Ho fatto leggere il provvedimento ad un amico avvocato per conoscere il suo parere.
Si è messo a ridere e mi ha detto che in appello Apple e Samsung vinceranno in carrozza.
Ha poi ha continuato dicendo che, anche se i comportamenti sanzionati fossero nuovamente riconosciuti come scorretti, la frase "hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni, in tal modo accelerando il processo di sostituzione degli stessi" è un'interpretazione molto ma molto tirata per i capelli, che difficilmente reggerà in appello, visto che i malfunzionamenti incriminati si sono verificati, almeno nel caso di Apple, una sola volta, contro le numerose volte che sono state fatte azioni (sostituzioni gratuite delle batterie, nuovi sistemi operativi che prolungano la vita di vecchi modelli, ecc.) che vanno nella direzione opposta.
Disfunzioni che qualunque informatico potrebbe attribuire ad un bug non voluto e poi, ricordiamocelo, corretto.
Fine del parere dell'avvocato, ovvero il parere qualificato di un esperto.
Ora la mia personale opinione.
Ho l'impressione che il Garante abbia voluto farsi della pubblicità gratuita, sapendo perfettamente che oggi ha le prime pagine, domani, quando (quando, no se) perderà in appello, ci saranno solo due righe nascoste tra i necrologi.
Ed in ogni caso si può parlare di pratiche commerciali scorrette, come correttamente scrivono giornali e siti esteri, e non di obsolescenza programmata, che, ricordiamoci viene così definita da Wikipedia:
L'obsolescenza programmata o pianificata in economia industriale è una strategia volta a definire il ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato. Il prodotto diventa così inservibile dopo un certo tempo, oppure diventa semplicemente obsoleto agli occhi del consumatore in confronto a nuovi modelli che appaiono più moderni, sebbene siano poco o per nulla migliori dal punto di vista funzionale.
Quando l'unico accorgimento adottato per rendere obsoleto un prodotto prima del tempo è la pubblicità si può parlare di obsolescenza percepita o simbolica.
In sintesi possiamo parlare di obsolescenza programmata quando l'oggetto in questione è progettato per diventare inservibile e/o sostituito con uno di pari, non migliori, caratteristiche.
Questo esclude oggetti che durano in media
di più dei concorrenti e soprattutto quelli che sono stati sostituiti da modelli con aggiornamenti tecnologici evidenti.
Basta confrontare le telecamere di un qualsiasi smartphone top di gamma (non necessariamente Apple) di soli cinque anni fa con quelli attuali per notare che siano sufficientemente migliori dal punto di vista tecnologico da vanificare la frase: "oppure diventa semplicemente obsoleto agli occhi del consumatore in confronto a nuovi modelli che appaiono più moderni, sebbene siano poco o per nulla migliori dal punto di vista funzionale".
Sull'ultima frase, quella sull'obsolescenza percepita, beh, li conosciamo tutti quelli che ogni anno "devono" cambiare il telefono con un modello nuovo.
Vogliamo chiamarli i "percettori"?
Per quanto si voglia abbondare con le stime, i "percettori" restano una minoranza, abbastanza corposa, ma minoranza, degli acquirenti, che scelgono liberamente di abboccare in modo esagerato agli stimoli della pubblicità.
E fino a quando la pubblicità non è ingannevole (Compra il Samsung Note! È una bomba!
) non si può certo sanzionarla.
Fine della mia opinione personale, che, in quanto tale, non si pone né come verità assoluta, né come parere qualificato di un esperto.