Ero all’Apple Store di Marcianise
ed una scatolina bianca, in mezzo a centinaia di accessori Apple-Autorizzati, ha attirato la mia attenzione. Si trattava dell’iK Multimedia iRig famosa interfaccia di acquisizione audio per “iDispositivi”, dedicata a bassisti e chitarristi.
Con la convinzione di aver comprato l’ennesimo giocattolo inutile e speso in malo modo 49,90 euro (mannaggia alle mazzate che sferra l’Apple Store e alla mia oramai incurabile G.A.S. – Gear Acquisition Syndrome), esco dalla “boutique” di Apple.
Una volta a casa apro il pacchetto (packaging buono, ma nulla più), prendendo in mano il prodotto, mi rendo conto che si tratta di un cavetto jack 3,5 mm collegato ad una scatoletta dalla quale esce un canale stereo su jack 3,5 mm e entra un canale mono su jack “a banana” per chitarra. La fattura è appena sufficiente e la qualità dei componenti pure. Comunque non mi scoraggio, scarico il software Amplitube Free dall’App Store, collego il tutto (basso+iRig+iPod+HiFi) e inizio a smanettare. Il primo minuto è tutto un feedback e un fruscio, poi smanettando coi settaggi afferro come funziona il tutto.Dopo pochi minuti di “gioco” capisco che quello che la iK Multimedia fa pagare con ben 50 euro non è il cavetto (fatto davvero male) ma è il piuttosto buon software a corredo che offre. Ma come? 50 euro per un cavetto che è un po’ di filo e jack da 50 cent saldati a dovere e 0 euro per il software a corredo… bah le leggi della new economy.
Comunque il software Amplitube Free offre un solo amplificatore simulato, 1 cabinet, 2 microfoni e due pedali (chorus e filter). Il pedale filter è molto utile per filtrare il notevole rumore di fondo che crea la periferica. I suoni sono buoni e il software Amplitube sembrerebbe lavorare in modo molto simile a quello su computer (fatte le dovute proporzioni) ed offre modellazioni credibili ed ascoltabili.
La iK Multimedia offre inoltre su App Store Amplitube in versione LE (con 5 pedali ed altre cose), Amplitube “standard” (con ancora più opzioni) e Amplitube Fender, pagando a parte il modulo che permette la registrazione multitraccia, ed un altro modulo aggiuntivo (che sinceramente non ho capito a cosa serva). Comunque sia, al tutto si aggiunge una miriade di pedali virtuali da comprare tramite sistema acquisto inApp e sicuramente altre cose che mi sono sfuggite. Il tutto a dire il vero disorienta e se si fa un veloce calcolo si capisce subito che per avere tutto di tutto si arriva a spendere ben oltre i 50 euro. Il mio consiglio è di provare la versione Free, poi in seguito se questa dovesse risultare stretta, passare alla versione LE (2,39 euro), comprare solo i pedali e gli ampli di cui si ha bisogno e che si desidera utilizzare, così con meno di 10 euro si riesce ad avere il necessario.
QUI un test audio.
A chi è rivolto l’iRig? Difficile dirlo, ma credo che principalmente sia rivolto a chi stanco di utilizzare il suo ampli da studio cerchi qualcosa di più versatile, semmai per suonare anche con le cuffie ed in mobilità.
Sconsiglio un utilizzo dal vivo per via della qualità del dispositivo stesso che è bassa e dell’affidabilità dell’iPod o iPhone che potrebbe bloccarsi, scaricarsi o chissà che proprio nel bel mezzo di una live performance (immaginate che figura e soprattutto a cosa potrebbero farvi gli altri componenti del gruppo).
Giudizio complessivo:
Qualità costruttiva
Qualità audio
Facilità d’uso
Rapporto qualità prezzo