Cosa cucino oggi? - idee e trucchetti culinari -

Per parlare di qualsiasi altra cosa che abbia poco o niente a che fare col mondo Mac :D

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*EDIT

Niente, ho cancellato perché probabilmente stavo dormendo ed avevo scritto una castroneria enorme.

Per i curiosi, senza pensarci minimamente sù, avevo valutato che 1/2 kg equivalesse a 250 g ... non so come possa essere successo. :? :scratch:
Ultima modifica di Jethro il dom, 08 mar 2020 16:41, modificato 2 volte in totale.

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i7 dual-core 1.7GHz, 8GB RAM, SSD 128GB, HD Graphics 5000

8) La mia piccola collezione di "giochini" :
https://www.flickr.com/photos/140997970@N07/albums

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faxus ha scritto:
dom, 08 mar 2020 15:17
Vermicelli ... pancetta tesa al pepe stagionata
Oooh, e finalmente! Ben detto; qualcuno che ha il coraggio di scriverlo! E sempre 'sti bucatini con il guanciale mentre tutto il resto non pare ortodosso... ekkekkazz...

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7 Apr 2007 


Oggi, a forte richiesta, ho fatto i calzoni fritti.



Dose per 12 calzoni variamente ripieni.

300 gr mozzarella, da tagliare a fette e messa a fare il latte, successivamente sbriciolata fra le mani.

Due grossi wurstel di puro suino tagliati a brumoise fine, condita con sale pepe.

Un piatto di cime di rapa (broccoletti romani) saltati in padella con olio aglio peperoncino sale, una salciccia sbriciolata.
E due grosse fette di pancetta tesa al pepe tagliate a dadolata.

Un litro e mezzo di olio di arachidi.



Preparare la pasta con un chilo di farina comune, una grossa presa di sale e tre cucchiai di olio di oliva.

Fate sciogliere 50 grammi (2 cubetti) di lievito di birra in una grossa tazza di acqua tiepida con un cucchiaio di zucchero.
Fino alla formazione di una gonfia massa grigia che trabocca dalla tazza.


Unire alla fontana della farina e impastare progressivamente, aggiungendo circa 1/2 litro di acqua.
Fino alla formazione di un pane morbido che lavorerete per circa un quarto d'ora.


Lasciate a lievitare sulla spianatoia con un taglio in croce, coperto da un canovaccio pulito e un panno.
Fino al raddoppio del diametro (circa un'ora a temperatura ambiente).



Reimpastate e dividete in dodici palle, che spianerete con le mani infarinate formando pizzette del diametro di un palmo.

Riempitele con la brumoise di wurstel e mozzarella sbriciolata.
Altri con la verdura saltata con la salsiccia.
Altri misti (variante, potete aggiungere una cucchiaiata di dadolata di pomodoro saltato in padella con olio sale e origano/basilico).



Piegate accuratamente a mezzaluna le pizze ripiene formando la caratteristica forma a calzone.


Friggete in una pentola che contenga appena due mezzalune a temperatura media.
Irrorando la parte superiore con cucchiaiate di olio bollente, girando una sola volta appena assumono un bel colorito dorato.


Scolare su abbondante carta assorbente per qualche minuto.


Mangiare ancora molto caldi rinfrescando il palato con gustose sorsate di birra o di vino fresco e frizzantino

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17 Apr 2007 15:00


Son a casa per il pranzo.


Ho preparato qualcosa per chi non ha molto tempo e vuole mangiare qualcosa di sostanzioso ma poco.



Ho preso circa 100 grammi di farina rimacinata di grano duro.

L'ho impastata con un uovo intero, un pizzico di sale e un cucchiaino d'olio di oliva.

Ho steso una sfoglia e ho ricavato quattro dischi di circa 12 cm di diametro.



Sopra due di essi ho messo un pugnetto di parmigiano grattato, in forma di nido.

Nel nido di parmigiano ho messo due tuorli d'uovo crudi.
Ho condito sopra con altro parmigiano, sale, pepe, noce moscata e un trito di basilico.


Ho messo sopra gli altri due dischi di pasta e ho ricavato due grossi ravioli.


Li ho cotti in acqua bollente salata per circa tre minuti, fino alla parziale coagulazione delle uova.


Li ho scolati e adagiati su due piatti piani riscaldati, irrorati di burro fuso alla salvia.
E spolverati con parmigiano ed una spruzzatina di pepe

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18 Apr 2007

Giorni fa avevo notato al mercato due belle rape tonde e bianche.

Volevo farne un tono aromatico per un'insalata ricca, ma i giorni sono pieni e non ho tempo per fare mercato di crudità fresche.


Avendo una cena ricca ma monocroma (spezzatino con le patate, non vale la pena di postare la ricetta) ho deciso di fare il creativo.
Con un primo leggero ma stuzzicante.




Risotto con le rape bianche.



Per cinque.

Ho tritato 70/80 gr di pancetta al pepe e una cipollotta gialla.

Li ho messi a rosolare in una larga padella di ferro da risotto, con olio di oliva e burro.


Dopo aver sbucciato le rape, le ho affettate a fettine di circa un mm e le ho saltate nella padella.
Pepando e aggiungendo un mestolo di brodo caldo, in cui le ho lasciate a diventare trasparenti per circa 10 minuti.



Ho messo nella padella cinque bicchierini di Arborio, l'ho saltato e poi sfumato con mezzo bicchiere di vino bianco.

Ho iniziato la cottura mescolando continuamente e aggiungendo poco a poco brodo caldo, senza affogare.


A cottura al dente ho spento, aggiunto un paio di fiocchi di burro, due generose manciate di grana grattugiato, una spolverata di pepe.
Ho lasciato mantecare due minuti, prima di servire nei piatti

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19 Apr 2007

C'è un piatto caldo e saporito che preparo la sera quando non mi va di mangiare carne o pasta.


Una via di mezzo tra la caponata e la zacuskǎ(*).



Per due:


Una grossa cipolla, due grosse patate a pasta gialla, un peperone colorato, un paio di zucchine romanesche.
Una melanzana blu, due carote, due coste di sedano bianche e gialle, due pomodori rossi.



Fai soffriggere appena uno spicchio d'aglio intero in una pentola bassa (o di coccio) e poi buttalo.
Unisci le verdure pulite, la cipolla a fette larghe, il peperone ripulito dei semi e delle nervature interne a larghe strisce.
Il resto tagliato a pezzi grossi come lo spezzatino classico.


Fai saltare rosolando leggermente le verdure, unisci acqua e sale (o brodo vegetale) fino a coprire le verdure.
Porta a bollore e regola il fuoco al minimo, incoperchia lasciando solo un piccolo sbuffo di vapore.


In genere quando l'acqua si riduce in una zuppetta densa e vellutata, le verdure sono cotte e tenere ma rimangono intere.


Le puoi servire nelle scodelle con un giro d'olio e aromatizzarle con una spolverata di pepe (o peperoncino, o erba cipollina tritata fresca). 

Si mangia col cucchiaio e grosse fette di pane, volendo anche leggermente tostate e strofinate con un po' d'aglio


(*) È un popolare piatto della Romania.
In realtà non ha una ricetta, deriva dal verbo zakusit, mettici quello che hai.

In realtà è una ciorbǎ (zuppa) ristretta, può essere anche con carne o pesce.
Ma attualmente è di sole verdure, in genere in vasetto appertizzato e si consuma come aperitivo

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19 Apr 2007



Involtini di melanzane, per due.



Prendi due belle melanzane bianche tonde senza semi, ricavane 10 fette alte 12/14 mm.
Disponile su un colapasta a strati alternati con sale grosso e falle spurgare per un paio di ore.

Lavale rapidamente sotto l'acqua fredda e asciugale su di un canovaccio, strizzandole.



Nel frattempo prendi una patata, un porro, una costa di sedano e un paio di carotine.
Fanne dei bastoncini 60x5mm circa, che sbollenti appena e fai saltare nell'olio, salando e pepando.


(sarebbe meglio il burro, ma è una ricetta vegetariana, dipende dalle preferenze dei commensali)

Metti a fare una salsa con olio, aglio, sale, un barattolo di pomodoro in salsa rustica e densa.
Aggiungi un po' di basilico e un barattolo d'acqua, fino a che l'acqua aggiunta sia evaporata per metà.



Prendi le fette di melanzane trattate, appiattiscile col la lama di un largo coltello, poni al centro un mazzetto di bastoncini misti di verdure. Arrotola ripiega i due lembi eccedenti e lega con fettuccie di 4/5 mm ricavate dalla sfoglia esterna del porro, a pacchetto.



Metti gli involtini in una teglietta (o pirofila) unta d'olio, affiancandoli tra di loro e cospargendo il tutto con la salsa al pomodoro.


Inforna una mezzoretta a forno medio (160°).




Un'interessante variante è con aggiunta di un paio di "bastoncini" di mozzarella e (se piace) un'acciughina
[/quote]

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25 Apr 2007


Al mercato del pesce non ho trovato le orate giuste per fare le bruschette.


Ho però notato due bei pesci lucerna.

Un piccolo Sanpietro.


E' scattato il brodetto.



Brodetto marchigiano casalingo per 5.


Due lucerne, una bella tracina.

Un sanpietro, un coccio, un fragolino.

Un'ala di razza con testa e coda, 5 gamberoni rosa, 5 pannocchie.

(Se siete in più andrebbe anche seppia, scorfano, cozze, ma poi devono salire di numero i commensali).


700 gr di salsa rustica di pomodoro.

2 cipolle.

1 litro d'acqua, un dado vegetale, sale, pepe, peperoncino, olio ev di oliva e prezzemolo.



Pulite il pesce scrupolosamente.

Tagliate le spine velenose dalla tracina e dalla lucerna (opercoli, tre nere superiori e corna).

Dividete tronco da teste e pinne.



Rosolate una cipolla ad anelli, aggiungete le teste e le pinne rosolando di nuovo, sfumare con vino bianco, pepare.
Aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco, asciugare e aggiungere 200 gr di passata.
E 1 litro di acqua calda con 1/2 dado vegetale, un pizzico di sale.

Fare bollire 1/2 ora.



In una larga pentola rosolare un piccolo battuto di cipolla con 1 peperoncino.

Aggiungere la polpa dei pesci in pezzi da spezzatino un po' per volta, secondo durezza delle carni, rosolare rapidamente.

Aggiungere 1/2 kl di passata, una presa di zucchero, una di sale, un'abbondante pizzicone di pepe.

Far cuocere 10 minuti a fuoco medio, mescolando con cautela, per non rompere la polpa del pesce e non far attaccare.


Aggiungere i gamberoni e le pannocchie.

Aggiungere il brodo delle teste passato in un colino o una chinoise, senza pressare.

Aggiungere prezzemolo tritato.

Far cuocere 10 minuti a fuoco medio, senza girare per non rompere la polpa del pesce.


Spegnere, incoperchiare e far maturare 5 minuti al calore.



Nel frattempo tagliate fette di pane alte 3 cm, tagliatele a bastoni di 3 cm.
Friggetele in un dito d'olio d'oliva in cui avete sfrappolato un grosso spicchio d'aglio, scolate e asciugate.



Ponete un paio di bastoni di pane fritto dorato in ogni piatto, dividete i pezzi di polpa e i crostacei nei piatti.
Con il mestolo aggiungete brodetto fino a colmare le porzioni.


Una spolverata di prezzemolo tritato.

Mangiate con le mani aiutandovi con un cucchiaio per il brodo e il pane


Come per altre ricette regionali, qualcuno avrebbe da ridire, altri persino d peggio.
Ma questo è il brodetto che mi ha insegnato a fare mia madre, cinquant'anni fa.

Questo è il mio brodetto.
Che comunque vario a seconda del pesce fresco che trovo (il congelato non è adatto alla ricetta).
E anche, come detto sopra, in base ai commensali.

Per fare un brodetto completo bisognerebbe ricavarne almeno 8-10 porzioni.
Roba da ristorante...

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15 Mag 2007



Ortiche...



Mi faccio una frittata con le ortiche.


Le ortiche vanno colte a mezza mattinata, il meglio sarebbe col sole, dopo una notte di pioggerellina.



Ingredienti e attrezzi.

Una larga padella e un coperchio a misura leggermente unto d'olio.

Un paio di guanti da chirurgo monouso.

Un bel mazzo di ortiche turgide selezionate fra le foglie fresche di germoglio.

Olio ev di oliva.

1/2 bicchiere di latte (se piace una cucchiaiata di parmigiano grattato)

4/6 uova, sale pepe e noce moscata.



Pulire le ortiche delicatamente, senza lavare.

Indossando i guanti, riunirle a mazzetto e tenendole in mano, tritarle con un coltello direttamente nella padella e fatele saltare.

Aggiungere un paio di cucchiaiate d'olio.


Sbattere le uova incorporando molta aria, aggiungere il latte (eventualmente anche il grana), sale, pepe e noce.



Quando le ortiche sono saltate, cotte ma ancora un pochino croccanti, alzare il fuoco e aggiungere lo sbattuto e far coagulare.

Rovesciare la frittata.
(aiutandovi col coperchio se non siete capaci di far rovesciare al volo).



A cottura ultimata tagliate la frittata a grosse trance e disponetela fra due belle fette di pane.
Rustico di almeno un giorno di stagionatura (nero, integrale, paesano).


Chiudete i panini risultanti nella carta paglia o in un canovaccio pulito e fate riposare e fermentare due/tre minuti.


Prima di consumarli si possono riaprire e spruzzare con qualche goccia di aceto balsamico.



Sedersi su un muretto e addentare grossi morsi, accompagnando con un bicchierone di fresca birra aromatica.

Si gusta preferibilmente meditando che al mondo esistono tante cose semplici, ma meglio del vitel tonné e salami di cioccolata...

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3 Giu 2007


Mia figlia mi ha chiesto uno sfizietto per merenda.



Le ho fatto le patate ripiene al forno, semplici semplici.


Potete farle e servirle dopo una cena leggera, prima del dolce, al posto del formaggio.

Oppure una doppia porzione fa da piatto centrale, per esempio.



Prendere delle grosse patate, lavatele e spazzolatele senza sbucciarle.
Trovate il lato più stabile e tagliate via una fetta sopra, conservandola.

Con un cucchiaino o con l'apposito scavino togliete la polpa all'interno lasciando una parete di 4/5 mm.



Fate bollire in acqua leggermente salata le palline di polpa.
Quando sono cotte scolatele, schiacciatele e unite, per ogni patata, una noce di burro, un cucchiaio di panna da cucina.
Un cucchiaio di parmigiano grattato, un cucchiaio di latte, sale pepe e noce moscata.



Amalgamate bene un paio di minuti sopra il fornello e farciteci le patate.
Dopo aver messo un pezzetto di burro e un pizzico di sale sul fondo.

Coprite con il coperchio di patata, spezzato e piegato ad ali di cigno, sopra il ripieno un po' abbondante.



Infornate circa 20/25 minuti a 190 gradi.
Quando la crema sarà dorata con la crosticina e la pelle apparirà cotta, sfornate e servite.



Si mangia col cucchiaino svuotando la patata, lasciando la sola pelle, e neanche quella, se vi piace

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Oggi posto una ricetta di faxus...

Rare, postabili, in questo periodo di "resto a casa".
Dove neanche faccio la spesa di persona e molto manca sugli scaffali dei pochi esercizi aperti.
Quindi piatti semplici con molta produzione del mio orto e uso delle mie conserve.

In più ne approfitto per perdere il peso acquisito in tre anni di convalescenza.
Dieta di quattro mesi, iniziata a fine gennaio.
Due mesi severi e due di dieta leggera con un giorno libero a settimana, o due pasti.

I piatti in dieta non sono da postare...

Adesso però, che limito solo le porzioni e i grassi, si ricomincia.

Oggi
Garganelli paglia e fieno piccanti
Con salsa ai funghi porcini, olive al forno, pomodorini, zenzero, capperi, aglio e peperoncino.

Per una porzione leggera:
60 gr di garganelli all'uovo paglia e fieno
10 gr di porcini secchi + l'acqua d'ammollo decantata
3 olive al forno maturate in olio evo
1 cucchiaio dell'olio di maturazione delle olive
7 pomodorini
7 fettine di zenzero
1 piccola manciata di capperi dissalati
1/2 spicchio d'aglio tritato
3 peperoncini diavoletti freschi
1 macinata di pepe
Non serve sale, basta quello dei capperi e dell'acqua di cottura della pasta

Ho messo in ammollo i porcini in una tazzina d'acqua tiepida.
Ho tritato l'aglio, i peperoncini e snocciolato le olive e li ho messi nella casseruola con un cucchiaio d'olio delle olive.

Io uso comprare o fare le olive nere al forno, poi le metto nei vasetti con olio di qualità.
Le olive si rigonfiano e assumono un sapore buonissimo dopo circa un mese.
Si conservano molto più a lungo.
L'olio acquista un aroma spiccato di olive, amarognolo e leggermente piccante.
Molto buono anche per cucinare, anche senza le olive

Immagine

Dopo un paio di minuti di soffrittura ho aggiunto i capperi strizzati, i pomodorini e lo zenzero
Ho aggiunto l'acqua d'ammollo delle olive, 1 tazzina, lasciando la sabbia residua sul fondo

Immagine

Ho abbassato la fiamma e lasciato cuocere circa 25 minuti.
Nel frattempo ho messo l'acqua a bollire dopo averla salata.
Con quell'acqua ho bagnato la salsa ogni volta che si asciugava, facendola cuocere vellutata.

Poi ho scolato i garganelli al dente e li ho saltati nella salsa
Ho impiattato aggiungendo una leggera macinata di pepe

Immagine

Si ricomincia a mangiare decentemente...
(la foto l'ho presa sulla spianatoia.
Ho approfittato del tempo di cottura per impastare e mettere a lievitare il pane di grano duro per stasera)

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Non è che io abbia una ricetta per fare il pane.
Faccio il pane come mi va di farlo, e da pochi anni saltuariamente solo quello speciale.

Da qualche settimana ripreso a farlo per tutti i giorni, per necessità.
Quindi faccio il pane quotidiano, semplice o giù di lì.

Alterno il pane con lievito di birra a quello con lievito madre.
Entrambi di mia produzione, entrambi perché non si trovano in questa zona, come anche in altre provincie.
Non si trovano da comprare, sono spariti per le manie da incetta a causa del Covid 19.

Oceanoprofondo mi ha chiesto la ricetta, così ho deciso di illustrargli due modi.
Ieri ho fatto il pane col lievito di birra e la farina rimacinata di grano duro.
Poi farò quello con il lievito madre e un misto di farine.
Ho fotografato alcune fasi della preparazione per facilitare la comprensione, peraltro non difficile.


Pane fatto in casa, col lievito di birra e farina di grano duro
A breve lievitazione, e due impasti

Ricetta intercambiabile, può essere fatta con farina di frumento 0, 00 o un misto di farine.
Nei misti di farine si possono mettere le farine di frumento, duro, Manitoba, farro, di mais.
Nonché aggiungendo tuberi, cereali o semi, decorticati o no, patate, noci, uvetta, uova, latte e tante altre cose.

Cambiano solo un po' i tempi, i rimpasti e la cottura, ma non di molto.

Per un pane di circa 500 grammi:
300gr di farina rimacinata di grano duro
È la farina che, non rimacinata fine come questa, si usa per la pastificazione della pasta secca alimentare.
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di sale fino
2 cucchiaini di zucchero semolato per il lievito
12 grammi di lievito di birra

Ho usato il lievito di birra riprodotto da me.
Poco impegno, è facilissimo e senza nessuna fantasia.
Il lievito di birra in casa si fa col lievito di birra comprato e basta, facendolo riprodurre, non c'è altro modo.
È un fungo, si chiama Saccharomyces Cerevisiae.
In realtà non si produce più da oltre un secolo dai fermenti del malto della birra, si fa con quelli della barbabietola da zucchero.
Si conserva a 4-6° in pochissima aria due-tre settimane o congelato fino a 6-8 mesi.

In genere non conviene farlo in casa, un cubetto da 25 gr parte da un costo di 20 centesimi.
Normalmente si trova sempre e dappertutto

Immagine

Si scioglie il lievito in una tazza di acqua calda (fino a 35-40° non di più) con lo zucchero.
Si fa stare qualche minuto, fino a che i funghi mangiano lo zucchero e si riproducono in una schiuma densa che cresce un paio di cm.
Nel frattempo si pesa e si setaccia la farina

Immagine

Si mette la farina sulla spianatoia e si mescola col sale e con l'olio, si forma la fontana
Poi si aggiunge il lievito montato ed altra acqua tiepida fino a formare l'impasto grezzo.
Come si vede nella foto, la farina di grano duro non è bianca, ma leggermente gialla, il colore resta anche dopo la cottura.
L’impasto grezzo dovrà essere friabile e appiccicoso, idratato al massimo

Immagine

Si può anche fare in una terrina, in genere quella in cui si metterà a lievitare.
Ma comunque va lavorato su un piano, di plastica, silicone, acciaio o il comune legno della spianatoia.
Chi ce l'ha faccia tutto in una impastatrice orbitale o robot da cucina, viene anche meglio.

Va lavorato sul piano per 10-15 minuti per renderlo elastico e inglobare aria.
Con continue ripiegature e leggera infarinatura per mescolare il composto.
Poi, piegando i bordi in sotto, si forma una palla e si mette in un ampia terrina tiepida in un ambiente non ventilato

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In genere il forno con la sola lampadina accesa è sufficiente.
La terrina va coperta ermeticamente, con della plastica da cucina o un canovaccio pulito appena umido.
Io uso, per comodità, un largo tappo di silicone

Immagine

L’impasto va lasciato a lievitare fino a che cresca più del doppio.
In questo caso poco più di due ore.
La lievitazione farà sì che il lievito consumi tutto l’ossigeno e sviluppi altri gas.
Saturerà l’ambiente di lievitazione, moltiplicando il volume e selezionando la crescita dei soli componenti nobili.
(Per questo è meglio la plastica o una copertura a tenuta stagna).
Infatti alla fine la copertura risulterà gonfia

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Tolta la copertura l’impasto cresciuto verrà rimesso sulla spianatoia infarinata, sgonfiandosi un pò

Immagine Immagine

A questo punto si dovrà procedere con un minimo di abilità e delicatezza.
L’impasto va stirato e sbattuto sulla spianatoia, fino a formare un rettangolo.
Spolverato finemente e ripiegato in due in un quadrato, girandolo di 90° e ripetendo l’operazione
Andrà fatto per almeno venti o più volte, senza schiacciare

Immagine Immagine

Alla fine l’impasto dovrà essere messo nella teglia di cottura, infarinata, aggiustando delicatamente la forma.
Spolverato con farina in copertura e inciso in superficie, con una lama affilata, un coltello tagliente o un taglierino pulito.
Poi coperto bene, lasciato lo spazio per il raddoppio della dimensione.
Io ho usato la stessa terrina rovesciata, chiudendo le fessure con un canovaccio pulito

Immagine Immagine

Dopo 45 minuti ha acquisito il raddoppio della dimensione ed è stato pronto da mettere nel forno preriscaldato a 230°

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L’ho lasciato cuocere a 230° per circa 17-18 minuti, poi altrettanto tempo a 190°

L’ho subito sfornato e messo a raffreddare e asciugare su un piano non tenendolo a contatto.
Ho usato delle bacchette di bambù sul tagliere di legno, ma va bene anche una griglia.

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Non va affettato prima che sia leggermente tiepido, meglio freddo, se ce la fate.
Perché fa un profumo irresistibile…

Si conserverà fragrante, con la mollica elastica e la crosta croccante per giorni

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Non smetterai mai di scioccarmi Fabio!
La prima cosa su cui devi investire è il benessere del tuo corpo, l'unica cosa che ti porterai nella tomba.
Franz Grua (sarebbe fragrua)

In un mondo perfetto io sarei un essere inutile.
©2015 albertocchio

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fragrua ha scritto:
dom, 05 apr 2020 23:21
Non smetterai mai di scioccarmi Fabio!
Direi che è abbastanza reciproco, Franz...

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faxus ha scritto:
dom, 05 apr 2020 17:01
Non è che io abbia una ricetta per fare il pane...

... può essere fatta con farina di frumento 0, 00 o un misto di farine.
Nei misti di farine si possono mettere le farine di frumento, duro, Manitoba, farro, di mais.
Nonché aggiungendo tuberi, cereali o semi, decorticati o no, patate, noci, uvetta, uova, latte e tante altre cose...
Così è, infatti, cambio a seconda di quello che mi serve o perché mi è venuta un'idea.

Oggi volevo fare il pane cafone, un tipo di pane che si fa nella provincia napoletana.

Avevo già preparato le farine, 2/3 di farina 0 e un terzo di rimacinato di grano duro.
Ho aperto il frigo è ho visto una tazza di chicchi di farro cotti al vapore.
Avanzati da un'insalata di carne bollita in scatola, farro al vapore, cipolline, sedano e balsamico che avevo mangiato a pranzo.
E allora l'ho messa nell'impasto.

Lievitazione un po' più lunga...
Lo spezzatino di vitellone per cena l'ho mangiato col couscous.

Sfornato da poco, ecco il mio pane cafone con chicchi di farro

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