Ce l’ho… ce l’ho… non ce l’ho…

ImageBrain è una particolare e potente utility, realizzata da Kandalu Software, che permette l’identificazione avanzata di immagini e foto corrispondenti. In poche parole si potrebbe definire, anzi il produttore stesso la definisce, un motore di ricerca di immagini… al contrario.
Infatti è necessario presentare una immagine a ImageBrain per risalirne alla provenienza, a come viene utilizzata, se esistono versioni modificate e versioni a risoluzione più (o meno) elevata.
ImageBrain è in effetti il primo motore di ricerca di immagini su disco locale ad utilizzare la tecnologia di identificazione dell’immagine (peak signal-to-noise ratio PSNR-K), piuttosto che per parole chiave, metadati o filigrane.
Le sue caratteristiche principali includono il confronto diretto (faccia a faccia), l’eliminazione facoltativa dei duplicati, il supporto alla tecnologie CoverFlow e QuickLook, il supporto alle funzioni di trascinamento nel widget, la finestra informazioni delle immagini, la possibilità di escludere le cartelle e di creare le cartelle virtuali.
Il programma è ancora rilasciato in versione beta, anche se è stato recentemente aggiornato nella versione 1.05.04 e ultimamente viene ritoccato con cadenza quasi settimanale. ImageBrain funziona piuttosto bene, il download è gratuito e l’installazione richiede un computer Apple con processore PPC o Intel, con almeno Mac OS X 10.5 Leopard installato. Sono supportati i formati più diffusi delle immagini, come i file con estensione .png .jpg .bmp .tiff e .gif, ma se bisogna fare una critica, è l’assoluta lentezza nel produrre i risultati della ricerca, certamente a causa dei tempi lunghi necessari all’elaborazione di numerose cartelle o di interi Hard Disk. In definitiva è un software da usare solo se c’è l’effettiva necessità di recuperare una versione diversa della stessa immagine, e non per fare “pulizia”.
Tuttavia la versione definitiva del software lascia ben sperare anche sotto il profilo delle prestazioni: ci arriva conferma, direttamente dagli sviluppatori, di una versione non ancora pubblica a 64-bit, con l’implementazione del Garbage Collection (per la gestione automatica della memoria) e il supporto ai processori MultiCore.
Infine, abbiamo saputo in anteprima, che a questa versione cosidetta Desktop seguirà una versione Server, dedicata però al mercato BtoB (musei e biblioteche) e due versioni per i dispositivi tascabili di Apple (iPhone/iPodtouch). Insomma c’è ancora molto da vedere.