Il fotoritocco possibile

Si chiama Inpaint ed è un software di fotoritocco, realizzato da teorex, che ha riscosso un discreto successo grazie anche allo sviluppo multipiattaforma. Inpaint, proprio come accade con lo strumento “Toppa” di Photoshop, ricostruisce intere aree fotografiche aggiungendo dei pixel nuovi, generati con le informazioni prelevate dal resto dell’immagine. È lo strumento ideale per rimuovere gli elementi indesiderati dalle immagini. Uno strumento rivoluzionario (all’epoca della sua introduzione), infatti sembra che la stessa Adobe si sia ispirata ad esso per aggiungere le nuove funzioni di clonazione intelligente.
Il programma è molto facile da usare: basta aprire l’immagine da editare, selezionare l’elemento di disturbo da rimuovere, cliccare sul pulsante azione (ha l’icona del Play) ed il software si occuperà in pochi istanti della ricostruzione delle parti mancanti. Utile anche per restaurare un’immagine antica o ricostruire pezzi mancanti del restauro di un affresco, infatti Inpaint riempie le aree rimosse con delle texture generate in maniera intelligente. Se il risultato non è soddisfacente è sempre possibile tornare indietro grazie ai numerosi livelli di “Annulla”, fino a riavere l’immagine originale. La qualità è soddisfacente, in alcuni casi eccellente, specialmente su aree non particolarmente estese e con sfondi piuttosto uniformi.
La nuova release di Inpaint 3.0 è disponibile per il download in versione Mac PPC/Intel anche direttamente dal sito Apple, mentre sul sito ufficiale sono disponibili alcuni video tutorial per imparare ad usarlo. Il programma costa 39 dollari, ma è possibile usarlo gratuitamente senza la possibilità di salvare le modifiche. È pur vero che per alcune immagini, dalle dimensioni ridotte, è sufficiente fare uno screenshot.