Verbale guardia di finanza

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Ildebrando
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Salve, ho un mio amico webmaster che è in procinto di essere citato per danni da un suo cliente perché mancava la casella per l’accettazione della privacy sul sito da lui realizzato e quando si è presentata la guardia di finanza in azienda dal cliente per un controllo gli è stata data una multa salata. Da quanto ho capito, fra di loro non è stato fatto alcun preventivo cartaceo o contratto in fase di realizzazione del sito, sono stati presi solo accordi a voce ed il sito è stato realizzato secondo le indicazioni del cliente, comprovati anche dai numerosi scambi di email, ma il cliente afferma che essendosi lui affidato a professionisti, si reputa privo di qualsiasi responsabilità.
Voi cosa ne pensate? Cosa dovrebbe fare il mio amico per tutelarsi?
Grazie

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laserman
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Pietra Miliare Maccanica
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che io sappia, l'azienda è responsabile in primis, che poi, riesca a rivalersi sul tuo amico...
la vedo una lunga battaglia a colpi di avvocati, e si sa, chi ha l'avvocato migliore ha ragione.

e se il tuo amico riesce a dimostrare che non gli è stato chiesto il discorso privacy...
In uso: iPod 40GbiPhone 12 128GBMacBook Pro 15" 2.9/16Gb/512SSDiPad mini 4gen 64gb
e dopo due maschi finalmente Selvaggia!

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mattleega
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Ildebrando ha scritto:Salve, ho un mio amico webmaster che è in procinto di essere citato per danni da un suo cliente perché mancava la casella per l’accettazione della privacy sul sito da lui realizzato e quando si è presentata la guardia di finanza in azienda dal cliente per un controllo gli è stata data una multa salata. Da quanto ho capito, fra di loro non è stato fatto alcun preventivo cartaceo o contratto in fase di realizzazione del sito, sono stati presi solo accordi a voce ed il sito è stato realizzato secondo le indicazioni del cliente, comprovati anche dai numerosi scambi di email, ma il cliente afferma che essendosi lui affidato a professionisti, si reputa privo di qualsiasi responsabilità.
Voi cosa ne pensate? Cosa dovrebbe fare il mio amico per tutelarsi?
Grazie
Da come esponi i fatti, già suggerisci tutte le possibili scappatoie che il tuo amico potrebbe imboccare.
In realtà se rigiri l'ultima frase facendola diventare:

Cosa dovrebbe fare il cliente del mio amico per tutelarsi?

ti rendi conto che, avendo pagato un sedicente professionista, ha il diritto di pretendere un lavoro inoppugnabile.

Fossi tu al suo posto, come la penseresti?
...

L’inerzia soddisfatta dei cittadini è all’origine di quella incredibile malattia che è la servitù volontaria

E se vivremo, sarà per calpestare i re.

Una delle più importanti differenze tra uomini e animali è che questi ultimi non permettono, al più idiota tra loro, di diventare capo branco.

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TheMacGuru
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Non essendo ben chiaro cosa sia successo, diventa difficile dare delle opinioni, tuttavia in base alla legge sulla privacy, a meno che non vi siano una lettera di delega del cliente nel confronti del Webmaster (accettata e controfirmata) la responsabilità della gestione della privacy e unicamente ed esclusivamente del cliente.
Al limite il cliente può rivalersi sul webmaster per mancata professionalità e consulenza in merito ai contenuti minimi di un sito web, ma niente di più.
Per ogni problema complesso, c'è sempre una soluzione semplice.
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onelioo
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TheMacGuru ha scritto:Non essendo ben chiaro cosa sia successo, diventa difficile dare delle opinioni, tuttavia in base alla legge sulla privacy, a meno che non vi siano una lettera di delega del cliente nel confronti del Webmaster (accettata e controfirmata) la responsabilità della gestione della privacy e unicamente ed esclusivamente del cliente.
Al limite il cliente può rivalersi sul webmaster per mancata professionalità e consulenza in merito ai contenuti minimi di un sito web, ma niente di più.
Perfetto. Quoto. Il responsabile è il committente, titolare del sito: è lui che pubblica. Potrà poi — forse — rivalersi su chi gli ha fatto il lavoro.
...e il giorno della Fine
non ti servirà l'Inglese
.

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onelioo
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A proposito di privacy.
Dannata privacy del caxxo.
Una volta ho scoperto in rete che erano stati pubblicati miei dati sensibili (di genere sanitario). Cosa proibitissima.
Ho fatto ricorso in tribunale, chiedendo i danni.
La xxxxx di giudicessa ha respinto il mio ricorso, mi ha dato torto con una motivazione del tipo: ma chi caxxo sei tu che vieni a disturbare il Sacro Tribunale per una piccineria del genere, in fondo cosa vuoi che importi all'universo mondo dei tuoi dati clinici, tu che non sei nessuno e non conti un caxxo? Solo in alcuni rari casi abbiamo riconosciuto un indennizzo di appena mille-duemila euri , ma si trattava di VIP, persone in vista, mica uno stronzetto come te.
Il mio Avvocato ha detto che l'unica via di ricorso era la Cassazione, e che mi sconsigliava vivamente dal farlo, visti i costi ... e i presupposti.
Quindi:
se la GdF o qualsiasi altro si presenta nel mio Studio, non avendo un caxxo di meglio da fare, per parlarmi di adempimenti in materia di riservatezza, gli farò mangiare una copia della sentenza, che conservo a memoria dell'iniquità.
Indigesta per me, che lo sia anche per loro.
...e il giorno della Fine
non ti servirà l'Inglese
.

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TheMacGuru
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Ben detto onelioo è ora che in una Democrazia via sia equita fiscale, di giustizia e di trattamento tra coloro che eleggono e coloro che sono eletti, i quali senza elettori sarebbero delle m**** qualunque.
Per ogni problema complesso, c'è sempre una soluzione semplice.
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In effetti sembrerebbe un caso di negligenza sia del cliente che si può rivalere sul webmaster per imperizia.
Comunque ci sono delle e-mail che oramai sono diventate documento a tutti gli effetti perché basta ritrovare indirizzi mail e server ed ecco che il tuo amico risulta tirato in ballo.
Nei casi che tratto talvolta come consulente tecnico su perizie in cui sia stato omesso il consenso informato scritto alle cure mediche talvolta sopraggiunge e si sostiene il consenso tacito, tale per cui: "un paziente che si sottoponga a specifiche cure di un dato professionista presso il suo studio e con l'ausilio delle attrezzature ivi presenti ed utilizzate sottintende al consenso consapevole delle manovre a cui egli stesso si stia sottoponendo data la buona fede nella professionalità e deontologia del medico operante".
Se poi il medico operante è un imbecille ignorante e maldestro allora si va ad indagare oltre e di qui si dipana la discussione per capire l'accaduto.
La corrispondenza epistolare elettronica è solo un tassello, il magistrato su richiesta dell'avvocato della controparte potrebbe disporre la disamina di tabulati telefonici e messaggi SMS per meglio chiarire le posizioni interlocutorie intercorse fra i due: il contratto verbale non è un miraggio ma bisogna provarlo.
"Uno webmaster deve conoscere come costruire tecnicamente una pagina web e non valutarne il contenuto a meno che lo stesso non contravvenga alle norme vigenti e non costituisca palesemente reato".
Come la interpreti ?

Aloha
:)
Stay hungry, stay foolish

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