Correre… in punta di dita!

Redlynx è una relativamente piccola casa di produzione Finlandese, come cita il sito ufficiale ha 45 dipendenti e sforna giochi multipiattaforma dal 2009.
Ha al suo attivo una serie di premi di settore encomiabili, anche se ottenuti nel 2009, e ha sviluppato diversi giochi carini per XBox e Wii (non per la Sony, però). Ho provato per voi uno degli ultimi giochi nati da questa casa, distribuito NIENTEPOPO di meno che da Chillingo che, come sapete bene perché lo avete quasi tutti, distribuisce anche il miticissimo Angry Bird: Draw Race 2.
Draw Race nella seconda versione è proprio quello che dice il titolo: in punta di dita si deve tracciare un percorso, su varie piste presentate in varie condizioni, che sarà seguito dall’automobilina che il livello e il tracciato vi propongono.
L’automobilina, al via, seguirà per quanto la fisica simulata del gioco vi consentirà, il percorso da voi indicato, per poi sbandare e farvi perdere tempo se avrete tracciato troppo velocemente una curva impegnativa, o rallentare troppo in altri punti che avreste dovuto percorrere invece più velocemente.
Il turbo, caricabile, è l’unica variabile che potrete dare al vostro veicoletto: la prospettiva dall’alto è accattivante e ben fatta, le piste sono in 3D e molto piacevoli da vedere, mentre sfrecciano le vetture.
Il gioco è semplice, veloce da giocare e ogni partita dura pochissimo, il che lo rende un passatempo veramente poco impegnativo, da giocare mentre si aspetta la moglie fuori dal negozio o anche in fila alla posta. Attenzione però: se la prima partita la “vincete facile” sullo stesso tracciato i due livelli superiori saranno impegnativi e ci vorrà, in molti casi, ben più di un tentativo per vincere.
Sessanta tracciati sono sufficienti per farvi passare un bel po’ di tempo, al quale potete aggiungere la modalità di gioco contro un avversario in wi-fi o addirittura una World League con possibilità di sfidare avversari “all ove the world” e giri di prova da compiere, in un tempo limitato, per darvi la possibilità di capire se avete possibilità di battere qualche record. Possibilità di giocare anche in 2 sullo stesso iPad nelle gare Hot Seat.
Possibilità di effettuare acquisti – non necessari comunque per ore di divertimento – app in.
Esiste in 4 versioni: per iPhone/iPod e HD per iPad, nel quale si possono apprezzare meglio i bellissimi dettagli della grafica delle piste, entrambi in versione gratuita nel limitato Hot Seat e a 2,69 euro nella versione completa.
Io l’ho preso gratuitamente in un giorno di offerta, ma anche i pochi spiccioli che costa valgono assolutamente il prezzo pagato.
Oppure si aspetta una nuova offerta.

Besos

Road test: City Map 2 go e Navfree

Approfittando di un weekend lungo in quel di Vienna, ho avuto modo di testare questi due programmi di orientamento e navigazione per iPad offline.
Il primo, City Map 2Go giunto alla versione 3,6 è un programma “mappe” con integrazione GPS, piuttosto dettagliata e integrata con informazioni abbastanza precise su linee di trasporto pubblico, ristoranti, alberghi e molte altre segnalazioni più o meno utili per chi viaggia per turismo. È disponibile un’ampia raccolta di PDI (punti di interesse) che va dall’albergo a 5 stelle alla pensione più economica, dal monumento più conosciuto alla piccola cappella nascosta. Eccellente la precisione delle mappe, risente di una certa lentezza all’avvio e a volte, se si gira in auto in un centro storico, è facile saltare un incrocio. Ma niente paura: con le indicazioni utilissime dei sensi unici si farà presto a reindirizzarsi sulla retta via; la versione lite è free, ed è free anche la prima città scaricata. La versione completa costa 2,39 euro, ma sarà possibile poi scaricarsi, a piacere, tutte le mappe di cui possiamo avere bisogno, e la scelta è ampia (7800 mappe fra città e distretti). Un po’ come avere una cartina sottomano con il puntino, in questo caso blu, che ti dice sempre sia dove sei che dove stai andando. Funzioni di ricerca, segnaposto, integrazione con wikipedia, costa poco, funziona off line. Nulla di più da chiedere. Da ricordare: non è un programma di navigazione, ma una “semplice” mappa interattiva. Se vuoi sapere come fare ad andare da un punto all’altro, in auto o a piedi allora c’è l’ottimo Navfree GPS, che è un vero e proprio navigatore satellitare off line, non eccessivamente dettagliato e che non fornisce indicazioni sul traffico in tempo reale, ma free, cioè il primo stato non lo paghi, mentre gli altri li paghi 2,39 euro.
Gratis anche la voce in italiano (Claudia), mentre altre lingue sono a volte gratis a volte a pagamento, ma non ho capito la discriminante. Off line dunque, ma con una limitazione: per iniziare la ricerca dell’indirizzo ha bisogno della linea; fattore limitante non da poco che vi costringe a pianificare il viaggio per tempo e sotto copertura (non mimetica, ma wi-fi). Infatti se gli indicate di raggiungervi un posto che ha in memoria vi ci porterà assolutamente anche senza rete. Testato sul campo, buone le indicazioni e ben aggiornati i sensi unici e le rotonde. Qualche imprecisione, ma perdonabile visto il prezzo, a volte in navigazione. Un piccolo bug per gli sviluppatori: se scaricate una mappa, e la prima è gratis, potete riscaricarne gratis una seconda, se cancellate la prima. Visto che comunque si tratta di nazioni, e non di quartieri, pianificando con un po’ di attenzione si potrà viaggiare per tutto il mondo da una nazione all’altra senza pagare nulla. Ad ogni modo le estensioni sono piuttosto economiche.
Buon viaggio a tutti!

A tutto… Asphalt

Gameloft è una bella software house d’oltralpe che ci ha regalato (si fa per dire) fra i migliori titoli per i nostri amati iPad-Pod-Phone e sinceramente non ha necessità di presentazioni.
Abbiamo testato Asphalt 6: Adrenaline per Mac, una delle ultime creazioni dei nostri developer e l’abbiamo trovato davvero notevole: gioco di guida estrema, permette di sfrecciar attraverso città – poco densamente trafficate, a dispetto del filmato introduttivo esplosivo e pieno di traffico – molto ben realizzate, grazie ad una nuova e entusiasmante grafica a poligoni che rende il gioco molto molto fluido e visivamente accattivante. Belli i riflessi sulle vetture e giocato a vista sul paraurti rende molto l’idea della velocità.
Ricercate le vetture, come da sempre caratteristica della serie Asphalt, che prevedono fra l’altro alcune Ferrari – rare in altri titoli della serie Need For Speed, altro cult del genere – moto Ducati, trike da 300 km/h e automobili KTM che io personalmente non ho mai visto girare per strada.
Nutrita la serie delle Lamborghini, che evidentemente concede licenza a prezzi inferiori alla sua cugina conterranea, completano la serie mercedes AMG, Audi e Aston Martin come se piovesse. Le immancabili Pagani Zonda 5 e Koennisegg CCX completano il mazzo delle supercar.
Di facile giocabilità, Asphalt 6: Adrenaline consente di vincere facilmente le prime gare eliminando fisicamente anche gli avversari, con contorno di sensuale voce femminile che ridacchia e chiede scusa quando il nostro bolide scaraventa i malcapitati e più lenti avversari contro i guard rail.
In breve tempo – forse troppo breve – sbloccherete alcuni modelli divertenti vincendo gare su gare e totalizzando un montepremi invidiabile. Per chi ama i giochi difficili questo driving potrebbe rappresentare solo un piacevole passatempo, piuttosto che una sfida: è semplice vincere qualsiasi gara anche facendo vari incidenti. Possibilità di “truccare” le automobili e di modificarle un pochino nell’aspetto – altri titoli fanno di meglio, altri peggio. Eccellente, anche se un poco ostica nella navigazione, la rassegna delle proprie autovetture nel garage – enorme – nella casa dove andrete ad abitare come pilota di Asphalt 6. Speriamo abbia anche la piscina, oltre al garage!!!
Unica pecca per il gioco sul Mac è il sistema di guida, vincolato ai tasti direzionali: l’auto perde fluidità nella guida e il gioco ne risente moltissimo. Avremmo preferito che fosse possibile una guida tramite mouse, o almeno la scelta di un alternativa. Il titolo ne guadagnerebbe e anche la giocabilità.
Quindi bello, emozionante anche se non eccessivamente longevo, un buon passatempo: in vendita su Mac App Store a 5,49 euro per Mac OS X e su iTunes Store a 3,49 euro per iOS. A questo prezzo, cosa chiedere di più?

Farfalle matematicamente costose

Matherfly HD, a dispetto del nome e delle App localizzate in inglese, è prodotta da una italianissima software house indipendente di Torino, Dighentis.
Il software per iPad, disponibile per il download su App Store a 2,39 euro, si prefigge di interessare i bambini all’apprendimento dei rudimenti della matematica. Con quattro livelli per la verità piuttosto discutibili come gradualità di passaggio; purtroppo Matherfly si presenta molto colorato, quanto inutile.
Lo abbiamo provato per voi, ma dobbiamo rivolgere verso il basso il pollice: per quanto variopinto, facile da usare e in un certo senso accattivante, troviamo l’app ripetitiva, poco stimolante anche per un bambino che, dopo le prime 10 operazioni, si stanca e vuole passare ad altro.
Matherfly presenta una serie di schermate, sì colorate, ma piuttosto povere, con un’operazione proposta nella parte inferiore dello schermo e tre risultati possibili da trascinate con il dito.
L’operazione di trascinamento non funziona tutte le volte, occorre essere abbastanza precisi. Se l’operazione è corretta una voce te lo comunica, come ti comunica l’errore, aumentando un paio di contatori in alto. Tutto qui.
Per 2,39 euro ci sembra piuttosto pochino e ci sono diverse applicazioni gratuite sull’App Store che fanno anche di più. Nonostante noi si sia sempre piuttosto indulgenti verso le software house italiane, non possiamo sdoganare questa App che, per essere corretti, avrebbe fatto meglio ad essere passata gratis come promozionale, o offerta al massimo a 0,79 euro.
Peccato, alla prossima. Però gratis!

Il cinema sull’iPad senza occupare memoria

Probabilmente tutti conoscono il gratuito VLC Media Player, interprete di tutti i formati video presenti nel mondo digitale, ottimo, a suo tempo, per vedere via rete UDP le varie tv satellitari (Telepiù) e comunque fonte di videocast dei più disparati attraverso la rete.
Quasi tutti conoscono anche la versione per iPad di VLC, ritirata dall’Apple store per problemi sorti, a quanto pare, fra gli sviluppatori delle varie versioni. Fortunato chi se lo è scaricato prima che venisse ritirato.
Hobbyist Software non è una grande software house ma, come tengono a far sapere nel loro sito, semplicemente un gruppo di sviluppatori che si occupa a livello hobbistico di software e ha creato, sul motore di VLC, una piccola ma interessante app per il vostro iPad che si chiama, per l’appunto VLC Streamer.
Disponibile per il download sull’iTunes Store a soli 99 centesimi (ne esiste una versione free perfettamente funzionante, seppur con qualche limitazione) il piccolo programma fa esattamente quello che promette: si connette attraverso bonjour e il Wi-Fi del vostro Mac all’HD o ai dispositivi di storage condivisi, al vostro comando esegue lo streaming sul vostro iPad dei film che avete in deposito, permettendovi di vedere tutto quello che avete in memoria da qualsiasi punto della casa (o comunque entro il raggio d’azione del Wi-Fi) con la stessa qualità video che potete avere sul vostro Mac. Il tutto senza effettivamente occupare memoria libera sull’iPad.
Installato velocemente il programma per iPad bisogna però installare anche il programma “gemello”, che trovate sul sito degli sviluppatori, sul computer e dotare il tutto di una bella complicata password (la chiede solo una volta, quindi potete farla bella lunga).
Fatto ciò e attivata Airport sul Mac, VLS Streamer cercherà e troverà in pochi istanti il computer, e a quel punto voi indicherete all’App dove e quale film prendere fra quelli che avete in memoria. Impostate la risoluzione e la banda (fate vari tentativi per trovare la combinazione che meglio vi calza) e lo lasciate lavorare per qualche minuto (potete fare anche altro, o metterlo in stand-by. L’App lavora in background). Il film è rapidamente disponibile per la visione in streaming diretto, ma se lo lasciate lavorare fino alla fine – non ci vuole molto – il filmato si rivelerà molto più fluido e anche lo scrubbing (lo spostamento avanti e indietro) risulterà più efficiente.
Nel caso vi troviate in difficoltà, oltre all’helper presente nell’applicazione, Rob risponde di persona alle segnalazioni che gli inviate, anche se lo fate in italiano! Noi abbiamo consigliato di sviluppare anche per la musica un programma simile, o di implementare questo software per i file musicali, che adesso non vede, e lui ha risposto che ci stanno lavorando.
Ma noi, testardi (e un po’ bastardi) abbiamo rinominato come .avi un paio di mp3 a caso, cercando di ingannare l’App. Senza grossi problemi ha iniziato a riprodurre i file con una discreta qualità audio, nei limiti delle piccole casse dell’iPad. Il problema è dover selezionare il brano successivo alla fine dell’ascolto, però funziona. Del resto, l’audio dei divx non è forse quasi sempre in mp3?
Disponibile per vari Sistemi Operativi, richiede, nel nostro caso, Mac OS X 10.5 o superiore.

Eliminare duplicati, ma con molta cautela

Non male questo dupeGuru, sulla cui traduzione letterale ci siamo un po’ fermati fino a rimandare il problema all’inventore di questo semplice, ma efficace programma e ai suoi contorti pensieri.
Semplice, leggero, veloce, dopo aver scaricato il leggero DMG a questo indirizzo hardcoded.net/dupeguru il software ricorda, al primo lancio e ad ogni lancio successivo, con un utilizzo pari a 50 ore complessive (se tu vuoi, se non vuoi non ti avvisa e il programma resta free), che a questo mondo occorre pure mangiare e che potresti pure, visto che lo stai usando, ricordarti degli sviluppatori, mettere una mano sul cuore e una sul portafogli e fare un semplice gesto di riconoscenza.
Oppure no, e allora andiamo avanti (però pensiamoci lo stesso…).
L’applicazione consente di selezionare la cartella da esaminare, aggiungerla al pannello di controllo e procedere nella ricerca degli eventuali duplicati.
Trovati i doppioni (in una vita di maneggiamenti ce ne sono sempre) occorre adesso vedere cosa dobbiamo farne, e le scelte sono ampie: possiamo spostarli in una nuova cartella per esaminarli con calma (sempre consigliato) oppure cancellarli definitivamente (attenzione!!!), ma anche semplicemente ignorarli, che tanto sapevo che c’erano e anzi li ho fatti io.
Se decidiamo di spostarli (ma è possibile anche copiarli) in una nuova cartella vedremo apparire delle cartelle che saranno la replica di quelle dove erano contenuti i file che il programma ritiene duplicati.
Occorre ricordare a questo punto che il programma è, per definizione, una macchina e fa appunto quello che è stato programmato a fare, secondo la testa dello sviluppatore. Che non è la nostra!
Quindi, un’esame dei file doppi vi consentirà di controllare cosa state cancellando e se volete veramente farlo. Pena la perdita di dati, foto, film o brani musicali ai quali tenevate molto.
A vantaggio però del programma occorre dire che scegliendo una cartella alla volta, quelle magari dove riteniamo che ci possano essere dei duplicati (soprattutto musica, foto e documenti vari) e facendo esaminare a dupeGuru solo questa, i rischi si riducono e si può procedere, sempre con cautela, ma con maggiore tranquillità. Se faccio esaminare l’archivio di iTunes probabilmente mi rileverà diversi brani musicali doppi, e al limite rischio di eliminare questi, se gli faccio esaminare tutto l’HD magari chissà cosa mi trova e chissà che casino vado a combinare.
dupeGuru è compilato per vari Sistemi Operativi, in varie versioni ed è alla terza release. L’app è in Fair Use, concetto sul quale il vostro si è un po’ scervellato, ma non ha trovato soluzione. Forse i più esperti avvocati nostri amici potranno dare una migliore spiegazione.
Consigliata.

Sbadati senza problemi

A chi non è mai capitato di cancellare inavvertitamente un file, un’immagine, un documento importante, o semplicemente la foto del compleanno della nonna centenaria mentre fa due impennate con la vostra moto?
Ecco che, a tutti noi sbadatoni viene in aiuto Disk Drill, un piccolo ma efficientismo software della CleverFiles (bellissima la battuta in uno dei 007 interpretato da Pierce Brosnan fra la superspia e un fantastico John Cleese: Bond: You know, you’re cleverer than you look! Q: Hmm… still, better than looking cleverer than you are.) piccola software house texana.
Gratuitamente, ancora fino a quando non si sa, il piccolo “trivellatore” (licenza) vi permetterà di recuperare quasi tutti i tipi di file che avete accidentalmente cancellato dal vostro disco rigido principale ma anche da una qualsiasi periferica esterna. In più vi permetterà di proteggere i vostri archivi, tenendoli sotto controllo per un migliore recupero di eventuali cancellazioni future.
Abbiamo testato per voi l’applicazione e si è rivelata piuttosto efficiente, anche se purtroppo non per la totalità dei file presi in esame. Scaricato il programma vi si chiede subito l’accettazione delle condizioni e alla risposta affermativa la password amministratore. Solo così si apre magicamente il DMG e potete installare molto facilmente il leggero programma (16MB) con il classico D&D.
Un accattivante e esaustivo tutorial vi guida (in inglese) nella facile comprensione dell’uso del programma: dopo alcuni rapidi settaggi (fra cui potete indicare al programma il tipo di protezione che volete per i vostri storage, e decidere se applicare la protezione o no) potete far partire il primo scan approfondito dell’unità che volete esaminare: per un HD esterno da 500 gb pieno all’ 80% ci mette 2 orette sane sane (lo scan veloce chiaramente dopo che il programma ha preso “possesso” del quadro d’insieme dei vostri file).
Dopo potrete esaminare tutto quello che ha trovato il programma, diviso per tipo di file, che logicamente ha rinominato numericamente, e selezionato in base alla possibilità di recupero. Efficiente con mp3, pdf, jpeg, png, archivi zip, meno con avi e bmp. Un file di circa 800MB viene recuperato, in una cartella che indicherete, in circa un paio di minuti.
La possibilità di effettuare la selezione per data e dimensione del file vi permetterà di andare a “colpo sicuro” sul file che potrete, se sarà ritenuto dal programma possibile, recuperare.
Come dicevamo sopra non per tutti i file l’efficienza è la medesima, ma una piccola finestrella vi consente di comunicare direttamente con gli sviluppatori le vostre opinioni per sviluppi futuri: che chiedere di più ad un freeware?
L’uninstaller, comodo, nelle preferenze. C’è anche questo. Con feedback addirittura, che potete fare o no, secondo coscienza. Il programma, gratuito ed ancora in beta, si scarica da questo indirizzo in pochi istanti, richiede Mac OS X 10.5 o superiore e risorse di sistema alla portata di tutti.