Organizziamo la nostra libreria scientifica

Apple ha realizzato software (gratuiti e non) che girando meravigliosamente sul Mac OS X, sono funzionali per l’utente che desidera archiviare, organizzare e catalogare, riprodurre e modificare molti tipi di file. Mi riferisco a iTunes per la musica, iPhoto per le immagini e iMovie per i video.
Ma nonostante ciò, meriterebbe comunque una tiratina d’orecchie… perché? E i PDF? Sono da considerarsi come il film per cui nel 1987 l’attrice Marlee Matlin vinse il premio Oscar?
Non c’è un software targato Apple per essi, a meno che non si voglia utilizzare iTunes: ma si tratterebbe di una “pezza a colore“, non da Mac user e soprattutto non da Maccanici!
E devono averci pensato davvero su a Cupertino, visto che per iOS hanno introdotto iBooks che, a mio parere, è un software straordinario per i file .epub, ma non lo è altrettanto per i PDF. Inoltre non gira su Mac OS X e quindi niente da fare. E allora? Dobbiamo rassegnarci all’entropia assoluta per i nostri PDF? Mi immagino già le soluzioni che ognuno di noi ha adottato: creare cartelle e sottocartelle e sotto-sottocartelle dai nomi più stravaganti che poi non ricordiamo più; rinominare i file nei modi più singolari, di cui normalmente ci dimentichiamo il criterio organizzativo. Insomma, chi giornalmente si cimenta con gli articoli scientifici sa di cosa parlo: di una quantità di PDF che, benché fermi nel nostro hard disk, ci fanno venire il mal di testa tanto sembrano circumnavigare nel mare magnum dei nostri documenti.
Ma state tranquilli, ci viene in soccorso la Mekentosj Inc., una software house indipendente, creata da due olandesi, che scrive programmi innovativi nell’ambito della ricerca scientifica e che nel 2004 ha provveduto a realizzare il software che risolverà i nostri problemi per i file PDF, ovvero Papers, l’oggetto di questo articolo.
È evidente che Papers, benché rivolto a tutti, sia dedicato e consigliato principalmente ai professionisti del settore, perché non è un semplice archivio, ma consente anche di effettuare ricerche nell’ambito della letteratura medica, direttamente su PubMed, grazie ad un built-in motore di ricerca che necessita di una connessione internet attiva. Non solo ricerca su repositories medici, ma anche altri ambienti come Google Libri, Google Scholar, MathSciNet, ecc… Gli articoli possono essere scaricati gratuitamente, se dotati di free access, o, più spesso, a pagamento, per cui bisogna essere abbonati alle riviste mediche. Tuttavia, nonostante i nostri ministri “Capa d’Uovo”, (straordinario esempio di coerenza politica, n.d.a.) e “Entero-Germina” (lascio ai lettori l’associazione n.d.a.), al momento, tutte le università italiane sono abbonate ad un certo numero di riviste.
Il software, che può essere notevolmente personalizzato mediante le “preferenze“, scarica i PDF direttamente sul proprio disco rigido con il nome da noi scelto (quanti articoli abbiamo scaricato con lo stesso ambiguo titolo “fulltext.pdf“, che una volta rinominiamo Autore-Titolo-Rivista, un’altra Rivista-Autore-Titolo, aumentando irrimediabilmente l’entropia del nostro disco rigido?), nella posizione da noi scelta (quante volte abbiamo tentato invano di trovare quell’articolo importantissimo immediatamente? Il successo di questa operazione ha le stesse possibilità di indovinare il 6 al Superenalotto!). Non solo: se siamo già in possesso di articoli precedentemente scaricati e mai, o soprattutto mal archiviati, Papers ci dà una grande mano, perché basterà introdurli, con un semplice drag and drop, nella finestra del programma e chiedergli di fare l’accoppiamento (scusate ma è la brutta traduzione dell’inglese matching) con i file presenti nel database di PubMed per vedersi restituire nel 99% dei casi la risposta giusta e quindi di rinominarli e posizionarli come e dove abbiamo scelto tramite le preferenze, ottenendo una organizzatissima biblioteca medico-scientifica personale, che potremo sfogliare mediante un potente built-in spotlight che indicizza l’archivio.
Potremo creare “smart groups” dove raccogliere gli articoli con aspetti in comune che saranno tutti a disposizione con un semplice click. È possibile visionare contemporaneamente più articoli in tab differenti, passando da uno all’altro semplicemente cliccando su quello che ci interessa. Possibile anche la lettura a schermo intero. E non è finita. L’applicazione permette di condividere i nostri articoli via mail con un semplice click. E se siete Mac user con i fiocchi, potrete sincronizzare il vostro archivio con i dispositivi iOS, iPhone e iPad con applicazioni dedicate.
La finestra dell’applicazione è Mac-like, pertanto molto intuitiva, permette di aggiungere/rimuovere colonne, tenere il conto degli articoli già letti e non, attribuire un rate (con le familiari stelline stile iTunes), inserire keywords e note per facilitare la ricerca tramite Spotlight.
Da sottolineare la possibilità di interazione tra Papers ed altri software come EndNote della Thomson Reuters.
Infine, mi rimane da segnalare un efficace help center, attivo come un blog, raggiungibile direttamente dall’applicazione, per il quale però è necessario conoscere la lingua inglese.
Il software, attualmente alla versione 1.9.6, è fornito in prova gratuita per 30 giorni, durante i quali potrete decidere se vale i vostri 34 euro o meno ed è in ben 6 lingue, inglese francese, tedesco, spagnolo, russo e portoghese brasiliano. Gira su Mac con processori PPC/Intel (almeno G4 a 1,5Ghz) che abbiano Mac OS X 10.4 (Tiger) o versioni successive.
Nel 2010 ha vinto il premio Ars Technica Design Award.
Qualcuno a MacWorld, evidentemente più bravo di me a recensire i software, ha dedicato 4 topi e mezzo su 5 a questa applicazione, anche se bisogna onestamente sottolineare che questa stessa recensione è relativa alla versione 1.8 di circa 3 anni fa.
A mio avviso è addirittura migliorata e migliorerà ancora nel prossimo futuro visto che hanno aperto una posizione lavorativa e sono alla ricerca di Papers Genius.

13 commenti a “Organizziamo la nostra libreria scientifica”

    1. Non ci credo che sei ignorante…, ma accolgo la critica.
      La prossima solo figure o stelline!


      più siamo, meglio stiamo, perché più ci divertiamo

  1. Grazie per la recensione. Da "accademico" conoscevo già il programma. Ma mi permetto di suggerire un’alternativa più spartana ma gratuita, ovvero http://www.mendeley.com/ che offre tutte le soluzioni base di Papers e un account di 500Mb personali (per le citazioni) e 500 condivisi con altri contatti in un piccolo Social Network scientifico (che maronjus!!!). Ah, Mauro hai dimenticato lo sconto studenti del 40% per Papers.

    1. Uh maronn, ndin, è vero! ….Lo sconto studenti e multilicenza!!
      Mendelej lo conosco, ma usando papers lo preferisco perché lo conosco meglio e perché… l’ho pagato!
      Grazie comunque per la ssegnalazione


      più siamo, meglio stiamo, perché più ci divertiamo

  2. Grazie per la esaustiva recensione…per chi, come me, non ha grandi conoscenze di informatica, meglio avere due righe in più….Non conoscevo il programma, ma credo che mi sarà molto utile!


    Susanna

  3. @mauropasha, è che essendo senza stipendio da un po’ ci sto attento ai costi! E siccome non sono l’unico in questa situazione mi sembrava utile segnalare sconti e alternative.

    1. i suggerimenti sono sempre utili e ben accetti.
      Quelli che fanno risparmiare… di più!


      più siamo, meglio stiamo, perché più ci divertiamo

  4. Beh visto che ci hanno messo addirittura il portoghese brasiliano e il russo, ma non l’italiano, il 34 euri se li possono passare su per il naso.
    Segnalo piuttosto, anche se ha un costo differente (ma li vale) il Cumulus Single User di Canto, nato principalmente per catalogare le immagini ma adatto a creare un archivio di qualsiasi genere di “asset”, anche se si trova su un supporto esterno (tiene traccia della collocazione).
    Sì, è vero, anche questo non ha l’taliano (in compenso c’è il giapponese!), ma almeno lo strumento ha tutta un’altra potenza e flessibilità.
    Qui la demo.
    http://www.databasics.com.au/csu8.html

    1. Se parliamo di strumenti ultra potenti e costosi, beh, Devonthink Pro Office che costa, ma offre un motore AI potente per "accoppiare" articoli, parole ecc.. Giusto per completezza.

      1. Non conosco DevonThink e Pro Office. Li proverò.
        Questo si interfaccia benissimo con PubMed e quindi lo trovo utile per le mie esigenze mediche.
        E poi vuoi mettere che non ha una versione per windows?!? 😛


        più siamo, meglio stiamo, perché più ci divertiamo

  5. Ciao,
    per chi usa LeTeX e’ piu’ comodo usare Bibdesk : non permette di fare ricerche, ma e’ gratuito e inserisce automaticamente la lista di articoli usando il formato BibTex. Impossibile farne a meno!

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