U241 ha scritto: con la differenza che qui si sanno vendere meglio basti pensare a Savile Row e Jermyn Street.
Via Montenapoleone, Via Condotti, Via Tornabuoni, Via della Vigna Nuova, Via Strozzi....
Noi nel mondo dettiamo la moda.
Facile quindi accalappiare ignoranti babbei modaioli che tornando al paesello possono sfoggiare un pezzo di very Italy.
Non intendo con questo dire che non ci siano vere eccellenze in Italia, solo che i prezzi richiesti sono improponibili ai più e quasi sempre sproporzionati all'intrinseca qualità.
Io faccio riferimento a quello che ritengo un giusto compromesso, lamentando inoltre la mancata disponibilità di misure variabili tridimensionalmente.
Perché le scarpe nuove devono far male e diventare comode quando ormai sono scalcagnate, vecchie e brutte e quindi da buttare?
Non che 3/400€ per un paio di scarpe siano pochi, 200€ per un paio di scarpe di gomma però sono assai di più.
Se poi i più continueranno ad ignorare questi prodotti, non potrò che esserne felice.
Sarò una rarità e, visto lo scarso successo, costeranno anche poco.
Ora non più, qualche decina di anni fa, comperavate le Lacoste per la qualità e fattura o per mostrare il coccodrillo agli allocchi?
U241, nella tua risposta alla fine della 4 pagina, hai risposto in modo vago e generico ad una domanda ben precisa:
Tu che sei addentro, mi sai dire quanto dovranno essere alti i risvolti dei pantaloni il prossimo autunno per essere veramente "alla page"?
La teoria la conoscevo già e il fare quello che mi più pare e piace è invece un mio stile di vita.
Volevo solo sapere se con i miei soliti 27mm e le scarpe vecchie americane, sarò additato come bifolco e allontanato da chi sa e dai luoghi che "contano".