Riparare i permessi del disco

Apparentemente il titolo dell’articolo e la sua testata grafica potrebbero sembrare scoordinati, eppure un legame c’è! Sul numero di febbraio di Macworld (la rivista italiana dedicata al Mac), un utente Mac in difficoltà chiede aiuto nella rubrica SOS Mac OS:
“Ho problemi con Utility Disco che non mi verifica e ripara i permessi. Ho allegato la schermata per segnalare il problema. La cosa succede da quando ho installato la chiavetta USB di Tim per Alice Mobile. Ho provato a disinstallare il software della chiave USB, ma i permessi rimangono bloccati. Ho fatto anche la verifica del disco ed è tutto ok. Cosa devo fare?”.

L’amico lettore ha una brutta gatta da pelare, però sa di poter confidare nell’aiuto della redazione di Macworld, che ogni mese risponde (e felicemente risolve) i problemi dei numerosi lettori della rivista. Purtroppo stavolta l’ottimo Roberto Cattaneo è “andato liscio” e non coglie la strada giusta, anche perché non scaricando il driver del modem TIM non ha riprodotto l’evento sul suo Mac.

Infatti dietro ad un’apparente questione di struttura del disco e di directory danneggiate c’è qualcosa di molto grave, non perché Mac OS X non funzioni bene, ma perché (incredibile) l’installer del software ONDA-TIM Connection Manager, dopo aver chiesto e ricevuto la password di amministratore in fase di installazione, distrugge senza pietà gli elementi contenuti in Libreria/Receipts, incluso il database relativo alle ricevute degli installer e alle dipendenze dei permessi, insomma butta tutto. Non sarà possibile ripristinare la situazione se non archiviando e installando Mac OS X ex-novo, ma attenzione, alla successiva installazione del software ONDA Connection Manager (o Alice MOBILE) la possibilità di ritrovarsi al punto di partenza è elevata.

Come fare allora per installare questa versione così disgraziata del programma? Ci sono almeno due strade.
1 Loggarsi da root, comprimere la cartella Receipts ed installare il software, successivamente basterà buttare la vuota e recuperare la piena scompattando il file Receipts.zip;
2 (consigliato) Utilizzare Pacifist per aprire l’installer ONDA-TIM Connection Manager e installare con esso tutti i componenti richiesti.
A questo punto basterà un riavvio per ritrovarsi un Mac funzionante ed una chiavetta Ducati Corse MDC525UP pronta a ruggire. Rimane l’enorme punto di domanda alla quale forse non avremo una risposta: Chi e perché ha realizzato quest’ultima versione di ONDA-TIM Connection Manager in maniera da debilitare Mac OS X nella riparazione dei permessi e nell’aggiornamento software? La pagina dedicata sul sito di Alice illustra chiaramente come installare passo passo il programma, spingendo l’utente a rendersi complice inconsapevole della manomissione di Mac OS X. Va escluso Leopard dalla lista dei presunti colpevoli, poiché il disastro si verifica anche su Tiger.

Check Point: 1000 articoli Mac pubblicati

Verso la fine degli anni ottanta l’incontro con un altro utente Mac costituiva un piccolo evento. Quando accadeva, la complicità generava immediatamente una certa simpatia, si instaurava un clima di grande disponibilità e altrettanto spesso si finiva poi con lo scoprire di avere tante altre cose in comune oltre all’utilizzo del Mac.
Alcuni fra quelli che considero ancora oggi miei grandi amici in assoluto* li ho conosciuti proprio grazie a un Apple Macintosh, così come in amicizie già consolidate** è poi entrato un Mac a cementare ulteriormente dei rapporti.

La situazione dicevo, era molto diversa, internet cominciava a diffondersi ma anche lì di Mac se ne respirava poco: c’erano i newsgroup, i gruppi di discussione. In un mare di opzioni che per il settore informatico si riconoscevano dai prefissi it.comp.eccetera l’unica possibilità per gli utenti italiani era appunto it.comp.macintosh (ancora oggi vivo e vegeto).
Anche in questo caso dopo un pò conoscevi praticamente tutti e le dinamiche di fondo erano le stesse: grande senso di appartenenza, grande disponibilità verso gli altri utenti, alto tasso di affinità.

Oggi l’offerta di siti dedicati alla Mela è sotto gli occhi di tutti, va probabilmente ben oltre l’effettiva domanda. L’antica complicità però vacilla. Ho conosciuto molti webmaster che hanno cominciato per sana passione ma che oggi pensano e agiscono come piccoli dirigenti d’azienda preoccupati esclusivamente del fatturato.

In questo mare di voci, di cacce agli scoop, di finti rumors e fake vari c’è per fortuna ancora spazio per l’eccezione: iMaccanici hanno il grande pregio di somigliare spudoratamente ai loro creatori, Franz Grua in primis (non me ne vogliano Gengi e Stefano). iMaccanici hanno offerto fin dalla loro nascita tonnellate di supporto tecnico a centinaia di utenti, spesso anche presso le loro sedi, in cambio di “niente”. Questa unicità riflette appunto la personalità di Franz, soggetto unico e irripetibile, nella miglior accezione dei termini. Uno che trova gratificante il semplice fatto di aver creato e tenere in vita quest’entità (oggi più che mai viva e attiva). Uno che non si preoccuperà mai di linkarvi verso un suo potenziale “concorrente” se questo significa darvi una notizia interessante. Uno che se hai un problema appena appena più serio dopo cinque minuti senti suonare il citofono (ove non possibile almeno il telefono). Uno che da per il piacere di dare. Uno che vorresti fosse tuo fratello pur di averlo sempre fra i piedi.

E fidatevi, finchè esisteranno queste rarità, esisteranno siti rari come iMaccanici. Per me l’unico posto dove il sapore della scelta (che resta sempre e comunque “differente”), somiglia ancora a quella di quei fine anni ’80 da cui ho cominciato…

10.000 di questi articoli.
— WhiteDuke (Gaetano)

* Vedi anche alla voce Eugenio Benvenuto
**Vedi anche alla voce Giovanni Ferrara