Tra i numerosi client FTP per Mac (gratuiti o a pagamento) indubbiamente il più affermato e popolare è Transmit, uno storico programma che dai tempi precedenti a Mac OS X accompagnava l’utente Mac nell’upload e download in spazi web FTP.
Ieri, in prima mattinata, Panic ha rilasciato la nuova versione 4 di Transmit, che oltre a presentare un notevole aumento delle prestazioni, guadagna alcune funzionalità inedite ed un’interfaccia utente (GUI) completamente ridisegnata.
Le novità introdotte nella nuova GUI di Transmit 4 sono notevoli, la prima che salta all’occhio è la scomparsa del vecchio pannello laterale per l’accesso agli elementi preferiti, rimpiazzato da un moderno menù trasparente in stile HUD, chiamato Places (in italiano Luoghi). Anche le modalità della vista passano da due a quattro, come per il Finder di Snow Leopard, con la possibilità di esplorare le cartelle come icone, elenco, colonne e Cover Flow. Addirittura qualsiasi elemento, locale o remoto, può essere rapidamente consultato con Quick Look, come per il Finder premendo la barra spaziatrice; l’interfaccia chiaramente ispirata al Finder, a Safari e ad iTunes, offre anche i tab, tranquillamente riposizionabili nell’ordine preferito semplice per trascinamento.
Ma la vera rivoluzione arriva dall’aggiunta di una nuova icona nella barra dei menù del Finder, che offre la possibilità di montare i dischi remoti direttamente sulla scrivania, senza bisogno di passare attraverso Transmit, con una esperienza di navigazione tra gli elementi davvero spontanea e naturale.
Con Transmit 4 debutta anche il nuovo Twin-Turbo Engine che promette prestazioni maggiori fino a 25 volte in upload (in realtà lavora molto sulla cache dei file piccoli) e fino a 18 volte più veloce in download.
Non mancano i tradizionali strumenti per gli utenti più evoluti, con la possibilità di impostare regole particolari sulle funzioni di trasferimento in batch, o inviare comandi SSH ai server remoti e sincronizzare il backup di interi spazi web.
Anche il restyling dell’icona non può sfuggire all’occhio più attento del Mac User, sempre a 512 pixel, ma completamente ridisegnata e molto più proporzionata, pur se perfettamente confondibile con la precedente.
L’applicazione, messa sotto torchio per diverse ore, si è dimostrata stabile come la precedente (se non di più), ed inoltre su alcune sincronizzazioni remote si è comportata addirittura meglio, riuscendo ad eludere quei file negati e completare il backup senza intoppi.
L’unica pecca del software resta la mancanza della traduzione nelle varie lingue, infatti anche stavolta Transmit 4 è localizzato solo in giapponese, oltre che naturalmente in inglese.
Transmit 4, disponibile per il download in versione Trial da 6 giorni, costa 34 dollari, ma per i possessori di Transmit 3.x saranno sufficienti solo 19 dollari per l’update. L’unico requisito per il funzionamento di Transmit 4 è un Mac con Leopard o successivi.