precedenti test svolti con Tiger, (vedi Utility di Compressione figlia del BOMArchiveHelper di Tiger).
Tutto questo rafforza la speranza in un futuro roseo anche per le macchine meno recenti, grazie ai benefici che dovrebbero essere introdotti da Snow Leopard.

Seguendo l’andamento delle applicazioni tramite Monitoraggio Attività, si evince che le applicazioni per Mac potrebbero suddividersi in tre tipologie, una estremamente rara che sfrutta a fondo ogni processore, un’altra che li sfrutta tutti (come Roxio Toast) ma dal 50 al 75 percento, e una terza che ne sfrutta soltanto uno o al massimo due al 100 percento e talvolta in maniera instabile. È sconcertante constatare che le applicazioni sviluppate da Apple rientrano spesso nell’ultima categoria, forse perché fondamentalmente si tratta di applicazioni “vecchie” che utilizzano vecchi codici semplicemente rimaneggiati, o che si appoggiano a QuickTime che ormai non nasconde più il peso degli anni. Un giorno tutte le macchine potranno venire sfruttate a fondo da applicazioni scritte meglio e con l’uso di un Sistema Operativo ottimizzato, con la dimostrazione che il lavoro svolto dagli ingegneri di Cupertino porterà notevoli vantaggi grazie anche all’introduzione di QuickTime X, Grand Central e OpenCL.

Lo scopo di questo test era quello di dimostrare quanto un computer Apple casalingo possa competere con macchine di fascia professionale di una dozzina di mesi fa, e quanto possa a volte rivelarsi ideale o meno l’acquisto di un iMac a 3,06 GHz.
Concludendo abbiamo riscontrato che un iMac di punta non deve rimpiangere le performance di macchine a 4 o 8 core su applicazioni da riscrivere, che spesso potrebbero rivelarsi proprio quelle di utilizzo quotidiano. Inutile quindi cercare prestazioni migliori di iDvd, iMovie, QuickTime in macchine con più processori, non è una questione di hardware, ma di software.

Segue la tabella aggiornata con i tempi rivelati sui test eseguiti nei nostri MacLab, ribadiamo ancora una volta che l’utilizzo quotidiano di un Mac non prevede l’adozione di un software per benchmark (del resto in rete di test del genere ce ne sono a bizzeffe), ma nella maggior parte dei casi l’uso di comuni applicazioni, professionali e non, per l’audio, il video o la grafica.


– OraCle