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Moderatore: ModiMaccanici

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faxus
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tighine ha scritto:"Senza macchia e senza paura - Le regole d'oro per lavare, smacchiare, utilizzare al meglio i servizi di tintoria e lavanderia" M.R. Schiaffino.
Ineffabile Tighine...

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bones
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ultimo romanzo a protagonista jack reacher. talmente povero che non ne ricordo nemmeno il titolo.
...e il mio maestro mi insegnò
come è difficile trovare l'alba
dentro l'imbrunire...


f. battiato

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bones ha scritto:ultimo romanzo a protagonista jack reacher. talmente povero che non ne ricordo nemmeno il titolo.
Per forza, non ne hanno fatto un film con Tom Cruise?

Probabilmente perché Sylvester Stallone è troppo vecchio

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bones
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certo. Ma mentre i primi romanzi di Lee Child erano tosti, bella trama, valida scrittura, precisione tecnica, ora le idee sono davvero poche.

un po' come il clive cussler prima maniera dei romanzi come sahara, cyclops.
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f. battiato

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bones
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mi ritengo comunque un buon lettore. in media un libro a settimana se non devo studiare qualcosa di particolare del mio mestiere.
ho letto di tutto:
i classici al liceo, la nouvelle vague, proust, kafka, freud.
penso di essere uno dei pochi al mondo che ha letto ulisse di james joyce

certo il genere cazzeggio ora mi rilassa di più
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f. battiato

albertocchio
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ma su… ti potrei fare almeno una decina di nomi che hanno letto Ulysses… io mi sono fermato appena cominciato Penelope [quindi abbastanza vicino alla fine], causa forza maggiore ho dovuto mollarlo e non ho mai trovato la voglia di riprenderlo. capisco se citavi il Finnegan's Wake, ma l'Ulysses… la Recherche l'ho letta due volte e mezza [colpa dei traduttori più che altro] di Kafka ho letto praticamente tutto ma lo ritengo un peccato di gioventù. i "miei" tre puntini di sospensione sono platealmente un plagio da Morte a Credito di Celine. certo che cazzeggiare con Cussler… per il cazzeggio preferisco Ellroy.
Prova ad affrontare David Foster Wallace…

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faxus
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Io!
L'Ulysses me lo sono letto, più volte e il Finnegan's anche.

Ma ero giovane, e dovevo dimostrare di avere le palle ed essere colto allo stesso tempo.
Chi non ha sprecato il tempo in dimostrazioni inutili, da giovane?

Mort à credit, e ancor di più il Voyage, li ho letti non so più quante volte.
In italiano, in francese ed anche un po' in rumeno.
Amo i puntini di sospensione fortemente espressivi e gergali...

La Recherche... Ho letto la mezza che manca a Alb.
Per sapere come andava a finire ho letto un sunto.
Più o meno, ma lo sto provocando, perché legge cose stranissime ed aliene.
Ellroy non so neanche chi sia e David Foster Wallace so che gli piace...

albertocchio
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ah beh… con le letture ci troviamo abbastanza io e il ƒax.
Ellroy è il James che ha scritto pagine sull'america che non ha avuto il coraggio di scrivere nessuno [che io conosca].
la mezza Recherche che mi manca è quella di Raboni, l'Einaudi l'ho letta tutta e pure quella due volte, una con le note e una senza.
DFW ha scritto dei mattoni indigeribili come Oblio o Il Re Pallido ma ha al suo attivo Infinite Jest… e qui mi fermo perché divento noioso e ripetitivo.
Harold Brodkey ho solo incominciato a leggerlo ma mi riservo di riprenderlo in momenti più consoni.
…a volte sento una densa cellulosa che mi scorre nelle vene, il lavoro che faccio è solo un'estensione di una passione che mi "perseguita" da quasi 45 anni.

il Finnegan's è una bestia nera che non affronterò mai.

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Peppiniello
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Non l'avevo nemmeno mai sentito nominare, ma questa recensione di Walter Catalano su CarmillaOnLine mi ha messo una curiosità...!

Lo strano caso di Thomas Ligotti

http://www.carmillaonline.com/2016/02/2 ... s-ligotti/" onclick="window.open(this.href);return false;
- Peppiniello! ... Una pizza! ... Anzi, due!!! -

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fracas
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Appena terminato "Il ritorno di Coniglio" di John Updike (ed. Einaudi).
Ma che potenza, che scrittura, che gioiello!
Non conoscevo lo scrittore, mi toccherà leggere altro.
«Cerchi il cesso? È in fondo a destra, come tutti i cessi che si rispettino»
Marco Malvaldi, "La carta più alta"

albertocchio
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new boy is coming to town… sono costretto ad alternare la carta con i pixel… bastardi leuri…
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albertocchio
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© Giorgio Fontana-La Stampa

E un blackout spedì New York all’inferno

L’esordio di è da tempo al centro dell’attenzione negli Stati Uniti: in realtà, da molto prima che venisse pubblicato l’autunno scorso. Ora che giunge anche in Italia, non è semplice separare il romanzo dal “caso letterario”: evitare di discutere i due milioni di anticipo, l’inevitabile polarizzazione di molta critica, le aspettative gonfiate oltre misura. Eppure credo sia necessario, anche per una questione di onestà critica. Città in fiamme merita, come ogni opera, di essere considerata innanzitutto in quanto tale: senza badare troppo agli aspetti extra-letterari, né liquidandola nella dicotomia del capolavoro o meno.
Ebbene: Città in fiamme è un bellissimo libro. Ha senz’altro dei difetti, il più evidente dei quali è un eccesso di linee di trama e la tendenza a dilungarsi troppo — il bisogno di dire tutto e di più di qualunque personaggio venga messo in campo. Ma sono difetti comprensibili, all’altezza della smisurata ambizione del testo: la volontà di mappare così tanti strati sociali, così tante personalità, e uno sguardo d’aquila che si concentra su ogni singolo particolare. Del resto, nonostante la sua vastità — più di mille pagine nella traduzione di Massimo Bocchiola — il romanzo non risulta mai noioso. A ciò contribuisce senz’altro la lingua di Hallberg: luminosa, potente, curata fino al dettaglio all’apparenza più irrisorio. È una lingua che trova particolare forza nelle descrizioni di Manhattan, spesso vibranti di autentico lirismo metropolitano.
Quanto alla trama, temo sia impossibile riassumerla in poche righe. Dal centro del sisma narrativo — il blackout di New York del luglio 1977 — si propagano una serie di forze ed eventi che vanno avanti e indietro nel tempo, coinvolgendo un gran numero di personaggi molto diversi fra loro: la ricchissima famiglia Hamilton-Sweeney e i suoi due eredi, Regan e William; il fidanzato di quest’ultimo, l’insegnante e scrittore nero Mercer Goodman; l’ex gruppo punk di William che si tramuta in cellula sovversiva; l’adolescente Charlie che di questa cellula diventa parte integrante; il mistero-pretesto dell’omicidio della ragazza di cui Charlie era innamorato, durante la notte di capodanno; e ancora la ricerca dei colpevoli da parte del detective Pulaski, le indagini di un giornalista che sta raccontando la vita di un artista pirotecnico, eccetera, eccetera. Sovversione e tentativo di controllo dall’alto, amore e solitudine, eroina e disagio: la massa di temi e storie compone un edificio imponente, ibrido anche nei generi e nelle soluzioni estetiche (come l’inserto di un’intera fanzine punk). In questo, Hallberg sfoggia un controllo assoluto su ogni sfumatura dell’intreccio. La sua mente di narratore ha qualcosa di implacabile — fin troppo, a volte. Non resta mistero nelle strade della sua Manhattan anni ’70: tutto, alla fine, è condotto a soluzione.
Il risultato è abbacinante, ancor più se ricordiamo che si tratta di un esordio: una riconferma delle possibilità della forma-romanzo (notizia che reca sollievo) e in particolare delle possibilità Grande Romanzo Americano, di cui Città in fiamme rinnova la tradizione (più nel solco de La fortezza della solitudine di Lethem che di Underworld di DeLillo). Qui New York emerge ancora come la città capace di riassumere ogni città, un mito che ben conosciamo, ma di cui non ci stanchiamo mai: il luogo dove vite così differenti come quelle dei protagonisti di Città in fiamme possono trovare — anche solo per un istante — il senso di un quadro compiuto: sfiorandosi, ferendosi, amandosi e poi svanendo.

direi che non ho altro da aggiungere.

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Kundalini
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Letto stamani, con interesse misto a curiosità, l'articolo relativo a "Città in fiamme" su Tuttolibri. Interesse solito verso le recensioni di un nuovo libro, curiosità dovuta al fatto che se ne era parlato anche qui. Sono indeciso, magari me lo compro.
Per ora sono alla ricerca di titoli di Elmore Leonard che mi erano sfuggiti, mi sa che dovrò ricorrere ad Amazon, vista la poca reperibilità in libreria.
Se funziona, non aggiustarlo.


MBP 13" late 2010 macOS 10.13.6 High Sierra
HD originale deceduto, sostituito con SSD Samsung EVO 850 da 250 GB
Motherboard riparata, aprile 2016
Upgrade RAM a 8 GB, gennaio 2018

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faxus
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È più o meno quel che avevo avvertito anch'io.

Ma oltre mille pagine sono una vetta che non mi va di scalare.
Peccato, avevo letto della bellezza del linguaggio.

La trama... Beh, riflette una certa cultura di questi anni tra gli scrittori americani di livello.
Interessante ma non è un'incentivo.

Purity è stato all'altezza delle tue aspettative?

Secondo te, chi dei due sarà prima un film?
Se, ne faranno un film (o un serial...)

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faxus
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Shakespeare agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica.
La morte misteriosa.

di Angelo Acampora

Dice Re Lear:
" ... Noi faremo nostro compito il mistero delle cose, come fossimo spie di Dio ..."

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