I segreti sulla vendita della divisione elettronica di Olivetti a General Electric

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faxus
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C’è un interessante articolo di storia della tecnologia industriale italiana, di Paolo Bricco, sul Sole24 Ore di oggi.

Sulla base della pubblicazione aperta a tutti dell’archivio Maranghi di Mediobanca.
Che ha riordinato e digitalizzato tutte le carte dei primi vent’anni della sua attività, finora private.
Facendone una apprezzabile operazione culturale.

Spero di non infrangere diritti e proprietà editoriali, come prevedono le regole, se riporto in estratto alcuni periodi.
Anziché stare a riscrivere la sostanza, come fosse un altro articolo.
L’intero articolo è disponibile in edicola.
O nella Domenica del Sole 24 Ore online http://www.archiviodomenica.ilsole24ore.com (per abbonati)


Il calcolatore d’Ivrea in America volle andar
Emersi dagli Archivi di Mediobanca (ora digitalizzati e messi a disposizione degli studiosi)
i retroscena sulla vendita della divisione elettronica di Olivetti a General Electric


“Sulle tracce di un giallo. Un vero e proprio mistero storico: la cessione della divisione elettronica della Olivetti…
… una delle questioni che hanno interrogato le élite – quando ancora le élite esistevano – … del nostro Paese:
È stato veramente necessario il sacrificio dei grandi calcolatori con il loro passaggio agli americani di General Electric?…

… Il verbale del primo colloquio… 25 gennaio 1964, fra Enrico Cuccia, Silvio Salteri (capo del servizio crediti) e Roberto Olivetti,.
Mostra l’atterrimento del figlio di Adriano di fronte alle condizioni dell’impresa e al disorientamento della sua famiglia, divisa e piena di debiti…

… Quella riunione squaderna tutti gli elementi della vicenda.
Elementi che andranno considerati anche da quanti hanno dato una lettura, al limite della mitopoiesi, della Olivetti.
Privata per qualche oscuro complotto internazionale della grande elettronica…

… L’altro elemento che emerge con chiarezza è l’insostenibilità strategica della doppia opzione impostata.
Ma lasciata incompiuta da Adriano Olivetti, morto quattro anni prima:
Gli investimenti nella grande elettronica e l’acquisizione della Underwood.
Una doppia opzione che porterà alla scelta… di abbandonare la prima e di mantenere la seconda.

Rinunciando alla frontiera tecnologica dei grandi elaboratori.
Olivetti e Ibm erano stati i primi a svilupparli, fin dall’inizio degli anni ’50.
E mantenendo la presenza sul mercato nordamericano…

… Ecco, invece, quanto si legge sul secondo nodo: «Il Dr. Cuccia porta quindi il discorso sulla sezione elettronica.
Il Dr. Roberto riconosce che, in questo settore, gli investimenti necessari sono di cifra tale da suggerire l’opportunità di accordarsi con un gruppo americano.

Naturalmente, prima di affrontare una trattativa del genere, occorre sistemare la situazione economica e finanziaria dell’azienda.
Il settore elettronico della Olivetti ha attualmente una produzione di circa 20 miliardi l’anno.
Il settore occupa circa 4.000 persone, di cui 3.000 tecnici ed impiegati…
… Risulta una perdita annua non superiore al mezzo miliardo; attualmente il settore è tenuto en veilleuse, mancando i necessari capitali».

… 27 luglio 1964… si ultimerà la cessione alla General Electric della divisione elettronica…
… nella lettura incrociata dei verbali e delle lettere fra le parti, si percepisce il dramma di una famiglia indebitata, lacerata.
E incapace di essere coerente con la propria missione storica…

…E, nello stesso documento, poco prima si legge:
«La società è assai vicina alla realizzazione di un calcolatore elettronico da tavolo.
Che senza l’esperienza fatta sui grandi calcolatori non avrebbe mai potuto progettare».
Un riferimento alla Programma 101, l’antesignano del personal computer…”


Il resto della storia lo conosciamo tutti

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Molto interessante.
Certi sospetti però non moriranno mai, perchè, come disse uno che se ne intendeva, a pensar male si fa peccato ma generalmente ci si indovina.

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Paolofast
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Una cosa è chiarissima: morto Adriano Olivetti, la dirigenza non fu all'altezza.
Ed i pochi validi prontamente neutralizzati.
Tra innovazione (computer) e macchine tradizionali, si preferì puntare sulle ultime.
La storia della "Programma 101", in pratica il primo personal computer (1965!!!!), che fu presentato contemporaneamente alla calcolatrice meccanica Logos 27, è l'esempio perfetto.
Cito da Wikipedia:
"…presentato, anche grazie al supporto di Roberto Olivetti stesso e di una parte del management (oltre alla determinazione e lucidità dello stesso Perotto), insieme alla Logos 27 alla fiera di New York del 1965. Nel grandioso stand allestito per la Logos, la P101 venne relegata in una saletta di fondo, ma appena i visitatori la notarono, essi entrarono massicciamente nella stanza per osservare il prodotto. Nei giorni seguenti, il personale dello stand dovette improvvisare un servizio d'ordine per regolare l'imprevisto afflusso di visitatori, dato che molte persone erano rimaste stupefatte dalle caratteristiche del macchinario, in quanto permetteva di eseguire operazioni piuttosto complesse per il tempo occupando uno spazio ridotto (poteva stare sopra una scrivania, pur dando la possibilità di registrare ed eseguire programmi completi, come i grandi calcolatori dell'epoca). Tutto ciò fu possibile grazie ai progressi effettuati dall'Olivetti nell'ambito dell'elettronica. Il primo acquirente della P101 fu la rete televisiva NBC, 5 esemplari per computare i risultati elettorali da fornire ai propri telespettatori. È stata anche utilizzata dalla NASA in occasione della missione Apollo 11."
Quindi, davanti all'evidenza che la Programma 101 interessava molto di più della Logos 27, si puntò decisamente su quest'ultima.
Da lì in poi, la storia di Olivetti è un continuo, pervicace susseguirsi di scelte simili, tutte suicide.
*
*
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faxus
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L'articolo è stato pubblicato, nei giorni successivi, anche nelle pagine online:

https://www.ilsole24ore.com/art/il-calc ... ar-ACzRmUy

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faxus ha scritto:
dom, 17 nov 2019 13:30
C’è un interessante articolo di storia della tecnologia industriale italiana, di Paolo Bricco, sul Sole24 Ore di oggi.
Grazie, molto apprezzato!
Fate il backup, fate il backup, ricordate di fare il backup, non dimenticate di fare il backup.

"Il backup è quella cosa che andava fatta prima" (antico proverbio cinese)

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