consumo imac

Problemi con il Mac, componenti o periferiche

Moderatore: ModiMaccanici

antoniotrevi
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Salve , ho un problema con un gruppo di continuità che non tiene la corrente e vorrei sapere se e l'imac ad andare fuori specifica oppure e il gruppo di continuita a non essere idoneo , è dato per un consumo max di 360 watt e nel sito di apple il mio imac 27 5k di fine 2015 riporta un consumo max di 240 watt circa .La specifica è attendibile per voi che conoscete il mondo apple da molti anni o e solo frutto di marketing per sostenere di essere ecosostenibili rispetto ai desktop tradizionali che hanno alimentatori da 450/600 watt ?

404
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Ciao, se vuoi un aiuto devi postare tutti i dati di quell'UPS.
Ma da quello che hai scritto ho come la sensazione che oltre a non essere compatibile con l'iMac rischi di danneggiarlo in modo molto grave.
Però magari mi sbaglio, inizia a postare specifiche e link dell'UPS e poi ne riparliamo :wink:

oasis82
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Ciao a tutti...mi allaccio anche io a questa discussione...anche io ho un imac 5k 27" late 2015...i consumi sono quelli che dichiara apple o in realtà sono maggiori? Che si intende per consumo massimo?


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404
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oasis82 ha scritto:i consumi sono quelli che dichiara apple o in realtà sono maggiori?
I consumi sono quelli indicati pubblicamente: https://support.apple.com/it-it/HT201918" onclick="window.open(this.href);return false;
Se rilevi consumi maggiori è perché il tuo iMac ha dei problemi.
oasis82 ha scritto:Che si intende per consumo massimo?
Se il tuo imac è in Stop ha un consumo quasi nullo, se è acceso ma nessuna applicazione attiva, WiFi e Bluetooth spenti, nessuna periferica collegata ad asempio su USB o Thunderbird consuma il minimo dichiarato da Apple, se invece hai WiFi acceso e stai renderizzando con After Effects avrai il consumo massimo dichiarato.

Più o meno è un po' come il forno elettrico della cucina, se spento consuma quasi zero, se scaldi una focaccia avrai un consumo maggiore, se cuoci il tacchino ripieno consumerai molto di più :D

kext
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ma i Mac non necessitavano di un UPS con Pure Sine Wave?

404
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kext ha scritto:ma i Mac non necessitavano di un UPS con Pure Sine Wave?
Certo.

oasis82
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Grazie!


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esco
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un modello base come questi dovrebbe andar bene

https://www.amazon.it/Atlantis-A03-HP70 ... s=sinewawe" onclick="window.open(this.href);return false;

https://www.amazon.it/BlueWalker-PowerW ... owerwalker" onclick="window.open(this.href);return false;

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macbio
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Ho da anni un APC 650 più o meno il doppio del carico di un iMac e funziona benissimo, penso che il problema sia nelle capacità del gruppo, io , e questo è il secondo, lo acquistai appositamente con questa potenza per non essere al limite, visto i costi non esagerati.

antoniotrevi
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Salve riprendendo questo topic perché mi e ritornato il gruppo di continuità che usavo ,l'avevo portato in assistenza per controllare se avesse o meno problemi .Il modello e questo :
http://www.sitecomimpianti.com/wordpres ... -615-N.pdf" onclick="window.open(this.href);return false; la versione 650

ora ho letto che può essere inadeguato non per la potenza ma per qualche altro motivo ,mi sapete dire perché secondo voi fa quel fenomeno che ho accennato a inizio 3d ?

tighine
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E' appena sufficiente. Ha una sola batteria sigillata 7Ah, che consente un "backup" (leggi: 220volt autoprodotte durante black-out) di "solo" 15 minuti. 8ore per ricarica 90%, come normale. Se per anni é rimasto inutilizzato (cioé sempre in carica senza scaricarsi in occasione di un black-out), plausibile resa inferiore dell'accumulatore. Qualunque batteria tende a deteriorarsi. Prova a "palestrare" un po' i chimici al suo interno, con un paio di scariche a zero, ed altrettante ricariche profonde (in servizio ma senza carico). Sennò lo apri, cambi l'accumulatore con qualche biglietto da 10 Euro, e vedi se ti soddisfa meglio. Se c'é spazio, mettila più capace (più Ah).

@Pure sine wave: in teoria ogni UPS cerca di realizzarla, tanti promettono, solo quelli di certe dimensioni e ben attrezzati nel "contorno" a valle del bistabile ci riescono: https://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_di_continuit" onclick="window.open(this.href);return false;à

antoniotrevi
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Si l'ho preso nuovo non e usato . Ho collegato l'imac ad esso e poi il gruppo di continuità a una ciabatta filtrata pure av isolator 6. Ogni volta che saltava la luce o veniva meno ,l'imac si spegneva oppure rimaneva qualche minuto accesso . In pratica non mi proteggeva per nulla .Adesso sopra ho letto che gli ups necessitano del Pure Sine Wave ,che cosa è ? e questo gruppo di continuità lo possiede o meno questo requisito ? Poi ho visto sopra dei consigli per un ups alternativo ,potrei prendere uno di quelli .
ciao

antoniotrevi
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mi spiegate cosa è il pure sine wave ? e cosi importante sceglierlo in un ups ??

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Scialla
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Onda Sinusoidale Pura.

E' la classica onda sinusoidale; quelli che non l'hanno pura l'hanno tutta scalettata, chi più chi meno.

Sui Mac andrebbe pura...

Qualcuno avrà tempo e competenze per spiegarti meglio ma puoi anche googlare
 Il futuro (Apple)? Nammerda!

Di un costoso Mac si può fare a meno, di macOS no... (cit. fax)

tighine
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Dappertutto andrebbe pura. Come l'aria che respiriamo o l'acqua che beviamo.

Ma ci sono sistemi con maggiori tolleranze di progetto, a cui certe "impurezze" non danno fastidio anche se ne riducono le prestazioni, e sistemi che invece necessitano di precisione nella sorgente di alimentazione per risultare efficientemente performanti. E' un problema di scelte di progetto, e quindi - all'atto pratico - di politica industriale e di business.

In realtà, un qualsiasi apparato concepito per esser un "computer", o é alimentato ab origine da una pila a corrente continua (es.: device portatili e/o in utilizzo "mobile"...), o sono alimentati da rete 220volt AC, cioé con onda sinusoidale pura (quella che nasce dagli alternatori elettromeccanici ad avvolgimento filare, con statore e rotore, ubicati nelle centrali di produzione). Dunque, nel suo naturale ciclo di vita, mlto presumibilmente si troverà ad esser alimentato con una sinusoide imprecisa solo molto raramente, e sicuramente non per un tempo indefinito.

Quale danno potrebbe causare, ciò, considerando che il gruppo di continuità produce un'energia elettrica che verrà applicata allo stadio d'alimentazione generale dell'apparato, il quale é un cd "alimentatore switching"? E che quest'ultimo utilizza esso stesso la tecnologia "inverter"? Al massimo, un lievissimo caso prestazionale, forse rivelabile dopo una serie di attendibilissimi benchmarks collaudati in condizioni di massima standardizzazione.

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Tornando alla differenza fra un'onda sinusoidale pura ed una non pura, provo a sintetizzarla con un esempio molto grossolano: hai in mente i quadratini-pixel di una volta, con cui i primi pc disegnavano lettere, numeri, segni grafici ed immagini? Con quelli, messi uno dietro l'altro pezzettino per pezzettino, puoi disegnare una "sinusoide" (la classica rappresentazione delle onde radio, tanto per parlare come si mangia...).

Se i pezzettini che avrai usato risulteranno sufficientemente piccoli, l'onda apparirà (soprattutto se non "osservata" alla lente d'ingrandimento) abbastanza "curvilinea". Diversamente, non si vedrà una vera e propria linea continua fatta di punti elementari uno dietro l'altro, bensì sembrerà piuttosto imprecisa e parecchio "scalettata".
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I sistemi discreti di cui attualmente si dispone non creano mai una sinusoide continua e fluida, ma la simulano avvicinandosi ad essa mediante vari artifici, - ad es. mediante un'onda che inizialmente é più o meno quadra, ma viene resa simile alla sinusoidale "tagliando" gli spigoli vivi, e "scalettando" sia i picchi verticali (le “pareti”) che l'omeostasi a ddp max raggiunta (il “tetto” dell’onda quadra).

Ciò, poiché i semiconduttori, che sono tuttora alla base di qualsiasi comune circuito elettronico, reagiscono in maniera poco proporzionale all'eccitazione che gli viene sottoposta: le “giunzioni” (alias: due strati di silicio con uno intermedio d’impurezze - cd “drogaggio”), fino ad una certa soglia non reagiscono (quasi) per nulla, mostrando un'altissima resistenza interna e quindi una scarsa conduttività.

Solo quando la soglia viene fatta superare mediante applicazione al drogaggio d’energia sufficiente (in tensione ed in corrente), la giunzione cala molto rapidamente la sua resistenza interna, lasciando "defluire di botto" il flusso elettronico principale applicato ai loro estremi (che é lo scopo della circuitazione).

Pilotando in maniera variabile la sfoglia di drogaggio, si ottiene una sorta di regolazione a rubinetto del flusso elettronico destinato a scorrere attraverso la giunzione.

Questo scorrimento può essere di tipo on-off, tutto o niente, come in un interruttore. Oppure può esser governato in maniera da risultare variabile in un certo lasso di tempo.
Si può così realizzare un andamento continuo ed altalenante, piuttosto fluido senza grossi strappi. Un crescendo iniziale, una culminazione, un azzeramento del flusso di cariche. Infine l’inversione del ciclo: l’inerzia universale delle forze e dei moti, fa sì che s'inneschi piano piano anche il processo inverso.

Ovvero (considerata a titolo concettuale la carica teorica come unica ed elementare, senza ostacoli nel suo crescere (di campo elettromagnetico, ed anche di moto effettivo nella materia conduttiva), e poi culminare e decrescere, essa crea intorno a sé un campo magnetico variabile, che un pochettino la energizza, travolgendo la sua inerzia a "spegnersi". In pratica fa “proseguire la sua corsa" verso la polarizzazione opposta. Ed il ciclo riparte, con l'eventuale creazione di una semionda negativa, che cresce, culmina e poi ritorna a zero (se non é diversamente "raddrizzata" e/o "livellata"). Se c’é sufficiente campo elettrico, applicato al momento giusto alla striscia di drogaggio, ben presto s’innesca una oscillazione autosostentantesi, che prosegue fino a che c’é energia disponibile sugli elettrodi d’alimentazione principale.


Tale processo (qui schematizzato solo in alcune sue fasi, ed in maniera veramente "greve"), se moltiplicato per centinaia, migliaia ed anche milioni di volte, costituisce il nucleo concettuale dell' "oscillatore”. Un circuito in grado di produrre (con le sue variazioni di polarità) un campo elettromagnetico variabile che a sua volta genera quella che é comunemente nota come "corrente elettrica", in questo caso "alternata" od addirittura a "radiofrequenza" (sto semplificando grossolanamente, eh!).
Ultima modifica di tighine il mar, 29 nov 2016 23:21, modificato 2 volte in totale.

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