Genitori e figli

Non c’è nulla di più tenero che vedere un’austera mamma Maccanica o un burbero papà Maccanico alle prese con il loro mucchietto d’ossa davanti al monitor del proprio Mac oppure allo schermo del proprio iPad… e l’iPhone, diranno i miei piccoli lettori, (che Carlo Collodi mi perdoni!)…Sì, certo, anche l’iPhone… ma è più semplice immaginarsi un genitore ed il proprio bimbo che giocano insieme con uno schermo più grande…, tuttavia, anche se avete solo l’iPhone, purché il vostro terminale supporti la 3.1.2, continuate pure a leggere.
L’App Store è il grande negozio dove si trovano molteplici soluzioni per il lavoro e/o svago sotto forma di applicazioni, alcune delle quali dedicate all’educazione e alla crescita dei propri figli e tra queste volevo segnalarVi Baby Animals Match della Tantrum Solutions Limited, casa londinese specializzata nello sviluppo di applicazioni a scopo educativo e formativo per bambini.
L’app quivi recensita è, in realtà, riservata ai bambini in età prescolare e… agli adulti! Prego?! E cosa hanno in comune? Lasciatemi finire… visto che è localizzata in inglese soltanto, a quegli adulti che non conoscono l’inglese, ma anche a quelli che pur conoscendolo, non sono madre di madre lingua anglosassone… a patto che vogliano provare ad imparare qualche parola.
Si tratta di un curioso e simpatico giochino puzzle mnemonico, in cui avremo un numero variabile di tessere coperte che, una volta scoperte, mostrano il disegno di un animale adulto o di un cucciolo. Lo scopo del gioco è accoppiare ad ogni tessera scoperta il corrispettivo ascendente o discendente. Finché non si azzecca la combinazione giusta, solo due tessere per volta rimangono scoperte, mettendo alla prova la vostra memoria visiva (si consigliano i genitori di giocare dopo aver bevuto, almeno si potrà attribuire al tasso alcolemico la responsabilità del proprio insuccesso, preservando la propria autostima).
La singolarità di Baby Animals Match sta nella multimedialità della stessa che produce un suono con il nome dell’animale raffigurato nella tessera, sicché piccini ed adulti possano impararne, non solo la corrispettiva traduzione inglese, ma anche la pronuncia, che è molto British. Quando l’accoppiamento delle tessere risulta corretto un simpatico suono ci informa, anche se, a mio avviso, questo suono risulta, alla fine, solo simpatico e costituisce un difetto, perché ne copre la pronuncia. Ma non tutto è perduto; perché, a giochino ultimato, si assiste ad una ripetizione del gioco con la pronuncia indisturbata dei nomi associata ad un’animazione della tessera.
La softwarehouse ha fatto le cose per bene, considerando la piccola età del target cui è dedicata: il menu è limitato al minimo; l’applicazione si apre ed occupa tutto lo schermo, nascondendo così tutto il resto, evitando di offrire distrazioni di sorta ai piccoli utenti. Appare come una lavagna delle nostre scuole elementari, all’interno della quale sono disposte le tessere da scoprire, che vanno da un minimo di 4 ad un massimo di 24. Questa opzione si può modificare da tastiera con la combinazione cmd+h, che è in realtà l’unica opzione esistente, se si eccettua cmd+q utilizzata, come avrete già capito, per chiudere il programma.
Non c’è altro: solo il mouse e il vostro mucchietto d’ossa.
La versione per Mac OS X necessita la 10.6.6, pesa 5,5 MB ed è gratuita, mentre per iOS esistono due versioni, per
iPhone ed HD per iPad, che costano rispettivamente 0,79 e 1,59 euro.

6 commenti a “Genitori e figli”

  1. Complimenti per la recensione….
    Molto divertente la definizione " loro mucchietto d’ossa " 😀


    MAC mini
    iPod Nano 5 generazione da 8GB
    iPhone 3G 8GB
    iPhone 3Gs da 16GB

    1. Me lo scarico perché lo voglio vedere in azione, e magari farci giocare i miei bambini…
      "mucchietto d’ossicini" non è originale però, mi ricordo che Paolo Dini e Lester la usavano già quando lavoravano a Radio Monte Carlo, svariati lustri fa…

      1. …e infatti l’ho copiata da loro!
        OT: Mi dispiace siano andati via e io ormai seguo radio Capital


        più siamo, meglio stiamo, perché più ci divertiamo

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