iTunes vulnerabile

Scoperta una grave falla sull’ultima versione di iTunes (famoso software jukebox della Apple) che consentirebbe ad un malintenzionato di compromettere il computer di un utente da remoto.
A mettere in guardia gli utenti di iTunes è la nota società eEye Digital Security. La falla permetterebbe ad un hacker/cracker di lanciare codice arbitrario da remoto, di fare cliccare l’ utente determinati web-links o di aprire pericolose email.
Apple sta già lavorando ad una patch che risolva il problema.
Comunque meglio non creare allarmismi…

Da poco infatti, Apple è intervenuta rilasciando componenti più aggiornate di iTunes 6 per Windows, un update di sicurezza che si rivolge ad entrambi i Windows XP e Win 2000.
Ulteriori informazioni saranno messe a disposizione del pubblico solo quando Apple, già informata preventivamente, sarà intervenuta per eliminare il rischioso bug.

A proposito, la versione di iTunes per Mac Os X non presenta questo problema e quindi rimane sicura.

Motorola riscatta il suo…


Ecco, finalmente dopo il tanto criticato e mal apprezzato primo cellulare con iTunes, Motorola ha optato per il design della serie V3 riguardo la scelta sul nuovo dispositivo che include, come da oggetto, il software per la musica digitale più diffuso al mondo, iTunes di Apple. Tra le novità rispetto al RAZR precedente troviamo una fotocamera digitale da 1.23 megapixel con zoom digitale 8x, che ha la possibilità di registrare anche filmati, memoria espandibile tramite slot MicroSD, display interno a colori capace di visualizzare 260.000 colori, display esterno a colori in grado di visualizzare 65.000 colori, oltre ovviamente ad iTunes mobile.
E’ importante far presente però che, nonostante Motorola presenti esplicitamente il software iTunes mobile come dotazione di serie di questo dispositivo, non in tutti i mercati esso sarà incluso in realtà. Per adesso, e non si sa fino a quando, non è chiaro se il modello destinato ad arrivare in Italia a novembre avrà o meno iTunes. Dipenderà sostanzialmente dagli accordi che Motorola riuscirà a raggiungere con i fornitori d’ accesso di telefonia cellulare che, almeno fino ad oggi, nel nostro Paese, non sono stati particolarmente ben disposti a dare via libera alla strategia che ha portato Apple e la casa dell alette a stipulare un accordo sulla musica digitale.
fonte: Jemitho.com

Condivisione licenze linux

Tre delle maggiori aziende di elettronica al mondo – Ibm, Sony e Philips – hanno unito le forze con due dei più grandi distributori di software Linux per la creazione di una società di condivisione delle licenze Linux senza royalty.
L’ Open Invention Network (Oin), come si chiama la nuova azienda presentata oggi, potrebbe rappresentare una rottura rispetto al modo di risolvere il dilemma su come proteggere venditori e clienti dalle dispute sui diritti di licenza che derivano dal codice Linux, condiviso liberamente. Se il metodo di Oin su come gestire la proprietà intellettuale viene accettato, potrebbe superare un grande ostacolo verso l’ adozione di Linux da parte delle aziende e creare sfide per Microsoft, il grande rivale che sostiene che un software “open source” ponga dei problemi legali.
Oin è finanziata dalla maggiore azienda di computer del mondo, Ibm, e due giganti dell’ elettronica di consumo – la giapponese Sony e l’ olandese Philips – e dai distributori di Linux Red Hat e Novell. Se si eliminano i rischi legati alla licenza, l’ utilizzo di Linux potrebbe crescere a una velocità ancora maggiore, ha detto Richard Doherty, consulente di Envisioneering Group di Seaford, a New York. Vedremo Linux nei congegni medici, nei prodotti elettronici per i clienti e nei semafori dove l’ incertezza delle licenze avrebbe potuto trattenere le aziende, ha detto Richard Doherty, consulente di Envisioneering Group di Seaford, a New York.

OnyX l’aggiustatutto

Mac OS X, ormai lo sanno tutti è di derivazione Unix.

Questo Sistema Operativo è nato per computer che devono restare sempre o quasi accesi, quale scelta migliore per un Mac che ogni mattina parte senza bisogno del segno della croce!

Lo stesso sistema provvede alla sua stessa manutenzione con degli script periodici che vengono lanciati in orari spesso notturni o nei week-end. Ovvio dedurre dunque che l’utente normale abbia il Mac spento in quelle fasce orarie. La scelta di impostare gli script di notte e dettata dalla necessità di non rallentare le prestazioni della macchina durante il suo quotidiano utilizzo.
Ogni Mac OS X, per restare in piena forma, necessita di queste azioni di “ottimizzazione” del System e se si ha l’abitudine di spegnere il Mac quando si smette di lavorare esse non verranno eseguite a discapito della stabilità del computer stesso.
I task di mantenimento posso essere fatti manualmente via Terminale oppure tramite interfaccia grafica con tools come OnyX.
Tutti e due fanno bene il loro lavoro, ma la semplicità e la gratuitità del secondo suggerisce Onyx come tool di riferimento, potete scaricarlo subito in italiano e rinfrescare il vostro stanco Mac OSX. Clicca qui per effettuare il

Download
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Ciao e buon lavoro.

Nuovi PowerBook, quanto nuovi?

Nuovi PowerBook, quanto nuovi?

I nuovi PowerBook sembrano essere passati in secondo piano rispetto all’avvento del G5 con processori dual core, certamente il passo maggiore lo hanno fatto le macchine desktop della Apple, ma approfondiamo i progressi dei PowerBook che restano fermi solo sui processori. Innanzitutto rispetto ai “vecchi”portatili guadagnano un’area di visualizzazione significativamente maggiore, che include il PowerBook 17″ con una risoluzione 1680×1050 pixel (il 36% in più rispetto ai precedenti – e il PowerBook 15″ con una risoluzione 1440×960 pixel) il 26% in più rispetto alla generazione precedente. Ideale per professionisti business e creativi, i nuovi PowerBook 15″ e 17″ rendono ancora più facile la lettura dei testi e la visualizzazione di immagini grazie ai display più luminosi – fino al 46 percento più brillanti sul modello da 17 pollici. I PowerBook 15 e 17 pollici forniscono inoltre fino a un’ora in più di autonomia per poter lavorare ancora di più in contesti di mobilità. La linea PowerBook include solo tre modelli:
il PowerBook 12″ a 1.5 GHz con un’unità ottica SuperDrive 8X e i nuovi PowerBook da 15″ e 17″ a 1.67 GHz con un’unità ottica SuperDrive 8X con supporto double-layer.
Sia i PowerBook 15 e 17 pollici includono la scheda grafica ATI Mobility Radeon 9700 con 128 MB di memoria video dedicata DDR e sono ora dotati di supporto Dual Link integrato per l’utilizzo come monitor esterno del formidabile Cinema HD Display 30” di Apple, che fornisce oltre quattro milioni di pixel di spazio in più per lavorare.
Da non sottovalutare, oltre alle migliorie apportate, il ribasso dei prezzi:
-PowerBook 12″
con Superdrive, cala il prezzo che passa da 1.739 a 1.619 Euro con un risparmio di 120 Euro.
-PowerBook 15″
con SuperDrive Double Layer passa da 2.299 Euro a 2.079 con un risparmio di ben 220 Euro.
-PowerBook 17″
con SuperDrive Double Layer, il prezzo del 17″ precendente era di 2.699 Euro che diventano
2.599 con un risparmio di 100 Euro.

-OraCle

Ipod NANO nel mirino



Le scuse, gli avvertimenti ed i consigli diramati tramite il sito web ufficiale non sono stati sufficienti ad Apple per scampare alle ire dei consumatori che, dopo pochi giorni dall’acquisto del proprio iPod Nano, si erano trovati un prodotto largamente rovinato o addirittura inutilizzabile. Fin da subito Apple s’è detta disponibile alla sostituzione ed ha comunque confinato il problema ad un numero limitato, sfortunato e circoscritto di utenza.

Ora Apple dovrà rispondere del problema di fronte ad un giudice in quanto l’utenza ha accumunato le denunce in una sola class action depositata presso la Corte californiana di San Jose. Secondo l’accusa, l’azienda di Cupertino sapeva dei problemi del Nano prima ancora che venisse immesso sul mercato ma non è intervenuta ed ha fatto in modo che l’utenza si accollasse i costi della sostituzione (circa 25 dollari per il ritorno dell’iPod rovinato alla casa madre).

Secondo quanto riportato da Reuters l’atto della denuncia recita: invece di ammettere il difetto di progettazione quando i consumatori hanno cominciato a lamentarsi… Apple ha nascosto il difetto e ha consigliato ai consumatori di acquistare altri accessori per evitare che lo schermo si rovinasse eccessivamente.
L’accusa identifica nella resina di protezione dello schermo la causa dei problemi: le versioni precedenti avrebbero avuto uno strato più ampio e resistente, mentre quello attuale risulta vulnerabile anche solo all’uso normale del lettore. Fin da subito Apple aveva negato tale circostanza evidenziando a chiare lettere come lo strato resinoso fosse identico a quello degli iPod precedenti.

Power Mac g5 Dual-core



La potenza assume forma terrestre, con i nuovi Power Mac G5 Dual e Power Mac G5 Quad. Ecco quindi i processori PowerPC dual-core, una moderna architettura PCI Express e una super-veloce grafica di livello workstation, con prezzi a partire da 2.079 €. Potenza e produttività permettono di anticipare i tempi di consegna e stupire i clienti: nonostante i lineamenti delicati, questo G5 è un vero mostro.

Elaborazione G5 a quattro mani
Con due processori dual-core, Power Mac G5 Quad raddoppia la potenza del predecessore dual-processor. Facciamo due conti: l’elaborazione quad-core mette a vostra disposizione quattro Velocity Engine e otto unità in virgola mobile a doppia precisione, per garantirvi eccellenti prestazioni fino a 76,6 gigaflop. Ad esempio, potrete manipolare montagne di immagini e chilometri di pellicola. Macinare enormi set di dati. Codificare video HD o audio con elevato bit rate. Naturalmente, a velocità che mai avevate immaginato possibili.

Moderna architettura PCI Express
Una nuovissima architettura PCI Express vi apre un mondo di periferiche ad alte prestazioni per la piattaforma Mac. Due slot a quattro corsie e uno slot a otto corsie sono progettati per le più recenti schede di espansione I/O video, DSP audio e Fibre Channel, così potrete contare su una potenza e una produttività strabilianti in un unico sistema. E con memoria principale DDR2 a 533MHz e Dual Gigabit Ethernet integrata, personalizzerete facilmente il vostro Power Mac G5 secondo il vostro flusso di lavoro professionale; per non parlare del fatto che potrete unirvi a un media network Xsan rimanendo contemporaneamente collegati a Internet.

Grafica di livello workstation
La grafica raggiunge tutto un nuovo livello di realismo con le ultime schede grafichePCI Express. Gestite due monitor Apple, compreso un meraviglioso Apple Cinema HD Display da 30″, da qualsiasi Power Mac G5. O passate alla soluzione grafica per workstation più veloce del settore, la scheda NVIDIA Quadro FX 4500, per veloci e intuitivi effetti, animazione 3D e applicazioni “stereo-in-a-window” (letteralmente, stereo in una finestra).(1) Quanta realtà siete in grado di gestire? Provate ad aggiungere fino a otto monitor Apple Cinema Display interamente digitali al vostro Power Mac G5 e gustatevi una vero e proprio sogno di viste mozzafiato.(2)

Enormi potenziamenti delle prestazioni
Quad-core è una tipologia di elaborazione che accelera notevolmente le prestazioni delle applicazioni “real-world”. Prendiamo, ad esempio, Adobe After Effects: Power Mac G5 Quad esegue rendering di immagini 3D con una velocità fino al 69% superiore rispetto al più veloce Power Mac G5 dual-processor mai realizzato.(3)

Scienziati, ricercatori e sviluppatori trarranno grande vantaggio da potenziamenti delle prestazioni così marcati. Realizzare un progetto Xcode su un sistema Power Mac G5 Quad, ad esempio, risulterà più veloce del 76% rispetto al più veloce Power Mac G5 dual-processor a 2,7GHz.(3)

Apple e i contenuti video: difficoltà in vista?

“La ricerca di partner per la fornitura di contenuti video per iTunes potrebbe rappresentare un problema per Apple. Cerchiamo di analizzare i motivi”…Secondo i risultati di un’indagine condotta tra i principali produttori di contenuti audiovisivi americani e pubblicati dall’agenzia Reuters, pare che Apple Computer stia incontrando qualche problema nelle trattative con i produttori per ciò che concerne la fornitura di contenuti da rendere disponibili per la fruizione con il nuovo lettore iPod con funzionalità di riproduzione video.

Pare quindi che il modello applicato (a quanto pare con un certo successo) in passato da Apple alla commercializzazione di brani musicali non sia altrettanto efficace per ciò che concerne la distribuzione di contenuti video. Reuters afferma infatti che compagnie come NBC e CBS siano piuttosto perplesse circa l’effettivo ritorno economico della distribuzione dei contenuti video. Le due compagnie, infatti, avrebbero espresso disappunto non tanto per gli eventuali costi per la realizzazione o la conversione di video di piccole dimensioni (costi che, pare, siano piuttosto esigui), quanto più per il prezzo al pubblico che, a detta loro, sarebbe troppo basso.

Per altro vi sarebbero alcuni precedenti relativi al downloading legale di materiale televisivo: i siti CinemaNow e MovielLink. Secondo quanto appreso da Reuters il business legato a questo tipo di servizio, nonostante sia cresciuto nel corso degli anni, è rimasto di proporzioni contenute e poco rilevanti.

Non solo: diversi problemi sarebbero rappresentati anche dalla percentuale di compenso per gli attori e per i produttori. Con la distribuzione dei programmi televisivi e dei filmati per iPod video, gli artisti e i produttori non riceverebbero niente, a differenza di quanto avviene, ad esempio, con la vendita di film su supporto DVD. In questo caso infatti, in media il 20% del ricavato dalle vendite dei DVD viene girato ad attori e produttori. Ed è inevitabile che questo tipo di problema verrà ulteriormente amplificato se e quando il nuovo iPod inizierà a diffondersi massicciamente tra il pubblico.

Sarà interessante comunque seguire gli sviluppi della vicenda anche in un quadro più ampio, dal momento che la compagnia di Cupertino si troverà a breve a dover rinnovare anche i contratti con le major discografiche, che sono prossimi alla scadenza. Da diverso tempo è nota l’intenzione delle major di voler riconsiderare i prezzi per i quali attualmente viene fornito il servizio, intenzione già criticata da Steve Jobs in occasione dello scorso Apple Expo.

Quando Jobs propose i contratti alle major nel 2003, queste accettarono senza riserve, dal momento che per fronteggiare il problema della pirateria allora ogni soluzione pereva percorribile. Ora, dopo due anni di attività i risultati ottenuti da iTunes hanno dimostrato che il download legale di brani musicali è un mercato che può essere remunerativo e le major non vogliono quindi lasciarsi sfuggire l’opportunità di poter arrotondare le proprie entrate.

Il problema della pirateria, però, non è così pressante per i produttori di materiale audiovisivo che quindi non sono nella situazione di voler cercare strategie di distribuzione alternative alle attuali. Questa, in realtà, è forse la principale motivazione per le difficoltà che Apple sta incontrando nella ricerca di nuovi fornitori di materiale per l’iPod video.

Fonte: Reuters/google news