Vecchi Mac felicemente su YouTube

Per quanto Flash possa essere stato migliorato (e migliorabile), ancora richiede troppe risorse ai browser durante la visualizzazione dei filmati, inoltre portali come YouTube, sui Mac più datati, potrebbero mettere in ginocchio qualsiasi browser moderno e qualsiasi scheda grafica vintage.
Mr. Gecko, sviluppatore di software e realizzatore di siti web, sta lavorando duramente a YouView, un software che utilizza le tecnologie di base di Mac OS X per riprodurre i video di YouTube senza l’apertura del browser e senza l’utilizzo di Flash, per godersi più agevolmente la visione su macchine dalle specifiche tecniche nettamente inferiori. Stiamo parlando di Mac vecchi di dieci anni che, con YouView, non avranno più il problema della riproduzione scattosa dei video.
Oltre alla visualizzazione, il programma permette inoltre di convertire e scaricare i video di YouTube; contiene un pannello “Parental Controls”, che concede il controllo sulla visione dei filmati ai bambini tramite appositi filtri più o meno rigidi; permette di scegliere la dimensione massima dei video caricati e la riproduzione a schermo intero; supporta la visualizzazione dei feed, l’inserimento dei commenti, il login del proprio account; offre plug-in per Safari, Firefox, Chrome e molto altro.
YouView, ancora in versione beta, è un software gratuito, disponibile per il download dal sito dello sviluppatore, ma per abilitare la funzione di salvataggio dei file è necessario fare una piccola donazione all’autore ed inserire il codice fornito. Per il resto funziona bene anche se la stabilità completa è ancora lontana.

A tutto video

La Participatory Culture Foundation, dopo circa un mese di programma di beta pubblico, ha rilasciato la versione definitiva di Miro 4.0, video RSS feed downloader e player.
Miro, già famoso quando ancora si chiamava Democracy Player, Democracy o DTV (prima del 17 luglio 2007), non è solo un semplice lettore multimediale, ma permette anche di scaricare i filmati presenti nei canali basati su RSS; è possibile abbonarsi ai canali video di Internet, scaricare i video e vederli a schermo intero, uno dopo l’altro; include un motore di ricerca che setaccia YouTube, Google Video, DailyMotion, blip.tv, 5min, Revver. Yahoo!, Metavid e Mininova, il tutto in una sola applicazione che offre nuovi contenuti ogni giorno.
È un programma davvero completo che non dovrebbe mancare nella cartella Applicazioni di ogni appassionato di video online che si rispetti. La versione per Mac di Miro utilizza QuickTime 7 per riprodurre video, sfruttando i plug-in dedicati al player di Apple per riprodurre MPEG, MP4, MOV, H264, Flash, Xvid, AVI, OGG, WMV e altro ancora.
La nuova versione 4 rilasciata ieri, si sincronizza con Android, permette la condivisione di musica e video sulla rete locale e consente l’acquisto di musica da Amazon direttamente dall’applicazione.
Miro è un progetto open source e multipiattaforma disponibile anche per Windows e Linux. Richiede un Mac PPC o Intel con Mac OS X 10.5 o successivo, e la versione 7 di QuickTime, prelevabile gratuitamente dal sito Apple per Leopard o dal DVD di installazione di Snow Leopard.
Miro 4 è disponibile per il download dal sito ufficiale della software house del Massachusetts.

La farmacia digitale si aggiorna

Il team iFarmaci, ormai popolari sviluppatori campani (nonché nostri amici “spammoni”), hanno comunicato ufficialmente il rilascio imminente della nuova versione 5.0 di iFarmaci.
Oltre al consueto aggiornamento mensile dei dati (maggio 2011) c’è una grande novità che nasce dall’ascolto delle richieste degli utenti. iFarmaci 5.0 unisce alle attuali caratteristiche, che la rendono l’App di riferimento nella sua categoria, la nuova scheda relativa alla Farmacologia, suddivisa in:
• Proprietà Farmacodinamiche
• Proprietà Farmacocinetiche
• Dati Preclinici di Sicurezza

Una scheda facilmente navigabile sia su iPhone che su iPad. Inoltre nella versione iPhone è stata migliorata la leggibilità della scheda farmaco che è stata organizzata come nella versione iPad.
iFarmaci 5.0 diventa sempre più uno strumento adatto ad ogni tipo di necessità in campo medico, di ausilio al professionista nel lavoro di ogni giorno e al cittadino nella vita quotidiana a contatto con i farmaci.
Per l’occasione, gli sviluppatori di S’moove Software hanno deciso di scontare del 25% l’attuale versione di iFarmaci (14,99 euro) fino all’uscita della nuova versione 5.0. Chi già possiede iFarmaci, e chi l’acquisterà in questi giorni al prezzo scontato, potrà effettuare, come di consueto, l’aggiornamento alla nuova versione 5.0 gratuitamente!
Il software è disponibile per il download dall’iTunes App Store.

Ridurre le immagini in un drag

Cosa c’è di meglio di un software moderno, colorato, traslucido e dalle miriadi di effetti speciali e funzionalità avanzate? Un software essenziale, funzionale, veloce e leggero, anche se spartano. È il caso di Fast Image Resizer, un piccolissimo programma dall’icona inguardabile, ma in grado di facilitare il lavoro a molti, ma davvero molti utenti.
In un solo colpo, con lo strumento della tedesca adionSoft, è possibile ridimensionare, e all’occorrenza ruotare, un numero impressionante di immagini ad una velocità sorprendente, a patto che siano JPG, BMP, GIF o PNG. Facile come trascinare gli elementi al centro della sua finestra, ma poco intuitivo nella modifica delle preferenze avanzate, complice la mancata localizzazione in italiano.
Fast Image Resizer è compatibile con processori multicore, ridimensiona le immagini di qualsiasi dimensione rapidamente e in alta qualità; crea miniature delle immagini per web; ridimensiona i file a scelta in nuova cartella o nella stessa cartella sorgente; utilizza le informazioni EXIF per ruotare automaticamente le immagini; copia le informazioni EXIF dalle immagini originali; ha un’opzione di ritaglio automatico e salva i file in formato JPG o BMP.
Fast Image Resizer è un programma completamente gratuito, richiede Mac OS X 10.6 ed è disponibile per il download dal sito dello sviluppatore. Esiste anche in versione Windows.

Come ti cambio il filmato

Jeremy Bentham, nei primi del 1800, ideò e promosse un progetto architettonico relativo all’organizzazione dello spazio di una prigione. Il Panopticon, da optikon (osservare) e pan (tutti), era l’idea di un carcere dalla forma circolare, nel quale il sorvegliante veniva messo in una torre centrale e i prigionieri nelle celle disposte ai bordi periferici.
In questo modo tutti i detenuti rinchiusi nelle celle potevano essere osservati dal sorvegliante, ma non erano in grado di stabilire se erano effettivamente osservati o meno in quel preciso momento, che col tempo, sentiti sotto continua osservazione, sarebbero stati indotti automaticamente a rispettare le regole per scongiurare una punizione. Secondo il filosofo, anni di questo “trattamento” avrebbe modificato il carattere dei detenuti entrando nella loro mente come l’unico modo possibile di comportarsi. Un modo diverso di osservare, un potere visibile, non verificabile, la cui forza è in effetti quella di non dover intervenire mai.
La piccola e agile software house Soft Optics, ispirandosi a questa idea di “visione totale”, ha realizzato tempo fa un software in grado di elaborare filmati normali, trasformandoli in qualcosa di completamente diverso, coinvolgente ed avvolgente.
Panoptica è un programma che permette di trasformare i video in filmati panoramici, o remake degli stessi con diversi movimenti di ripresa, scatti improvvisi, arresti o zoomate.
Le numerose funzioni offerte da Panoptica permettono di eliminare (a mano) vibrazioni, scatti o tremolii, ma soprattutto, rimuovere oggetti indesiderati in movimento (come animali, automobili o persone), analizzare il movimento originale della videocamera per estrarre gli assi di movimento della macchina, lunghezza focale e zoom per creare anche scene a 360°, video panoramici e immagini fisse con soggetti in movimento (o viceversa).
Si comincia con l’importare un filmato applicando l’analisi dei fotogrammi. Successivamente si possono apportare le modifiche al progetto per renderlo unico. La curva di apprendimento del software è molto dura, e non è facile entrare nel meccanismo, anche perché è l’evidente porting di una versione per Windows (addio interfaccia intuitiva e amichevole), tuttavia è un software stabile e potente, per cui potrebbero bastare i 30 giorni di uso gratuito offerti della versione demo per farci la mano.
Il recente aggiornamento alla versione 1.0.11 introduce una nuova schermata di benvenuto e di aiuto; un miglioramento del processo per l’importazione di filmati e immagini; le finestre di dialogo native di Mac OS X; un utilizzo ridotto della memoria e la risoluzione di alcuni bug.
Panoptica costa 49 sterline (circa 55 euro), richiede Mac OS X 10.5, un Mac con processore Intel ed è disponibile per il download dal sito ufficiale.

Aprire un programma in altre lingue

In questi anni noi “maccanici” ci siamo fatti sfuggire un’applicazione davvero interessante, e dobbiamo porre rimedio: non abbiamo mai provato o segnalato Language Switcher, il programma prodotto da TJ-HD Software che potrebbe tornare utile a chi, per lavoro o per comodità, necessita di utilizzare le applicazioni in altre lingue.
Ogni programma installato sul proprio Mac potrà essere avviato ed utilizzato in una lingua diversa da quella impostata nelle preferenze del Mac, sempre che sia presente la localizzazione preferita all’interno del pacchetto software e senza interferire a livello di Sistema Operativo.
La maggior parte dei software prodotti da Apple offrono oltre circa diciotto lingue diverse, e alcuni programmi, come Cyberduck, ne propongono più di trenta (VLC tocca il record con 74)!
Al primo avvio Language Switcher riconosce la maggior parte delle applicazioni sparse nel Mac e ne conteggia le lingue contenute; qualora dovesse essere sfuggita qualche applicazione, sarà sufficiente aggiungerla manualmente (mela+A) per poterla poi utilizzare nella lingua adatta.
Recentemente il programma è stato aggiornato alla versione 1.1.7, che migliora la localizzazione in francese e in tedesco, sistemando anche un problema con il framework Sparkle.
Language Switcher esalta e conferma la superiorità di Mac OS X, è completamente gratuito (volendo si può effettuare una donazione) ed è disponibile per il download dal sito dello sviluppatore, che scrive software dal cuore della campagna inglese con tanto amore per il Mac (Lovingly crafted software for Macs, built in the heart of rural England).
A proposito di lingue, bisogna ringraziare Vincenzo Boiano (di VinBoiSoft) se Language Switcher parla italiano, è infatti opera sua la localizzazione offerta allo sviluppatore.

Rimuovere MacDefender

Come prevedibile l’era dei polli è giunta. Uno l’ho visto tre giorni fa, in tipografia, che aveva appena finito di specchiarsi nel suo nuovo iPhone, mentre gridava “Cosa succede, il mio MacBook pro… risulta infetto!” e io, con calma (ma incuriosito) gli ho prima chiesto se avesse già inserito la password di amministratore dopo una prevedibile richiesta del Mac.
Niente, aveva cliccato solo su un link che lo aveva indirizzato su un sito, che a sua volta aveva avviato il download di MacDefender, ed intanto mostrava schermate di finte scansioni del disco con risultati molto inverosimili.
Ma cos’è esattamente questo MacDefender?
MacDefender (o Mac Defender) è un software di sicurezza fasullo, con l’unico scopo di estorcere denaro. Non è la prima volta che se ne parla, e nemmeno l’ultima. Lo “scareware” (software per spaventare) si installa anche tra gli elementi di avvio, mostrando fastidiosi messaggi pop-up per convincere l’utente di avere un Mac infetto, promettendo di “risolvere il problema” (da lui stesso creato) con l’acquisto di una finta licenza per un finto antivirus. L’alternativa sarebbe rimanere con un Sistema rallentato, con le preferenze del browser modificate, l’apertura continua di finestre pop-up durante la navigazione, dati personali a rischio e la difficoltà di navigare.
Una volta tranquillizzato il tipo (detto ‘o cascione), gli ho chiuso le finestre, buttato il .pkg e ho impostato Safari affinché non aprisse i documenti “sicuri” dopo il download e non ci ho pensato più.
If Then Software ha invece fatto di più per prevenire nuove vittime e rimuovere ogni traccia di questo “truffaware” (anche lo chiamano virus) qualora fosse stato stupidamente installato.
Rilasciato ieri, MacDefenderKiller è un programma leggero ed efficace, per la rimozione di trojan, utilizzato per rimuovere (guarda un po’) proprio MacDefender.
Lanciare MacDefenderKiller è facilissimo, è sufficiente fare un doppio clic ed il programma stanerà MacDefender (o simili). Chi ha la “fortuna” di essere abbastanza pollo potrà rimuoverlo cliccando sull’apposito pulsante. Se il pulsante non è attivo significa che il Mac è pulito. Nessun programma di installazione, nessuna password richiesta, come tutti i programmi per bene.
Il software rimette a posto anche le preferenze di Safari (come ho fatto io a mano) per evitare che l’incauto utente si ritrovi a combattere contro i mulini a vento (non a caso l’unico antivirus per Mac è l’utente).
MacDefenderKiller è un software gratuito, disponibile per il download dal sito dello sviluppatore. Tuttavia una donazione di 5 dollari è ben accetta.

Aspettando Lion, arriva Trova il mio Mac

Come abbiamo avuto modo di leggere in giro, nella prossima versione di Mac OS X potrebbe esserci la funzione Trova il mio Mac (Find your Mac). Lo testimoniano numerose tracce sulla funzione, individuate nel codice delle varie versioni beta di Lion, già dal mese di febbraio.
YvanSoftware ha pensato bene di anticipare i tempi realizzando Find your Mac, un programma che sulla falsariga di Find your iPhone (disponibile grazie a MobileMe) consente di monitorare la posizione del proprio Mac, e magari recuperarlo se è stato smarrito, o peggio ancora rubato.
Bisogna innanzitutto scaricare l’applicazione rilasciata nel pomeriggio (ed aggiornata pochissime ore fa), poi creare un account per poter collegare il computer ai server della software house. Gli angosciati della privacy possono stare tranquilli, tutti i dati forniti al servizio vengono memorizzati in modo sicuro: crittografati con la password inserita dall’utente. Proprio per questo motivo non c’è la possibilità di cambiare la password attraverso un servizio di recupero immediato.
Gli altri dati inseriti nella registrazione tramite l’applicazione, verranno utilizzati per identificare l’utente qualora si perdesse l’accesso all’account, poi si potrà reimpostare la password, con conseguente perdita dei dati memorizzati, quelli relativi alla posizione del Mac nel corso del tempo.
È consigliabile mettere Find your Mac tra gli elementi di login affinché la sua installazione possa avere un senso. Il software si occuperà, a intervalli di tempo regolari (definibili dall’utente) di registrare la posizione corrente del computer (rilevata dall’IP esterno) logicamente molto approssimativa rispetto ad un sistema di localizzazione geografica GPS offerta da altri dispositivi.
Prevedibilmente Find your Mac non avrà tutte le funzioni che un giorno vedremo con Lion, come l’eliminazione dei dati sensibili dell’utente per esempio, ma è già qualcosa conoscere la posizione del proprio Mac smarrito.
Find your Mac è completamente gratuito, richiede Mac OS X 10.6 ed è disponibile per il download dal sito ufficiale… almeno finché Apple non deciderà di rivendicarne la proprietà intellettuale.