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KeRanger, un ransomware per Mac OS X (come rimuoverlo)

Il ransomware, una tipologia di malware molto diffuso su Windows, è ora giunto a minacciare anche gli utenti di Mac OS X. Vediamo di cosa si tratta, come identificarlo e come rimuoverlo.
Gli utenti di Mac OS X che utilizzano il popolare client torrent Transmission sono diventati recentemente potenziali vittime di un nuovo ransomware, specificato progettato per Mac OS X, che viene veicolato da una versione infetta del suddetto programma.
Ignoti criminali hanno infatti compromesso l’installer della versione v2.90 di Transmission presente sul sito dello sviluppatore il 4 marzo 2016, al fine di infettare le macchine sulle quali viene installato con un ransomware che i ricercatori di Palo Alto Research hanno denominato “KeRanger”. Continua a leggere.. “KeRanger, un ransomware per Mac OS X (come rimuoverlo)”

Le comunità di cyber-criminali nel deep web

I ricercatori di Trend Micro hanno scandagliato il deep web alla ricerca degli ecosistemi criminali che vi proliferano, evidenziando una georeferenzialità dei prodotti e dei servizi offerti.
Un nuovo interessante documento (1) dal titolo “Cybercime and the Deep Web” è stato recentemente pubblicato sul sito della società Trend Micro (2), che tratteggia le differenze tra le principali comunità di cyber-criminali presenti nel deep web (3), ciascuna delle quali specializzata nella fornitura di specifici “prodotti”, sia di natura hardware che software, e di “servizi”. Continua a leggere.. “Le comunità di cyber-criminali nel deep web”

Mac OS X è il software più vulnerabile?

Secondo una recente statistica, Mac OS X sarebbe il software con il maggior numero di vulnerabilità note al mondo, ma sarà proprio vero?
Esiste un proverbio, che talvolta vale forse la pena di richiamare alla mente, che afferma che “esistono tre tipi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le statistiche”.
È un detto che mi è tornato alla mente, di recente, dopo avere letto, in alcuni tra i blog sulla tecnologia che seguo più o meno assiduamente, diverse notizie propalanti la nozione che Mac OS X sarebbe il software che, nel corso del 2015 appena trascorso, ha fatto rilevare il maggior numero di vulnerabilità, sotto l’aspetto della sicurezza. Continua a leggere.. “Mac OS X è il software più vulnerabile?”

Windows da ISO sul Mac senza usare il SuperDrive

Esordire su questo sito con una guida per l’installazione di Windows su hardware Apple, non depone certo a favore di chi scrive, mi rendo conto. Tuttavia, se considerate nell’ottica dell’assistenza agli utenti Mac in difficoltà, per i quali iMaccanici rimane un’impagabile risorsa, sono certo che perfino le motivazioni di questo scritto risulteranno più comprensibili. Mi preme invitare coloro che si apprestano alla lettura di questo articolo a non lasciarsi intimidire dalla lunghezza del procedimento, poiché non tutte le fasi sono necessarie ad ogni computer; ci sono, però, dei Mac più difficili di altri, più recalcitranti verso i sistemi operativi di Miscrosoft (come biasimarli?), i quali necessitano di maggiori attenzioni, per farsi persuadere. Continua a leggere.. “Windows da ISO sul Mac senza usare il SuperDrive”

Diecimila…

Si fa presto a dire diecimila.

I cinesi, per indicare qualcosa di talmente grande da essere tendente ad infinito lo definivano da “diecimila”.
Il mare delle diecimila anime.
Le diecimila armate.
I diecimila metri per lo spazio.
Diecimila.
Diecimila iscritti, così, senza quasi rendersene conto.
Diecimila persone che sono lì a leggere, seguire, alimentare, scrivere in questa comunità.
Non è solo una community web, un forum che serve a chiarire dubbi: è un muretto, un bar, un posto dove c’è qualcosa di buono.
Disponibilità e amicizia.

Senza presunzione, però.
Torni la sera a casa dopo una giornata di lavoro e troverai qualcuno lì con cui scambiare quattro chiacchiere, trovare una soluzione, uno spunto.
E ognuno ci mette la sua a modo suo.
E come in ogni bar che si rispetti poi ci sono gli avventori abituali, che sono già diventati personaggi, ognuno con le sue fisse e le sue caratteristiche.
E ti divertono, e ti confronti proprio per questo, ognuno con il suo modo di affrontare l’argomento.
Oppure ne puoi incontrane di nuovi, che magari si riveleranno interessanti realtà per il forum.

Quelli che frequentano più assiduamente e che si attivano maggiormente per dare una mano al prossimo che chiede aiuto, vengono premiati (per capirci) con dei livelli speciali, che semplicemente li gratificano con un disegnino più bello sotto l’avatar, e con un titolo che per tener fede alla libertà del luogo, non tiene conto di una gerarchia specifica elencata in una tabella.
Il titolo è quello che uno si merita.
E questo basta.
Si tratta di persone semplici e disponibili che si accontentano di poco e per questo non sono super eroi con poteri speciali che possono annientare il prossimo con atti di “nonnismo” elettronico.
Nessuno viene allontanato se sbaglia a comportarsi, anche se recidivo.
Dalla nascita del forum, nel 2005, credo che sia successo un paio di volte ma si trattava di casi disperati di vandalismo verbale, che altro non volevano se non appiccare fuoco a tutto e senza motivo, con il solo scopo di mettere zizzania, e dopo essere stati sopportati per un tempo lunghissimo, riapparsi sotto mentite spoglie chiaramente recidivanti, sono stati allontanati. E vabbè mi sembra che si voglia tranquillità e non belligeranza gratuita, allora via.

In questo posto nessuno dice cosa scrivere, ognuno è responsabile per quello che scrive, con grande apertura e libertà, e questa è una cosa che in un posto pubblico molto difficilmente la si trova.
Certamente però non ci si può sottrarre all’ironia imperante che mette al bando tutte le argomentazioni che trovano come fondamento il partitismo sfrenato e senza motivo.
In altri luoghi di discussione non è così.
Io stesso approdai qui per questo motivo.
Tolleranza e ironia.
Chi ha fondato questa comunità può essere fiero di avere raggiunto lo scopo: una comunità di gente che pensa differente!!!
Zio Steve ne sarebbe fiero.

Infatti il sito ha raggiunto i diecimila iscritti reali, senza fronzoli o diavolerie elettroniche che permettano ad un sito di spacciarsi come il più affollato, e invece i boot e gli spammer attuano iscrizioni fasulle.
Tutto questo senza chiedere adesioni monetarie, donazioni, click su banner pubblicitari.
Se ci sono, sono quelli che riguardano cose umanitarie contro la violenza e la fame nel mondo, e scusate!!!
Eppure alcuni utenti andrebbero pagati per il livello di assistenza offerto.
Il popolo di Internet se ne accorge e ogni giorno, sempre con maggiore frequenza, ci sono nuovi saluti, nuovi iscritti.

Molti arrivano con l’affanno e lo spavento di quello che ha appena fuso il Mac e senza manco salutare chiedono aiuto, molte volte in maniera disordinata e con pochi dettagli, e nessuno si sogna di redarguirli come se fossero i bambini maldestri. Il nuovo iscritto viene trattato come quello “anziano”, curato, recuperato ed educato se serve, ma senza bavagli inutili. Sempre con lo stesso modus: tolleranza e ironia.
In fondo qualcosa li ha spinti a chiedere aiuto qui perché forse si è trasmessa la sensazione che qui si trova una soluzione.
Forse è proprio questo il punto, una diversa prospettiva. Affrontare le questioni mettendosi in discussione senza ergersi a maestri assoluti in cattedra, di fronte a degli ignari infedeli, magari prendendo in considerazioni punti di vista differenti…
Auguri a noi tutti e complimenti per i diecimila iscritti raggiunti, ai fondatori e tutti coloro che ci credono ancora che l’unica regola sia ancora quella: think different.

Aloha
🙂

Come riparare il cavo del MagSafe

Il MagSafe ha due cavi: lato presa di corrente (230 V) e lato Mac. Se si danneggia il primo non è un problema, basta comperare un cavo con una spina “normale” da un lato ed un connettore di tipo C7 (cosiddetta presa ad 8) dall’altro.
Se si danneggia il cavo lato Mac, la cosa si complica. Molto spesso il cavetto si rovina proprio accanto alla presa del Mac, altre volte si deteriora per sfregamento sul bordo del tavolo…

altre volte ancora ha la sfortuna di imbattersi nella piccola Tawee, che se lo ciancica con gusto (vedi foto!).

Un nuovo MagSafe costa 79 euri. Un po’ troppo per un alimentatore. E poi, tutto sommato, il nostro MagSafe funziona, è il cavetto che ha reso l’anima… anzi, che la mette in mostra.
Per fortuna esiste una soluzione a bassissimo costo. Quickfix ha avuto la brillante idea di utilizzare un normale connettore volante per cavi di energia (è dato per 250 V e 5 A) sul quale fornisce, già collegato, un cavetto lungo 45 cm con il connettore originale Apple. Per la gioia dei nostalgici, si può anche scegliere la vecchia forma a T, che, personalmente, ritengo migliore. È comunque disponibile anche la più recente forma ad L.

Dall’altro del connettore basta collegare, come si fa con una normale presa di corrente, la parte rimasta sana del nostro cavetto danneggiato. L’operazione è semplicissima; si deve fare attenzione, naturalmente, a rispettare la polarità.

Dopo aver collegato il tutto, prima di alimentare il Mac, è consigliabile di fare una prova a vuoto con un tester. Una volta infilata la spina nella presa di corrente, sui due terminali si deve avere una tensione di circa 18 V.

Fatto questo controllo, si richiude il tutto e il Magsafe è di nuovo in pista.
Costo del connettore Quickfix, su Amazon, 11 euri compresa la spedizione. Risparmio netto di 68 euri.

Tor Browser – Navigare sicuri anche col Mac

Vi è mai capitato di navigare in internet su un computer non vostro? Per esempio all’università oppure in un internet point? Beh, in queste situazioni ed in molte altre, ci si interroga quanto può essere sicuro utilizzare questi computer. Che ne è della nostra privacy? Va tanto di moda (a parole) ma è anche questione di sicurezza. Immaginate di avere la necessità di utilizzare il vostro home banking o di accedere alla pagina web della vostra casella di posta…
Ed ecco che allora ci viene in aiuto una… cipolla (onion)!

La cipolla è l’immagine simbolica che identifica il Progetto Tor, dove Tor sta per “The Onion Router”, cioè un sistema di comunicazione anonima basato sul protocollo onion routing. Il progetto è gratuito, open source e multipiattaforma.
Nella pratica, la nostra navigazione web è in genere una richiesta di dati che viaggia dal nostro computer al server in rete. Invece, usando “Tor”, i dati viaggiano attraverso un circuito virtuale crittografato a strati (Wikipedia), da cui l’analogia con la cipolla.
Inutile approfondire oltre, per i curiosi c’è il sito www.torproject.org. A noi basta sapere che è uno dei mezzi più sicuri e più anonimi per navigare in rete, quindi un prezioso strumento da utilizzare all’occorrenza.
Una volta Tor non era così facile da utilizzare. Adesso, però, sono stati creati strumenti facili ed immediati, tra i quali quello che ci interessa: Tor Browser.

Come dice il nome stesso, Tor Browser è un browser che “contiene tutto ciò di cui hai bisogno per navigare in internet in modo sicuro” (eh… la versione originale inglese del sito è molto più accattivante!).
Si tratta di una versione “modificata” di Firefox. Si scarica dalla pagina principale, anche in lingua italiana, oppure da qui. Ne esistono versioni Mac, Windows, Linux e persino Android. Le donazioni sono ovviamente benvenute.
Sono presenti anche video e guide per spiegare come scaricare, installare ed utilizzare il programma. Nulla di più facile, comunque..
Non sono più necessarie complicate installazioni e configurazioni complesse, come qualche anno fa.
Per Mac poi è semplicissimo: aprite il file .dmg che avete scaricato, trascinate l’app dove volete (desktop, cartella applicazioni, ecc) e lanciatela. Nella finestra che si apre, per la maggior parte dei casi, sarà sufficiente premere il pulsante “Connect”. Se invece ci si trova dietro firewall o proxy, è possibile utilizzare il pulsante “Configure”.
In pochi secondi si aprirà la finestra del browser, già collegata ai router Tor, ed un link ci permette di verificare se tutto è a posto (Test Impostazioni della rete Tor). Controlliamo e poi utilizziamolo come qualunque altro browser.
Tra gli ulteriori punti di forza: il browser è già impostato su un motore di ricerca non invasivo, richiede in automatico (se esistente) la pagina https dei siti web, ha un pulsante per disabilitare/gestire gli script ed il “Tor Button” per riconfigurare l’accesso alla rete o per richiedere velocemente una “nuova identità” (e quindi un nuovo indirizzo ip).
Buona navigazione sicura con Tor Browser!