Non si parla d’altro: iPhone, il più grande fenomeno mediatico degli ultimi tempi.
Si corre il rischio di detestare questo prodotto, un’overdose di notizie, aggiornamenti, rumors, indiscrezioni, impressioni d’uso, tips & tricks, cip & ciop!
Ma perché Apple ha voluto per forza “reinventare il telefonino”?
…Segue
Rilassiamoci. Apple ha semplicemente introdotto un telefono cellulare multifunzione, e come ogni prodotto Apple è bello, essenziale, innovativo ed affascinante. Potremo anche definirlo contro tendenza, sì! Infatti quest’oggetto è contro il “think different” al quale gli utenti Apple sono abituati, per cui stavolta ci troviamo di fronte ad un prodotto condiviso da molti, accettato da molti, capito da molti, acquistato da molti. I potenziali utenti di tutto il mondo non aspettavano altro: il più tecnologico e costoso oggetto che riuscirà a renderli schiavi della sua bellezza (attento a non graffiarlo, attento a non farlo cadere, ridammelo, ma non è che me lo rompi?).
Altro che prodotto di nicchia, in Italia lo avranno tutti e non costerà neanche troppo. Chiunque abbia acquistato un cellulare dieci anni fa ad prezzo ben maggiore non si è mai pentito di averlo fatto.
È questo dunque il “think different” che ha fatto la storia di Apple?
No, ma questo iPhone servirà sicuramente a rinforzare le casse di Apple, una azienda in continua crescita, che attualmente gode di ottima salute, ma ha bisogno sempre di soldi da investire nella ricerca informatica, e se l’iPhone riuscisse ad imporsi sarà indirettamente un bene anche per chi desidera da Apple non solo iPhonini e iPoddini, ma anche computer stabili, belli, e di qualità superiore.
È questa la ragione che dovrebbe spingere gli utenti Apple a “pensare diversamente” da quello che sembrerebbe. Jobs non poteva dirlo pubblicamente, ma forse più volte avrebbe voluto dire: “Ragazzi, non è che dovete per forza comprarlo anche voi, ma aiutateci a venderlo”.
Intanto Wozniak, quello che davvero rispecchia la filosofia Apple, era in fila per comprarne più di uno! Meditate gente.
—OraCle