Ottimizzare il lavoro da soli

Cos’è il Computer? A cosa serve? Sono domande che i professionisti del DTP e della grafica non si pongono, sanno bene che è lo strumento principale per procurarsi il pane quotidiano.
E proprio loro in cosa si imbattono ogni giorno? In decine, centinaia o migliaia di immagini digitali, che siano esse provenienti da carta, da pellicola, da fotocamere o dal web. Lo strumento più usato (ed in questi ambienti è l’unico) è Adobe Photoshop, giunto da poco alla versione 10 ed incluso nella Suite CS3.
Photoshop permette una miriade di funzioni che vanno oltre al “semplice” fotoritocco o alterazione delle immagini. Tra queste feature esistono le storiche “azioni” che sono tanto vecchie quanto sconosciute, ed in accoppiata con gli altri strumenti della Creative Suite, possono semplificare la vita non poco.
In questo articolo prenderemo in considerazione l’accesso a centinaia di immagini digitali prese da varie sorgenti, da rinominare, convertire in CMYK, ridimensionare, salvare in TIFF su un disco di rete permettendone l’accesso immediato al gruppo di lavoro.
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1- Rinominare.
I files generati dalle più svariate apparecchiature, spesso hanno un numero consecutivo preceduto da una sigla di default impostata dalla macchina: “DSCN” nel caso della Nikon; “IMG” nel caso di Canon; “DSCF” per le Fuji e così via… Quindi è necessario procedere ad una rinominazione dei files prima di dare in pasto le immagini alla elaborazione automatica.
Ci vengono incontro diversi software, due su tutti: Renamer e Renamer4Mac; due freeware che usati insieme possono rivelarsi indispensabili, poiché complementari.
Ma ci sono soluzioni integrate nella CS, come Adobe Bridge che permette (entro alcuni limiti) di rinominare le immagini, oppure soluzioni esterne, come iView MediaPro (acquisito da un paio di mesi da Microsoft) che permette un controllo totale su cartelle, file, immagini, estensioni e nomi.
Per comodità useremo proprio quest’ultimo, iView MediaPro, che permette di rinominare cartelle e sottocartelle in un unico passaggio. Basta trascinare la cartella che contiene tutti i files in questione ed attendere che il programma abbia caricato le informazioni delle immagini.


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Poi selezioniamo le immagini da rinominare (Mela+A per selezionarle tutte) ed andiamo nel menù Azione/Rinomina Batch…
A questo punto bisogna solo impostare, in base alle nostre esigenze, il criterio di rinominazione file.
Ricordiamo che l’operazione è irreversibile, fortunatamente esiste una comoda finestra di anteprima che ci mostra come cambierà il nome del file.


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Adesso i nostri files possono essere comodamente spostati in un’unica cartella, senza correre il rischio di avere due o più immagini con lo stesso nome.
iView MediaPro è un programma molto completo per la catalogazione delle immagini, ma anche font, PDF e documenti grafici in genere, ed ha a corredo un pacchetto di funzioni per l’esportazione dei cataloghi in html, in elenco di testo, in miniature e in filmati.
La nuova versione venduta da Microsoft ora si chiama Expression Media e conserva tutte le caratteristiche dell’originale.

2- Creare l’azione.
Supponiamo che il nostro tipografo, service di stampa o editore esiga immagini a 300 dpi, in CMYK ed in formato Tiff, come potremo ottimizzare al massimo quest’operazione ripetitiva?
Photoshop, già da svariati anni, prevede molte operazioni di batch, ma noi prenderemo in considerazione il “droplet” per la sua superiore versatilità e comodità.
Prima di tutto apriamo un’immagine in Photoshop, ed andiamo nel menù Finestra/Azioni, si aprirà un pannello nel quale sarà possibile gestire tutte le nostre azioni, predefinite e future.
Andiamo nel pulsante del pannello Azioni in alto a sinistra e creiamo una nuova azione, alla quale assegneremo un nome tipo: “Salva 300dpiCMYK in Tiff folder”.


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A questo punto partirà la REGISTRAZIONE dell’azione (tasto rosso) ed eseguiremo la procedura completa sulla prima immagine.
E cioè: convertiamo in CMYK; ridimensioniamo a 300 dpi senza interpolare ed infine il salviamo in TIFF nella nostra cartella “tiff folder” che andremo a creare direttamente sul disco di destinazione.
Chiudiamo l’immagine e RICORDIAMOCI di premere STOP (il tasto quadrato) nel pannello Azioni.


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3- Generare il droplet.
Ora che abbiamo creato la nostra nuova azione, possiamo utilizzarla per creare un droplet, cioè una piccola applicazione che eseguirà in automatico il batch appena creato, semplicemente trascinandovi sopra la cartella con i files originali.
Selezioniamo la nostra azione e spostiamoci nel menù File/Automatizza/Crea droplet.
Impostiamo i parametri come illustrato e salviamo il nostro droplet.


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Ormai non ci resta che trascinare la cartella delle immagini direttamente sul droplet, e mentre il nostro Mac lavora per noi avremo il tempo di prenderci una meritata pausa caffè.
Ricordiamo che questo esempio di automatismo può essere applicato a mille altre esigenze: rotazioni, filtri, ridimensionamenti, conversioni, salvataggi in diversi formati, correzioni colore, alterazioni e così via.
La procedura per creare un droplet funzionante non è semplicissima, ma ripagherà molto gli sforzi fatti all’inizio.
Un’ultima nota. A causa di un bug più o meno noto, può essere necessario selezionare il droplet nel Finder, e nella finestra informazioni cancellarne l’icona per renderlo attivo.

—OraCle