Calo vendite Mac, la seconda volta dell'era iPhone

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Moderatore: ModiMaccanici

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faxus
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Per la seconda volta in 9 anni i dati trimestrali di vendite di Mac denunciano una flessione.

Nel primo trimestre di quest'anno c'è stato un calo del 12% rispetto al 2015.
A fronte di una contrazione nel settore personal computer di circa il 10%.
Non è eclatante come quello del calo di vendite dei Mac del 22% registrato alla fine del 2012.
Ma si accompagna al calo della Apple dal primo posto al terzo nelle classifiche delle società e al calo delle vendite degli iPhone.

Inoltre i dati registrano che le entrate sono calate per per il 9%, rendendo ad Apple "solo" 5,1 miliardi di dollari.
Che rappresentano circa il 10% delle entrate complessive di Apple.

Queste notizie non sono state largamente commentate da Apple.
Luca Maestri si è limitato ad un banale "Rientra nel quadro di un trimestre negativo del settore".
Mentre Tim Cook ha solo commentato che le aspettative sono state rispettate e che nutre ottimismo per il futuro della società.

La notizia ha suscitato numerosi commenti, anche velenosi, dai blogger e dagli analisti.
Con il solito bla-bla a proposito di tramonto della società di Cupertino.
Per finire addirittura a presunte superiorità di Windows 10 e di maggiore modernità dei touch screen...

Immagine
Fonte Apple

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iMaurizio
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Per farsi un quadro più completo a mio parere occorre guardare anche ai dati di vendita dei computer in generale, a prescindere dall'OS e piattaforma di cui fanno parte.


Fino a qualche anno fa se volevi anche solo smanettare un po' con la tecnologia dovevi prenderti un PC qualsiasi, oggi non è più necessario e sono convinto che milioni di utenti di livello "basic" possono benissimo svolgere tutta una serie di task usuali e giornalieri anche con un tablet o uno smartphone.
:coffee2:

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Peppiniello
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È innegabile, per quanto di nicchia rispetto al mercato di massa, lo switch al contrario che sta avvenendo in tanti settori professionali sulle workstation, sui portatili costosi e sui monitor pro: nel mio piccolo (e italiano caso) conosco personalmente svariati professionisti nel cinema & TV e nella musica che dopo essere passati a fine '90-primi 2000 al Mac (o averci iniziato) sono tornati negli ultimi due-tre anni a PC generici spesso autocostruiti, chi con Windows che nella versione 7 e nella 10 pare, da come dicono, funzionino bene, chi con Linux e chi (i più irriducibili e temerari) con hackintosh con o Snow Leopard o Mountain Lion. Infatti sulla gamma Apple (ma non per l'azienda Apple), come ho già avuto modo di dire, in questi settori, per quelli che vogliono continuare fin che possono a lavorare su Mac, è attivissimo il mercato dell'usato dei Mac Pro delle penultime generazioni potenziati e customizzati e su questi, soprattutto negli USA e in GB c'è nato un settore indipendente di ditte specializzate in questo hardware che è in fortissima espansione.

Questi settori di nicchia non hanno mai fatto di per sé i grandi fatturati della Apple ma hanno dato dai suoi albori il contributo più importante alla sua sostenibilità industriale (lo zoccolo duro) nonché alla crescita della sua fama, stima e credibilità nel mondo intero e per le masse e, questi settori dell'industria (ri-)creativa, sono comunque formidabili agenti economici perché, per ruolo e collocazione sociale, sono direttamente comunicanti con il settore degli investitori sui mercati finanziari. ... Che infatti, soprattutto negli USA, ne stanno ricavando le loro logiche conseguenti politiche a medio termine. Anche in questi acquari di squali valgono alla fin fine regole ataviche e ... chi troppo vuole alla fine... E non è questione di Steve Jobs o non Steve Jobs: l'inizio di una fine di una Apple e l'inizio di quella attuale cominciò quando lo stesso Steve Jobs, probabilmente suo malgrado perché per la sua creatura sciamanicamente vedeva le conseguenze filosofico-esistenziali future a lungo termine, fu costretto ad accettare l'inizio del pagamento dei dividendi agli azionisti che fino ad allora avevano avuto la loro comunque mostruosa remunerazione sempre e solo dal moltiplicarsi del valore anno dopo anno delle azioni stesse quando allora quello che oggi va a pagare gli attuali dividendi andava tutto in sviluppo industriale e ricerca tecnologica.
- Peppiniello! ... Una pizza! ... Anzi, due!!! -

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Simone.m
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Saranno gli stessi motivi per cui vendono meno cellulari e tablet: il mercato è saturo e non serve sostituire il dispositivo ad ogni generazione rinnovata
iPhone SE (2020, 128GB, Product Red)
iPad (2019, 32 GB, Cellular, Rose Gold)

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faxus
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Molto influiscono due elementi, soprattutto per quel che riguarda i Mac.

In primo luogo la ridotta circolazione di denaro, riservata solo alle banche e ai circuiti sovranazionali.
Ma non per la maggior parte dei privati, detta impropriamente crisi economica.
Si cerca di ovviare riducendo le spese superflue, fra cui l'ammodernamento non necessario dei personal computer.

Poi la diffusione degli SSD e la maggior reperibilità di ram sul mercato, entrambe facilmente acquistabili in rete.
Facilmente si possono usare per rivitalizzare computer un po' datati e consentire loro di prolungare la vita di due o tre anni.
Consentendo sia l'installazione di OS più recenti con relative applicazioni, che rinnovare di fatto il disco, uno degli elementi che contribuiscono alla durata.

L'introduzione, da parte di Apple, di tecniche costruttive per aumentare l'obsolescenza delle macchine è ancora recente.
Le batterie non sostituibili, ram saldate e impedimenti alla manipolazione hardware sono solo su modelli degli ultimi anni.

Ci sarebbe da aspettarsi una stretta su questo fronte.
Ma potrebbe essere anche controproducente, per i motivi detti sopra il consumatore è costretto a fare scelte oculate.
Spesso anche forzose, che non possono tener presente comodità, fascino e attrattiva.

Tra l'altro la forbice tra i sistemi operativi si è ridotta, Windows non è più l'accrocco di un tempo e Linux desktop, nelle versioni popolari, è facilmente usabile anche dai meno esperti.

E anche per le macchine...
Oggi si può tranquillamente ordinare un hackintosh all-in-one al negozio di pc a meno di mille euro.
Un hackintosh pro, col case esterno, invece, costerà quanto un iMac di fascia bassa.

Comprare, infine, un portatile in alluminio, ultrasottile e dal peso intorno al chilo per installarci OS X, è alla portata di tutti.
Non richiederà più di un paio di ore di tempo, se non ci sono intoppi.


Vedremo in questi scenari la statura di Apple.
Se è il gigante che ha creato Jobs o una multinazionale alla Sculley

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iMaurizio
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Il mio sogno sarebbe quello di vedere l'uscita di una versione/licenza a pagamento di OS X per hardware non proprietario.


E vedere di seguito un marchio che so....come Dell che realizza un bel Dellintosh, ovvero un PC assemblato appositamente con componentistica OS X friendly.


Un colosso come Samsung non starebbe nella pelle e costruirebbe il suo sGalaxy, ovvero un iMac con design coreano e uno splendido 34 pollici di monitor.

Qualche scaramuccia legale con Apple (che fa sempre bene al marketing e a foraggiare i fan/hater) perché il sostegno di questo sGalaxy pare sia un po' troppo simile a quello dell'iMac.


300 euro potrebbe essere il costo di OS X, oppure 100 euro l'anno in abbonamento.

----------------------


Ora potete infierire su di me, non mi offendo :coffee2:

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Io non vedo di buon occhio una diffusione ad altri "competitors" del sistema operativo di casa Apple: penso che avrebbe una frammentazione maggiore, stile android..

Per tutto il resto, un buon boot loader e qualche sporadico "kext" aggiuntivo e il "dellintosh" è bello che pronto..

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iMaurizio ha scritto:Il mio sogno sarebbe quello di vedere l'uscita di una versione/licenza a pagamento di OS X per hardware non proprietario.
E vedere di seguito un marchio che so....come Dell che realizza un bel Dellintosh, ovvero un PC assemblato appositamente con componentistica OS X friendly...
Non è un'idea nuova.

L'ho già vista negli anni '90 e fu un gran fallimento.
Si videro un bel po' di sgorbi, con poche soluzioni valide.
Fu abbandonata dopo pochi anni.

In quanto a OS X a pagamento, prima lo era.
Fu messo gratuito solo per contrastare in parte la produzione industriale di hackintosh.
Non è proponibile il contrario.

Infine, Apple non è una software house, è un produttore di varie macchine elettroniche e computer come la Dell.
Tutto il contrario di Microsoft, per esempio.

Non ha nessun interesse a produrre software per incrementare le vendite di computer della concorrenza.

Il tuo sogno resterà tale, mi spiace per te

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iMaurizio
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Sì sì ricordo bene quel periodo, ne stavo per comprare uno ma fecero marcia indietro troppo alla svelta :lol:


Sono d'accordo anch'io con l'impostazione generale del discorso, ma dagli anni '90 le cose sono cambiate e altre cambieranno;
pensavo anch'io che questa frase
Non ha nessun interesse a produrre software per incrementare le vendite di computer della concorrenza.
definisse una caratteristica di Apple che non sarebbe mai cambiata, ma oggi non sono più convinto che sia una filosofia/strategia immodificabile.

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faxus
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Gli esempi contrari a quella impostazione sono proprio rari.

A parte iTunes per Windows e, limitatamente ad un breve periodo per Safari, non trovo un granché di software Apple per macchine non Apple.
La Apple Computer produce computer e il software per farli funzionare

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