Quando si leggono le notizie a volte si da una scorsa veloce che oramai in un mondo di merda non ci fai più attenzione all'ennesimo omicidio, alla crisi, ai politici corrotti e con la consapevolezza di chi sa che prima o poi la corda si spezzerà continui a leggere sapendo che grossomodo la solfa è sempre quella.
Stai attento però alle cose che leggi fra le righe perché è in quel micro universo di episodi che sono come piccole fiammelle che sembra che non significhino nulla, magari relegate in chissà quale pagina perché ritenute poco determinanti per la vendita e lettura del giornale, in realtà si nasconde il crepuscolo e il baratro del futuro che si manifesta come una profezia nefasta che vorresti tanto aver letto male, capito una cosa per l'altra e poi invece no: come un cazzotto nello stomaco che non ti mette a terra ma meschinamente ti fa stringere i denti e sei lì impietrito in piedi e pronto a reagire, ma non serve.
Non serve perché non puoi reagire, non hai avversario, non hai interlocutore e mentre vorresti contraccambiare contro qualcosa o qualcuno ti senti inerme e spogliato.
Spogliato di valori, dignità e orgoglio. Fallito.
Si è l'umanità che fallisce e sai che se sferri un pugno è inutile perché è come colpire l'aria.
Aria putrefatta che ha solo un pungente odore acre e stantio di disagio appantanato nel fondo della coscienza. Coscienza.
E ti ritrovi a vergognarti di avere la presunzione di parlare ancora di coscienza: ma come posso permettermi di parlare di coscienza se non impedisco che ciò che ho letto accada?
Come posso stare qui e pretendere e fingere che tutto si aggiusterà. Che una strada forse ci si aprirà davanti.
No. No. E' qui, proprio qui, fermo a leggere, solo e senza orizzonte senza muri dove appoggiarmi e senza piante che mi facciano ombra per poter cercare almeno di nascondermi, è qui che perdo dignità.
La dignità di un essere umano, che umano sia e umano si possa definire.
Nessun essere presumibilmente intelligente e senziente distruggerebbe l'unica isola su cui poter vivere, la zattera di salvezza: il futuro.
Il futuro, i figli.
Nessun padre, nessun adulto si rivolgerebbe contro un germoglio.
Mi si potrebbe facilmente obiettare che ciò è già accaduto e accade, ma in guerra, non in un paese e in una terra ritenuta in pace.
Vuoto.
Vuoto perché sgomento è troppo facile e letterario.
Vuoto perché non c'è sentimento, non c'è futuro, non c'è un senso, una direzione, una luce.
Vuoto è il baratro, l'abisso e ti rendi conto che è lì, lo leggi, lo capisci è davanti a te, ne hai il terrore e non hai armi.
Perché comprendi quanto profonda sia l'involuzione.
Perché non ci sono armi contro la stupidità.
Non c'è futuro se questi sono i segnali.
Leggete qui.
Gli umani...
Ferocia.
Stupidità.
Finito.
Ora devo solo aspettare che la sensazione di amaro e sabbia dalla lingua spariscano. Già spariscano.
Perché è così che funziona.
Ci si sbatte, ci si indigna e poi si è grati alla sorte per non aver preso uno di noi, basta solo aspettare e far guarire i tagli sulla lingua se si è parlato troppo.
Aloha