Ebbene si, si tratta di un Pesce d'Aprile, anche perche' il finanziatore di ThePirateBay e' un miliardario, filantropo, percui credo che, malgrado la cifra, non sia interessato.
Piu' che altro la notizia era provocatoria, quanto vale la liberta della rete, soprattutto in un perido di crisi?
Adesso entriamo in un discorso complesso, lungo e pieno di sfumature, la pirateria esiste fin dal tempo di Romani e Greci nata con il commercio ed e' sempre stata una forma di protesta, che poi degrada verso l'illegale.
Ma oggi Pirateria e' anche ogni forma di Monopolio e di Dittatura commerciale.
In fondo anche Apple e' nata sotto la bandiera dei Pirates of the Silicon Valley (se volete vedervi il film in italiano non piratato) http://www.coolstreaming.us/blog/?s=silicon&x=7&y=6
A me risulta che…
Il processo a Pirate Bay finisce con quattro condanne a un anno di carcere e il pagamento di 3 milioni di dollari; l'accusa aveva chiesto un maxi risarcimento da 10,1 milioni di euro. Peter Sunde ha precisato che la sentenza non è in alcun modo definitiva: il team (Gottfrid Svartholm, 24 anni, Fredrik Neij, 30 anni, Peter Sunde, 30 anni e Carl Lundström, 48 anni) è intenzionato a ricorrere in appello, seguendo un iter burocratico che potrebbe giungere a conclusione solo fra molti anni. In tutto questo The Pirate Bay rimarrà comunque attivo: il processo era infatti strettamente rivolto alle attività condotte dagli amministratori, e non dal sito Internet nel suo insieme. http://news.bbc.co.uk/1/hi/technology/8003799.stm
Il giudice che ha condannato il tracker è accusato di conflitto di interessi in quanto membro di associazioni per la difesa della proprietà intellettuale. Intanto gli Isp si rifiutano di oscurare la Baia.
Il Parlamento Europeo: l'accesso a Internet è un diritto fondamentale
Il Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni: parliamone
Il Parlamento Europeo ha ratificato una legge che dichiara l’accesso a Internet diritto fondamentale dei cittadini, quasi equiparandolo di fatto al diritto alla libera espressione.
È da alcuni anni che la Commissione europa lavora a una sorta di dichiarazione dei diritti dell’uomo telematico, contenente una serie di principi che dovrebbero essere legge europea come il diritto di cambiare provider e mantenere lo stesso numero telefonico oppure la possibilità da parte degli Stati membri di contestare misure prese in un altro Stato membro che danneggino la libera concorrenza.
Come sempre nel complicato sistema di equilibri contrastanti in vigore nell’Unione Europea, l’approvazione del Parlamento non ha alcun valore se non arriva quella del Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni, dove le posizioni di alcuni Stati non sono così aperte e potrebbero manifestarsi forti contrasti.
La prossima riunione del Consiglio è il 12 giugno e la data viene vista dagli osservatori come decisiva per l’approvazione, o per il rimescolamento, del provvedimento, che se respinto tornerebbe a essere ridiscusso dal nuovo Parlamento Europeo in autunno.
Esattamente il 1 Aprile 2009 questo post apriva un provocazione che tuttavia aveva dei fondamenti, voci che giravano nell'etere.
A distanza di 3 mesi le voci sono diventate realtà confermate dallo stesso forum del sito.