Wikipedia è l’enciclopedia “free-content” gestita da editori volontari, per questo motivo è inevitabilmente soggetta ad un continuo e severo monitoraggio da parte degli amministratori o su segnalazione degli utenti.
Le voci possono essere eliminate da Wikipedia se includono: violazioni di copyright; frasi offensive, volgari, diffamatorie e/o denigratorie; messaggi promozionali, spam, curricula vitæ personali, etc.
Ma a volte basta molto meno per smarrire un articolo inserito, vuoi perché è stato eliminato senza le dovute verifiche, vuoi perché l’autore seccato non ha voluto rivendicare le sue ragioni, vuoi perché spesso la cosa più difficile è: controllare il controllore.
Talvolta si perdono notizie non del tutto inutili, magari lette tempo fa e sulle quali ci si vorrebbe tornare, anche perché trattasi dell’unica traccia di un soggetto al centro della ricerca o di voci che per la loro natura, magari non proprio accademica (ma dai rivelanti particolari) potrebbero essere state rimosse un po’ troppo frettolosamente (per qualsiasi ragione) dagli amministratori di Wikipedia.
A questo punto si può contare su DeletionPedia che è proprio un archivio degli articoli rimossi da Wikipedia. Ad oggi contiene oltre 63.500 articoli in archivio, anche se per il momento si tratta solo di voci eliminate dalla Wikipedia inglese.
È divertente, tuttavia, immaginare una futura versione relativa anche alla Wikipedia italiana, spesso vittima di ritocchi o di vere e proprie ripulite da parte della censura imposta dai nostri Governanti e attuata dai nostri media.
Allora sì che sarebbe interessante rovistare in questa enorme “discarica” del web.