Segnalare un terremoto con il Mac

Negli Stati Uniti esiste una rete di computer privati, dotati di un sensore per registrare i movimenti improvvisi del terreno, collegati ad un server per la condivisione immediata dei dati raccolti e coordinata da un gruppo dei geofisici della South California University.
Questa comunità, costituita da migliaia di utenti in tutto il mondo, si chiama Quake-Catcher Network, ed il ramo italiano dell’organizzazione è gestito da due sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). In una vecchia intervista, i sismologi dell’INGV Patrizia Tosi e Valerio De Rubeis affermano: “L’utilità sta nell’avere una quantità di informazioni aggiuntive da una rete sismica molto più fitta, anche se meno precisa. Infatti i terremoti si manifestano con una variabilità di effetti da un posto all’altro, o addirittura da un edificio all’altro, in funzione, per esempio, delle caratteristiche del suolo e dei criteri costruttivi. Avere dati puntuali aiuta a costruire le cosiddette mappe macrosismiche che descrivono in dettaglio gli effetti di un terremoto da zona a zona e che servono, in ultima analisi, per progettare meglio l’edilizia e l’urbanistica anti sismica».
Noi campani dovremmo essere particolarmente sensibili ai fenomeni sismici, poiché interessati direttamente dal Vesuvio, il gigante che dorme. L’Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, dal 2001 è la Sezione di Napoli dell’INGV.
La possibilità di trasformare il proprio portatile (PowerBook/iBook recente; MacBook bianco, Unibody, Pro e Air) in un sismometro centralizzato è possibile grazie al piccolo dispositivo di sicurezza interno (il Sudden Motion Sensor) che rileva i movimenti bruschi per distaccare l’hard disk preservandone il contenuto in caso di caduta.
I dottori della University of California hanno pensato bene di sfruttare questo dispositivo per trasformarlo in un sismografo a tre componenti, grazie a SeisMac, un software da installare gratuitamente sul computer. Incredibile la precisione, ovviamente dopo aver tarato i sensori con SeisMaCalibrate. Certamente sarebbe impensabile affidare la credibilità di un movimento naturale ad un solo strumento, specialmente se si tratta di un computer casalinghi soggetti a movimenti accidentali non dovuti a terremoti, ma una scossa naturale si distingue dalle altre per il fatto che è segnalata contemporaneamente da una molteplicità di computer distanti fra loro evitando i falsi allarmi.

5 commenti a “Segnalare un terremoto con il Mac”

      1. Certo: si potrebbe rendere più "visibile" questa possibilità a partire dal forum/lista per finire all’esterno de imaccanici.org.
        So che è attuale. Mi chiedevo se fosse il caso o il tempo di un "passaparola" più marcato.. tutto qui
        e grazie
        🙂


        titti

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