Alla chiamata del regista rispose ch'era troppo impegnato a magicar cerchi, a bancheggiar salvataggi, a disarticolar diritti e a costituzionar dissesti... 'nzomma, gna' faceva proprio.
«Cerchi il cesso? È in fondo a destra, come tutti i cessi che si rispettino» Marco Malvaldi, "La carta più alta"
È una riproposta di un romanzo che ha già avuto una rappresentazione al cinema.
Vivere alla Grande, film del 1979 di discreto successo.
Il primo film aveva la trama basata sulla noia dell'anzianità e la ricerca di un riscatto.
In questo film gli attori sono dei monumenti del cinema.
Michael Caine, Alan Arkin, Morgan Freeman,.
Poi la Ann Margret de Il Tigre, Christopher Lloyd di Ritorno al futuro.
Da soli basterebbero a rendere un film piacevole da vedere.
E infatti così semplicemente è, piacevole da vedere e nulla più.
Una commedia ben fatta, con contenuti appena giustificati, divertente senza molte pretese.
Si passa il tempo bene, senza rimpianti, ma non resterà nella memoria.
Al, Joe e Willy sono tre ottantenni in pensione che conservano un'antica amicizia.
Sono vittime della crisi, della speculazione bancaria e di un fondo pensione.
Si trovano improvvisamente in una situazione per cui non possono badare alla loro salute e garantire un sostegno alla famiglia.
Per caso Joe assiste ad una rapina nella banca che lo sta rovinando.
Scatta l'idea di replicarla per vendetta e per rivalsa.
Una volta maturata l'idea si addestrano a fare qualcosa di alieno.
Persino del taccheggio in un supermercato...
Buona e godibile la sceneggiatura, poteva facilmente scadere in noia.
Il resto di mestiere, un mestiere ben fatto senza eccellenza