Recensione Parallels Desktop 4.0 per Mac

Parallels Desktop 4.0 per Mac è un software che consente la creazione di macchine virtuali multiple su qualsiasi Mac con processori Intel.
Su queste macchine sarà possibile far girare Windows, Linux o altri Sistemi Operativi in parallelo a Mac OS X, senza necessità di riavviare il computer. Per migliorare l’esecuzione di diversi OS, Parallels Desktop include diverse utility: Parallels Transporter, Parallels Explorer, Parallels Image Tool e Parallels Compressor.
Le novità introdotte in Parallels Desktop 4.0 per Mac sono oltre quaranta e sono descritte dettagliatamente nell’elenco disponibile nel file “Leggimi” incluso nell’installer del programma.
Andrea, un nostro assiduo lettore, ci ha inviato le sue impressioni sul programma in questione, che a quanto pare è il suo strumento di lavoro quotidiano, per cui lo conosce bene ed è stato impressionato positivamente già dalle scorse versioni.
Parallels Desktop 4.0 per Mac supporta tantissimi Sistemi Operativi (Mac OS X Leopard Server 10.5.x; Windows 2008; Windows Vista (Business SP1, Enterprise SP1, Ultimate SP1 editions); Windows Server 2003 SP2, R2; Windows XP Professional SP2, SP3, Home Edition SP2, SP3; Windows 2000 Server SP4, Advanced Server SP4; Windows NT 4.0 Server SP6, Workstation SP6; Windows ME; Windows 98 SE; Windows 95; Windows 3.11; MS-DOS 6.22; Red Hat Enterprise Linux 5.0, 4.0; CentOS Linux 5.0, 4.0; Red Hat Linux 9; Fedora Linux 9, 8, 7; SUSE Linux Enterprise Server 10 SP2, 9 SP3; OpenSUSE Linux 10.3, 10.2; Mandriva Linux 2008, 2007; Debian Linux 4.0; Ubuntu Linux 8.04, 7.10; Xandros Business 4.0; Solaris 10, 9; FreeBSD 7.0, 6.2; OS/2 Warp 4.5; eComStation 1.2) e proprio per questa ragione è indispensabile in quegli ambienti di sviluppo dove è necessario saltare da un OS all’altro senza dotarsi di numerose macchine o di fastidiosi riavvii.
Segue la mini recensione…Parallels deve essere installato sul disco di Sistema. Scrive alcune cartelle nella / (root directory) ed alcuni file anche nel kernel (come altri software di virtualizzazione).
Le macchine virtuali fino alla versione 3, sono delle semplici cartelle con all’interno delle icone che altro non sono: il disco fisso, l’eventuale floppy e la ram (solo quando avviato). Con la versione 4 le macchine virtuali diventano delle semplici icone “pacchetti” come lo sono le .APP del Mac in generale.

Le macchine virtuali già create, si possono spostare ovunque e non hanno bisogno di installazione. Su dischi secondari interni, dischi esterni, chiavette usb, etc… per assurdo anche su un dvd 🙂 È possibile e consigliabile fare delle copie di backup copiando l’intero contenuto su altri dischi esterni. Basta un mela-D (duplica) sull’icona della versione 4 o sulla cartella della versione 3.
Sappiamo bene tutti quanto dura un’installazione di windows 😉
Con Parallels basta sostituire l’icona (o la cartella) della macchina virtuale e tutto torna come in origine. Per esempio io mi sono salvato una macchina virtuale chiamata “win xp base”. Con solo winXP pulito. Può servire per fare una nuova macchina WinVista usandola come upgrade. Può servire per ripartire da zero con un win pulito.
Le MV si possono spostare liberamente da disco a disco, da Mac a Mac, senza perdere nulla. Parallels all’avvio non vede una cartella di macchina virtuale copiata e non creata direttamente da Parallels stesso. Però basta dire a Parallels di aprire quella cartella (icona) e viene inserita nella lista delle macchine disponibili nel sistema.
Su Parallels 4 è possibile installare anche Leopard Server. Ovviamente tutte le distro di Linux.
E pacchetti preconfigurati da Parallels stessa. Per esempio io ho scaricato: (un server linux AMP) e/o quant’altro può servire.
Una delle pecche è sicuramente il backup, che come per altri file di OS X, copia l’intera icona e quindi l’intera macchina che tradotto significa copiare magari inutilmente 20 GB di roba. Non so come si comporta TimeMachine. Direi che è meglio farsi i backup a mano quando serve.
Le macchine virtuali possono condividere la connessione rete del Mac, oppure possono eseguire un DHCP, oppure essere viste come veri e propri computer in rete. Se io accendo il mio Mac e tre macchine virtuali, la rete locale da me, vede quattro computer accesi.
Parellels 4 può gestire fino a 8 GB di ram e fino a 4 processori, per singola macchina.
La macchina virtuale può comportarsi come un computer a parte su finestra, come per esempio l’ambiente Classic su OS X. Può comunque interagire con il Mac anche senza alcuna cartella condivisa, con un semplice trascina file e/o cartella dal Mac alla macchina e viceversa. Può essere utilizzata a schermo intero. Può essere attivata in modalità coerenza ed allora il Mac convive con la macchina virtuale in un unico ambiente e condividere lo spazio di lavoro.
Il desktop di windows e la scrivania del Mac divengono un unico ambiente.
La modalità coerenza è prevista per gli ambienti windows e non Linux/Unix.
Il disco della macchina virtuale (quando non è avviata), si può visualizzare e navigare completamente, tramite l’applicazione Parallels Explorer.
Parallels può creare macchine virtuali da installazioni di BootCamp.
Volendo anche una installazione vera e propria su piccì, potrebbe essere utilizzata come MV. E viceversa.
Parallels Transporter consente di migrare i volumi o interi computer fisici o virtuali, verso una macchina virtuale di Parallels o un disco virtuale di Parallels.
Il disco virtuale si può impostare di una certa entità, ma occuperà solo lo spazio necessario sul nostro Mac, man mano che i dati lo riempiranno. Per esempio in figura si vede che il disco di OpenSuse occupa poco più di 4 GB, ma in realtà OpenSuse ne vede 32 GB che è la dimensione assegnata durante l’installazione.
Il floppy ovviamente sui Mac non ha molto senso, ma per una macchina potrebbe significare collegarsi ad un’immagine disco dmg o iso. Così anche per il cd-rom e dvd. Può collegarsi a scelta al momento al dvd fisico oppure al dvd immagine disco.
Il disco fisso volendo potrebbe essere un intero disco interno o esterno.
Le porte virtuali USB possono collegare o meno eventuali chiavette collegate al Mac.
Contemporaneamente, a richiesta o in base alle impostazioni personalizzate.
Idem per i dischi esterni e altro.
Si possono catturare schermate con tempi regolari e pre-impostati.

Questi sono i requisiti minimi richiesti dal software per girare correttamente: qualsiasi computer Macintosh con processore Intel da almeno 1.66 GHz, 1GB di memoria Ram (meglio 2), 15 GB di spazio su disco per ogni macchina virtuale, Mac OS X Tiger v10.4.11 o superiore oppure Mac OS X Leopard v10.5.2 o superiore.

Link utili:
macchine virtuali già pronte all’uso: www.parallels.com/ptn/download/va/
Parallels Virtuozzo Containers Templates Catalog: www.parallels.com/ptn/download/vzt/
Documentazione online: www.parallels.com/it/products/desktop/pd40_docs

— [andrea]