Quella mattina ho avuto un déjà vu

Mi è tornato in mente il 1991. Ero al bar sotto la mia vecchia casa in centro a Milano, quello delle piadine buone, avevo bigiato, penso.
Mentre ordinavo la mia piadina speck e brie, ho colto una conversazione tra due uomini d’affari, uno diceva all’altro che quel cantante, sì quello lì, quello gay, il cantante dei Queen era morto.
È stato come se mi avesse investito un camion. Mi è girata la testa. I pensieri di un adolescente hanno cominciato a vorticare nella mia testolina semivuota. Infatti quello che non riuscivo a realizzare era che un personaggio così famoso, così ricco, intoccabile icona di quei tempi (almeno per me e altri svariati milioni di persone) non ci sarebbe stato più!
Non ci sarebbe stato più, questo era il pensiero che mi trapanava il cervello. Non che fosse morto, ma che non avrebbe più scritto canzoni, che non avrebbe più inciso album, che non avrebbe fatto più concerti. Sparito, puff, basta, finito.
Quella mattina ho avuto la stessa sensazione, non così potente, ma molto simile. Rapportate la vostra prima vera cotta con il vostro primo amore maturo, oppure il vostro primo giorno con un iMac sulla scrivania ed il primo giorno con un iPad in braccio… e avrete un’idea.
Quello che tutte le mattine mi da la spinta, non è il mio lavoro, non scherziamo, sono i miei interessi, le mie passioni, i miei amori, ecco: tra questi c’è sicuramente la tecnologia.
Sono arrivato tardi ad appassionarmi alla mela morsicata, ma farlo mi ha comunque dato un gran gusto. Pensare che d’ora in poi il signor Jobs non mi presenterà più nulla di nulla mi ha dato lo stesso giramento di testa, lo stesso senso di abbandono.
A me non frega niente se fosse o no, un grande uomo (personalmente non ho una grande considerazione di Jobs In termini di umanità intrinseca), se fosse un uomo giusto o no, se avesse cambiato il mondo o no, se Freddy praticasse la sodomia o no. Dai, su, i grandi uomini sono altri, lasciamo stare il lato umano.
Quello che veramente mi fa star male è il fatto che tutto quello che ha fatto non lo potrà più fare. Non per il mondo, per il progresso, per l’umanità, no! Per me! Per il mio sollazzo personale, per il mio stupore, per la mia immensa goduria. Niente, basta, finito, stop!

Quella sera mi sono arreso ad uno speciale sul nostro, ben sapendo che ne sarei rimasto desolatamente amareggiato, sapendo che sarebbero saliti tutti sul carro, che tutti avrebbero avuto a casa almeno un prodotto Apple e che ne sono fan dai tempi dei tempi. Un’ora buona di banalità assurde, cinque foto in loop, almeno venti video estratti dallo stesso famosissimo discorso, ho sentito cinquanta volte “Stay…, stay…”, adesso ho la nausea. Ho sentito una ragazzina intervistata che diceva: “Sì! Ho a casa un… umhhh…. sì, un Mac!”, il famoso direttore di una radio che diceva: “Si, certo, con iTunes il mondo della musica è cambiato, lo strumento di condivisione per eccellenza…” L’iPad, l’iPad, l’iPhone, l’iPhone… del mouse hanno parlato sei secondi!

Non sono un esperto, non ne so quasi niente di tutta la storia, ma veder parlare individui che per chiudere una pagina cercano la “x “a destra, oppure che mettono insieme l’Apple con Facebook… non riesco più a stare seduto sul divano. Vado a farmi una passeggiata.

Il primo contest de iMaccanici

Va bene, il Capo dei Capi non c’è più.
Ogni mattina apro il sito de iMaccanici e una vaga malinconia mi pervade. Non ho mai letto tutti gli articoli del giorno, ma sapere che non ci saranno più… Mi lascia un senso di abbandono. Lo show deve andare avanti, sì Capo, in italiano, come hai sempre voluto.

Oggi inauguro il nuovo corso della nostra vita digitale con un CONTEST. Un contest, non è altro che un concorso, una sfida, una gara.
La gara in questione è un pretesto per farvi divertire, per non pensare, per andare avanti.
Pronti? VIA!
Andate sul sito o scaricate dall’Apple Store “Posterino”, oppure, tirchi che non siete altro, scaricate una versione demo e cominciate a studiare.
Fatto? BENE…L’interfaccia sarà, a voi “maccanici”, veramente familiare, un iTunes o similar, facilissimo da interpretare.
Colonna di sinistra con “Tutto” Cornici, E Cards, Posterinos, Vuoto.
Visto? Bene!
Scegliete l’impaginazione che più vi aggrada e cominciate cliccandola. Tra 18 opzioni non sarà un problema scegliere.
La scelta da Voi effettuata aprirà una tendina dove impostare i settaggi come grandezza del poster, DPI e orientamento (verticale o orizzontale).
Fatto? Bene.
Scegliete “Crea” e comincerete la vostra carriera di artisti.
La finestra che si aprirà, non sarà altro che il vostro poster vuoto, senz’anima.

Alla vostra sinistra avrete da scegliere da dove importare le fotografie di cui necessiterete per creare il vostro poster perfetto.
Con un semplice Drag and Drop, trascinerete queste, negli spazi vuoti, riempendo di colori le creazioni che più vi aggradano.
SEMPLICISSIMO.
Per rendere il tutto ancora più per bambini, avrete a disposizione le anteprime delle immagini da selezionare.
Ora divertitevi. Fatto? Bene.
Avete cambiato il colore dalla cornice? Avete orientato come più consono al vostro progetto le immagini? Bene, allora siete pronti.
Se dopo questi semplici passi avrete il coraggio di pubblicare il Vostro capolavoro, sarete i benvenuti al suddetto CONTEST.
Il vincitore, eletto da una giuria popolare sul forum, avrà un codice per scaricare GRATIS questa straordinaria applicazione, che per quanto mi riguarda, non è altro che una degna rifinitura ad IPhoto.
Beh? Cosa state aspettando?! Muovete le vostre dita, aprite lo scrigno della creatività e VINCETE il primo contest indetto da IMACCANICI.
Buona fortuna.

Note:
Posterino costa poco più di 20 euro, ma promette risultati davvero di alta qualità. È possibile effettuare il download della versione demo, con limitazioni sull’esportazione finale (una filigrana copre parte del lavoro). Il software è disponibile per l’acquisto anche sul Mac App Store.
Posterino è localizzato in italiano grazie al lavoro di Massimo Rotunno (Italiaware), che ha messo a disposizione la “licenza premio”.
Le immagini verranno raccolte sul forum. È sufficiente commentare questo articolo per dare il via alle danze.

Damon Albarn e il suo iPad

Damon Albarn è il fondatore dei Blur, gruppo brit-pop in auge negli anni ’90. Cantante, musicista, ha studiato piano, chitarra e violino all’accademia George Tomlinson Primary School con notevoli risultati.
Quando i Blur si sciolsero, Damon (alias Neumann Crane) si è dedicato a progetti in “solo” con risultati ancora più particolari e straordinari. Prima con un album da solista Mali music e poi con Democrazy, il primo è una raccolta di lavori da lui scritti quando nel 2000 andò a vivere per un paio d’anni nel Mali e il secondo sarà l’album che nel 2003 precederà la svolta definitiva verso un genere più “sperimental-elettronico”.
Dato che tutti devono mangiare creò i Gorillaz, gruppo hip-hop/R&B che con i suoi cinque album e con la peculiarità di fare apparizioni in pubblico solo e solamente nelle vesti di cartoon digitalizzati al computer, è diventato “il” gruppo che sperimenta e diverte, vendendo.
Autore e cantautore eclettico esce nel 2007 con The Good, the bad and the queen, album stupendo e super-sperimentale che unisce musica folk anglo-irlandese e sonorità elettroniche.
Tutto questo per parlare dell’ultimo album dei Gorillaz, The fall, album scritto e registrato lungo il tour mondiale dei nostri, registrato, composto, mixato sull’iPad di Albarn!
Albarn ha dichiarato: “Sono assolutamente tecno-fobico, ma mi sono innamorato del mio iPad e ho provato a portare al massimo i limiti del mio fido compagno di viaggio, il risultato lo potete acquistare su iTunes a euro 8,99… poi mi direte”.
L’album, di non di facile lettura al primo ascolto, è un gioiello di suoni che si concatenano durante l’ascolto, un autocompiacimento uditivo (se ascoltato con delle buone cuffie), come sempre non immediato, ma dategli fiducia per due o tre ascolti e ve ne innamorerete, è un viaggio tra le province americane con suoni che richiamano l’estate assolata della provincia, assolutamente innovativo, si incontra con la tradizione delle ballate dei luoghi visitati dal nostro durante il tour americano, da ascoltare e riascoltare.
La tecnologia dell’iPad probabilmente è molto più sfruttabile di quanto siamo abituati a fare, non è solamente un supporto per vedere film, sentire musica e visualizzare foto, se nelle mani di un piccolo genietto non avvezzo alla tecnologia, può produrre cose straordinarie, per esempio musica con un’anima.
Il software principalmente utilizzato è iElectribe di Korg, che per l’occasione è stato realizzato in una versione speciale denominata iElectribe Gorillaz Edition, naturalmente disponibile per il download sull’iTunes App Store.

Chi è senza peccato…

TorrentDam è un piccolo software che permette la ricerca di file torrent su più siti in contemporanea, arrivato alla versione 3.0 apporta delle migliorie tra le quali l’aggiunta di motori di ricerca come Kickass e Sumo Torrent e l’aggiunta del browser Google Crome.
Il programma richiede Mac OS X 10.4 o successivi e gira su Mac PPC e Intel. Interfaccia microscopica e gradevole, si installa, dopo averlo scaricato gratuitamente dal sito ufficiale, con un veloce Drag and Drop… così sarete pronti subito ad infrangere la legge… o no?
Facciamo un piccolo excursus sui file torrent, poi ci addentreremo nell’argomento più spinoso del lecito e non.
Il torrent è un protocollo Peer to Peer che consente la distribuzione e la condivisione di file mediante la rete (la condivisione NON è un reato), i file originali che si vogliono condividere vengono spezzettati in tanti piccoli frammenti (qui sta il trucco! ) che verranno inviati a chi li richiede, una volta che tutti i frammenti di un file vengono scaricati il file viene ricomposto nel computer del destinatario. Il vantaggio è che in questo modo è possibile scaricare i frammenti di file di cui necessitiamo da più fonti, frammenti che a nostra volta siamo obbligati ad inviare a chi ne ha bisogno.

Piccolo vademecum dello scaricatore di file torrent:
1. I Peers: sono coloro che stanno scaricando un file ma non lo hanno scaricato completamente, i peers condividono i frammenti di quel file che per il momento posseggono.
2. I Seed: sono coloro che hanno diffuso il file originale o che lo hanno scaricato completamente, i seed sono molto importanti in quanto solo loro possono fornire informazioni su tutti i frammenti che compongono quel file e ovviamente solo loro hanno tutti i frammenti.
3. Il Tracker: è un server centrale che svolge il ruolo di smistatore, il tracker infatti coordina le richieste degli utenti che stanno cercando di scaricare dei file e fornisce informazioni su chi ha i frammenti che servono, Il Tracker non contiene i file che vengono condivisi e i file non transitano attraverso di lui.
4. I file torrent: sono dei piccoli file con estensione torrent che non contengono il file da scaricare ma solamente delle informazioni su di esso, come ad esempio tutti i frammenti nel quale è stato diviso il file originale oppure l’indirizzo del Tracker da contattare.


Semplificando il concetto: quando un utente decide di scaricare un file viene contattato il tracker che gli indica da chi scaricare i frammenti del file, man mano che ogni frammento viene scaricato viene anche condiviso con gli altri, quando tutti i frammenti vengono scaricati il file viene ricomposto e automaticamente quell’utente diventa un Seed di quel file.

Uno dei principali vantaggi dei torrent è l’elevata velocità alla quale è possibile scaricare file di grosse dimensioni (tipo film, discografie complete, ecc…).
Bene, tutto chiaro? Ora il fatto di poter scaricare con un programma gratuito, pezzettini infinitesimali di grandi file in condivisione GRATUITA, mi fa pensare… ma è una cosa eccezionale! Costruiamo subito una statua a quel genio che ha inventato il tutto!
Poi mi fermo e penso: se fossi Madonna (quella che canta, sì) oppure Tornatore, o anche il proprietario della Buena Vista, sarei preoccupato che a qualche mascalzoncello venisse l’idea di digitare una ricerca di una mia canzone o di un mio film? I miei diritti d’autore in questo caso chi me li paga? I milioni di euro che ho speso per produrre “quel film” chi me li rifonde se è tutto gratis?
Ho in mente un’ultima domanda, la più importante, forse: se possiedo un computer e scarico un’applicazione gratuita che mi permette di scaricare in condivisione qualsiasi file un utente voglia condividere… tra i filmini delle vacanze della famiglia Rossi e Titanic… cosa sceglierò? E voi?

Assolutamente inutile o indispensabile?

Esistono svariate categorie e sottocategorie di applicazioni, ognuno è libero di scegliere quella che più interessa, o che è più alla moda del giorno, oppure solamente da far vedere agli amici per provocare il loro stupore e attendere il fatidico: “OHHHhh!”
Esistono applicazioni a cui ormai non possiamo più rinunciare, per esempio quelle che ci indicano la temperatura esterna e lo stato della batteria del nostro portatile, il giochino sciocco che ci permette di sopportare il lungo viaggio andata/ritorno – casa/lavoro; ognuno di noi è il Re che decide ogni cosa nel proprio piccolo regno.
Per questo motivo ogni applicazione installata sul proprio computer è, per il suo possessore, la sua app, con la sua funzione, chi siamo noi per giudicare il gusto altrui? Come si fa a stilare una classifica su cos’è divertente e cosa no? Su cosa è utile e cosa è inutile?
Quando ho provato per la prima volta Moom, sopra la mia testolina è apparso un enorme punto di domanda, di quelli che di solito significano: “ma sono io che non capisco niente o è una applicazione geniale?”
Non ho ancora una risposta… proprio per i motivi che ho descritto nell’introduzione dell’articolo.
Questa la fredda e cruda cronaca: scaricate Moom, disponibile per il download anche in versione trial, prima, poi se vi dovesse essere aperta la porta del paradiso potete spendere allegramente 7,99 euro, spostatela nel vostro dock e clic! Fatto?
Bene. Non è successo niente? Bene!
State aspettando qualche magia? Aspettate pure fino al 12-12- 2012, tanto non succederà assolutamente niente, nessun Azteco vi darà mai la soluzione, continuate a leggere? Bravi.
Pronti? Moom è un’applicazione che permette di spostare e rimpicciolire le finestre aperte , sia con il mouse che con la tastiera a posizioni e formati predefiniti sulla nostra scrivania. Scioccati? Proseguiamo e addentriamoci nell’argomento, se con il mouse ci spostiamo sul pulsante verde del ridimensionamento apparirà l’interfaccia di Moom (mouse) che consentirà all’utente di scegliere tra cinque posizioni e formati della stessa (schermo intero, in alto ridotta a metà orizzontalmente, in basso ridotta a metà orizzontalmente, a destra ridotta a metà verticalmente, a sinistra ridotta a metà verticalmente), pazzesco, no?
Se preferiamo la tastiera, assegneremo un tasto/scorciatoia per attivare l’interfaccia di Moom (tastiera) che farà la stessa cosa? No! Che permetterà all’utente di spostare con le frecce direzionali la finestra che stiamo utilizzando a destra, a sinistra, in su e in giù, ma questa rimarrà della stessa dimensione…
A voi l’ardua sentenza… io ci sto ancora pensando!

Collezionisti unitevi!

Il collezionismo è una passione violenta, che prende le viscere e non ti lascia più.
Dai tappi ai francobolli, passando per i fumetti, le bustine di zucchero, le figurine, per arrivare alle opere d’arte o alle automobili, fino a che ci sarà il “pezzo” nuovo o mancante il collezionista bramerà e si struggerà fino ad averlo.
Se si colleziona, uno degli aspetti più belli e goderecci è ammirare e rimirare il proprio tesoro. iCollect Bank Notes (nella nuova versione 2.0) viene in aiuto dei fanatici delle banconote di carta… i soldi, si!
Applicazione pesantina (21.3MB su disco), ma potente, aiuta a catalogare, ordinare, classificare i propri denari. Interfaccia alquanto scarna, ma funzionale. iCollect Bank Notes 2 promette meraviglie in fatto di velocità ed efficienza nel tenere in ordine la propria collezione di banconote. Fotografate la vostra banconota sui due lati e scaricate le immagini dalla fotocamera, trascinate le immagini nella finestra che si aprirà dopo aver selezionato “new”, sì come una playlist di iTunes, sì! E comincerete con l’avere le dimensioni reali del pezzo di carta rettangolare e il numero di banconote registrate nell’applicazione. Effettuato questo semplice passo viene il bello, avrete veramente da lavorare, in quanto iCollect Bank Notes vi permetterà di immettere una quantità smisurata di informazioni, dal paese di provenienza, al numero di serie, le note personali, dare una categoria, una sottocategoria, l’anno, la descrizione, il valore totale delle banconote immesse (questo lo calcola in automatico, fiiuuu… !), la banconota di maggior valore immessa, il periodo, il valore rispetto alla rarità del pezzo e ancora e ancora e ancora informazioni.
Altra piccola “goduria” è la visualizzazione della banconota, se si clicca sull’immagine la stessa viene visualizzata prima davanti, poi dietro, poi davanti, poi… veramente libidinoso!
Usare l’applicazione da professionisti è davvero semplice e immediatamente non vorrete più separarvene. La versione demo permette di registrare fino a 5 banconote, mentre quella a pagamento (47 euro, cavolo!) non ha limiti ed è per voi collezionisti pazzerelli, che dopo aver provato questa piccola meraviglia di efficienza non vorrete più fare altro nella vita. Per tutti gli aspiranti Paperon de’ Paperoni.

Siete in crisi? Niente paura!

Non riuscite ad arrivare a fine mese? Quando guardate lo stipendio vorreste emigrare in un’isoletta calda del pacifico? Costume, infradito, mare e un baretto sulla spiaggia, lasciando moglie/marito e figli a casa a chiedersi dove siate mai andati a finire??? Tra un paio di scarpe, un giubbino nuovo e una vacanza DOVETE scegliere la bolletta del gas o le spese condominiali? BENVENUTI!!! Siete nelle stesse condizioni del settanta per cento degli Italiani, arrabbiati, confusi, ma mai domi… Tanto una soluzione la si trova sempre!
In questo funesto momento ci viene in soccorso Cristian Klenie, famoso blogghista, sviluppatore di app e twittomane, che probabilmente ha coscienza che in questa situazione fastidiosa non ci siamo solo noi Italioti.
Store News è un’app veramente utile e furba, una “finestrella scaccia crisi”. Applicazione gratuita (download): ci offre la possibilità di individuare le app che giornalmente vengono scontate nell’App Store. Dopo averla scaricata e aperta troveremo sulla nostra scrivania l’essenza della semplicità, una finestrella che ci elencherà le app che sono state abbassate di prezzo, il prezzo originale, quanto risparmieremo e per quelli proprio stirati, quelle gratuite.
Cliccando l’app scelta si aprirà l’App Store ed in un battito di ciglia avremo accesso al nostro desiderio, risparmiando importanti soldini.
Non c’è altro da dire se non ringraziare lo sviluppatore attento al fabbisogno giornaliero di noi Mac-fan che ci venderemmo un rene per l’ultima app o per l’ultima trovata geniale dei nostri “Dei Californiani”.

Date un’anima al vostro iPhone!

I giapponesi sono stati soppiantati! Abbiamo avuto un ventennio in cui hanno invaso le nostre città più modaiole, saccheggiando negozi haute couture, mangiando nei ristoranti più esclusivi e camminando come se stessero sciando a spazzaneve, hanno cercato di emulare l’italian style in ogni modo e maniera. Allo stesso tempo hanno sfornato per noi (artisti, cantanti e pizzaioli) favolose invenzioni tecnologiche.
Se passeggiate oggi nel centro di Milano o Roma troverete, invece di piccoli samurai dagli occhietti a mandorla, giganteschi omoni con donne altissime e biondissime, quasi finte tanto perfette: russi ed ucraini. Sono loro i nuovi ricchi, sono loro che hanno il monopolio delle strade del centro, sono loro che hanno sviluppato questa applicazione che ha la pretesa di conferire un’anima al nostro amato melafonino, sono loro che vogliono soppiantare i Giappo, anche tecnologicamente parlando, ma…
Con sede a Kiev la MacPaw Inc. (formata da quindici, giovanotti/e veramente giovani) è una nuova società indipendente, in pratica un piccolo gruppo di persone appassionate specializzate nello sviluppo di software utilizzando tecnologie MacOS X.
Ensoul non è altro che un’applicazione che ci permetterà di gestire i wallpaper e le immagini dei contatti per il nostro iPhone a tutto schermo e con una qualità eccelsa. Tutto qui? Quasi. La particolarità dell’app (costa 7,99 euro su App Store) permette all’utente (spendaccione) di creare immagini a schermo intero dei propri contatti, sincronizzandoli con iTunes, di poter modificare le stesse con efficaci e gradevoli filtri, cambiandone a piacere la dimensione, ruotando, oppure decentrando l’immagine per evidenziare il particolare che ci stuzzica maggiormente. Anche per quanto riguarda i wallpaper, le azioni sono le medesime e oltre ad avere una piccola libreria di default (non male), possiamo, grazie all’interfaccia veramente semplicissima, utilizzare immagini scattate da periferiche esterne, da iPhoto, Photo Booth o da una qualsiasi cartella, anche con l’immancabile Drag and Drop, creando e conservando una libreria infinita di immagini personalizzate, “i wallpaper dei nostri sogni”, citando testualmente i nipoti di Ivan Drago. Ensoul è disponibile per il download anche in versione demo, dal sito ufficiale.
L’applicazione tecnicamente è valida, solida e con una risoluzione magnifica (settando per lo schermo retina, anche da strabuzzare gli occhi) ma è tutto qui, diverte, con una curva di apprendimento di una settimana circa, la seconda settimana si sente già il bisogno di qualche cosa di più innovativo. Gli enormi ucraini avranno pure sostituito i buffi giapponesi per le strade del centro, comprano gli stessi abiti firmati, frequentano gli stessi locali alla moda, hanno il medesimo potere d’acquisto e lo stesso discutibile gusto negli abbinamenti, ma per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, il sol levante vince ancora 5 a 0. Manita!