In altri settori, in caso di compravendita di materiale usato, ci si fa firmare dal venditore un'apposita dichiarazione di lecita provenienza. Se vuoi un fac-simile a cui ispirarti, cerca in google "dichiarazione di lecita provenienza modello".
Vedrai che si tratta di una consuetudine molto diffusa soprattutto nel campo degli orologi usati o dell'antiquariato di valore. A me l'ha fatta firmare anche un negoziante di fotografia quando, in occasione di un acquisto di materiale nuovo, gli ho dato in permuta alcune apparecchiature fotografiche di mia proprietà.
Però, nella vendita di materiale informatico, non ho mai visto nulla del genere. Ciò non toglie che tu possa ugualmente provare a chiedere al venditore di firmarti la dichiarazione. Tentare non nuoce. Comunque, in mancanza di dichiarazione firmata, è buona norma farsi almeno dare lo scontrino d'acquisto (cosa che abbassa la probabilità che si tratti di materiale rubato ma non lo esclude completamente). Se poi ti dicono che non hanno lo scontrino, e magari neanche la scatola originale del prodotto, meglio stare alla larga.
In effetti la dichiarazione di lecita provenienza è una cosa che sarebbe bene fare sempre, indipendentemente dal valore dell'oggetto acquistato. Oggi molti centri di assistenza, ad esempio, verificano le black list di materiale rubato ed uno potrebbe, suo malgrado, trovarsi in una situazione incresciosa. Soprattutto per alcune tipologie di prodotto dove il furto è all'ordine del giorno (come ad esempio portatili e telefonini).