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kato
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Manlio ha scritto:Avrei voluto iscrivermi per poter partecipare ad uno dei vostri momenti goliardici
Caspita, ero sicuro che anche questo lo fosse e che per puro caso io non stessi partecipando.

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mauripucci
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Manlio ha scritto:... voglio citare quanto ha detto Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio dei diritti sui minori e consulente della Commissione parlamentare dell'Infanzia:
" ...l'episodio denuncia uno stato di oscurantismo culturale degno del peggior medioevo. Il sacerdote, negando al piccolo la comunione - dichiara Marziale - ha leso la sua dignita' di persona...."
sono veramente imbarazzato... concordo in toto con l'ultras cattolico e berlusconide Antonio Marziale...

forse sto invecchiando...

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Manlio
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kato ha scritto: Caspita, ero sicuro che anche questo lo fosse e che per puro caso io non stessi partecipando.
ahhahahahahaha :D :D :D :D :D

mauripucci ha scritto:
sono veramente imbarazzato... concordo in toto con l'ultras cattolico e berlusconide Antonio Marziale...

forse sto invecchiando...
Anch'io lo sono, ma davanti all'evidenza non si può che esser d'accordo.

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elia
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Manlio ha scritto: voglio citare quanto ha detto Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio dei diritti sui minori e consulente della Commissione parlamentare dell'Infanzia:

" ...l'episodio denuncia uno stato di oscurantismo culturale degno del peggior medioevo. Il sacerdote, negando al piccolo la comunione - dichiara Marziale - ha leso la sua dignita' di persona...."
In primis, benvenuto Manlio :)

In secundis, direi di leggere il prosieguo dell'intervento di Marziale: "Credevo che il Sacramento -dice ancora Marziale- fosse vincolato ad uno stato di grazia e purezza piu' che ad un test psico-attitudinale, rispetto al quale i preti non sono certo abilitati.".
E certo!
Ora Marziale ci dice pure se i preti sono o meno deputati a "scegliere" chi può prendere la comunione oppure no! Mi sembra paradossale! Se non il prete, chi? Marziale stesso?
Marziale che, poi, è il Presidente dell'Osservatorio da lui stesso fondato, cioè, alla fine, è uno che cerca solo e sempre visibilità e, dunque, certamente non poteva astenersi dal cavalcare l'onda dello "scandalo" per farsene dell'altra, sulla pelle del medesimo bambino che falsamente vuole far credere di tutelare.
Ma citiamo un'altra perla di questo signore.
E' il 7 Agosto 2010: “Chiedo all’Ordine degli avvocati di sensibilizzare i propri iscritti affinche’ nessuno tra loro accetti la difesa del criminale Oleg Fedchenko, che ieri a Milano ha ucciso una giovane madre filippina per vendicarsi della fidanzata che lo aveva lasciato”.
Ovvio che non c'è bisogno di essere giuristi per comprendere l'assurdità e la voglia di scalpore mediatico che "nascondono" le dichiarazioni di questo autoproclamato Presidente... mah!

Cosa c'entra l'ammissione al sacramento con la dignità di persona? Assolutamente nulla!
Per non dire che se oggi, nel 2012, la smettete di leggere Novella2000 - che deve essere la fonte culturale di Marziale - e parlate con un medievalista di normale livello culturale di "oscurantismo culturale degno del medioevo", quello minimo minimo vi da la corsa con la currea in mano (vi rincorre per prendervi a cinghiate :D ).
Manlio ha scritto: ...vorrei chiederti se, a parere tuo, un bambino di 8/9 anni (detto "normale") è in grado di comprendere bla bla bla ???
Nessun bambino - atteso che il corso per il catechismo dura 3 anni - fa la comunione a 9 anni da almeno 20 anni, almeno nella religione cattolica.
Comunque, la risposta è che "SI", certamente un bambino di 8\9 anni comprende il senso di una cosa del genere certamente di più di una persona di 40 "incapace di intendere e volere".

Ragazzi, ma lo sapete cosa significa "incapace di intendere e volere"? Avete mai visto una persona "incapace di intendere e volere" o "incapace di intendere o volere"?
Sapete cosa significa non saper badare ai propri interessi, non comprendere ciò che accade intorno a sé (certo, secondo quello che noi stessi, dall'esterno, siamo in grado, secondo la scienza medica, di percepire), non riuscire ad esprimere, nemmeno indirettamente la volontà?
Manlio ha scritto: Se un bambino di quell'età comprende che in grammatica "sacramento" è un nome maschile, accendo un cero a Santa Rosalia e rendo grazie.
"nome maschile" è riduttivo. Io direi piuttosto "nome comune maschile" o "sostantivo" maschile... dove si compra il cero? :D
Manlio ha scritto: Avrei voluto iscrivermi per poter partecipare ad uno dei vostri momenti goliardici, ma è stato più forte di me.
Quando uno scambia delle idee, non è comunque un bel momento?

mattleega ha scritto:Non so, la dotta difesa intrapresa dal nostro Elia, ha instillato in me un microscopico dubbio sull'operato del prete.
Odio non capire mai quando sei serio e quando mi stai sfottendo :| :roll:
mattleega ha scritto: Sicuramente Gesù si sarebbe comunque offerto.
Gesù si offre sicuramente, quando, indipendentemente dall'atto materiale della comunione (mettersi in fila, cacciare la linguetta o porre le mani e fare "gnam" senza masticare), lo viviamo e lo facciamo vivere con noi ed intorno a noi con la "riproduzione" dei suoi gesti di amore vero, non simbolico, non necessariamente evidente, di gratuita bontà e carità.
Negli atti di Gesù, peraltro, l'ultimo ed il primo è il PERDONO: se anche questo prete avesse sbagliato, ancor più grande è l'errore dei genitori che, invece di dare l'esempio al proprio figlio (dato che, evidentemente, per amore, lo ritengono capace di comprendere ed interiorizzare l'esempio) e perdonare, hanno scatenato un putiferio inutile e fine a se stesso.
Ma non sono sicuro che, quanto al fatto di ammettere il bambino al sacramento, Gesù sarebbe stato comunque d'accordo: non dimentichiamo che l'ipocrisia era il maggior nemico di Gesù e che proprio la sua guerra all'ipocrisia, con la cacciata dei mercanti dal Tempio, fu la causa "storica" della sua cattura e della sua morte.
Piuttosto, forse Gesù avrebbe detto ai genitori che non serviva fargli fare quella fila, perché lui sarebbe stato comunque al suo fianco e nel suo cuore: comunque!
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Quando mi dovevo sposare mi sarebbe piaciuto farlo in una chiesa che mi piaceva. Sono andato quindi dal prete della mia chiesa che ha detto che non vi erano problemi, poi sono andato nella chiesa che mi interessava e il prete mi ha detto che non si poteva fare. Ci ho parlato un po' cercando di capire il motivo senza comprenderlo. Ho chiesto quindi al prete di venirmi incontro, di darmi una mano e lui, per risposta, mi ha detto: io gliela do una mano, sporgendomi la sua mano per salutarmi e congedarmi. Io gli risposi che prima o poi sarebbe finito sotto la mia cappella e avrebbe pagato anche questa...
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Manlio
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Elia,

il mio voler citare Marziale si limitava esclusivamente alla condivisione di quel pensiero che, appunto, avevo citato. Del resto non tutti, o almeno non io, crediamo e condividiamo in toto il pensiero degli altri, ma possiamo ritrovarci in alcune delle loro riflessioni.
elia ha scritto:Nessun bambino - atteso che il corso per il catechismo dura 3 anni - fa la comunione a 9 anni da almeno 20 anni, almeno nella religione cattolica.
La cosa è certa visto che, dove vivo io, a maggio fanno sempre la comunione i bambini della classe terza elementare , cioè bambini di 8 anni e altri di 9 appena compiuti. Non dare per scontate delle realtà che nemmeno conosci! (mi permetto quest'osservazione perché ne sono certo).
elia ha scritto:"nome maschile" è riduttivo. Io direi piuttosto "nome comune maschile" o "sostantivo" maschile... dove si compra il cero?
allora facciamola completa: nome comune di cosa, maschile, singolare, astratto, primitivo... il cero lo trovi alle falde del monte Pellegrino :D :D
elia ha scritto:Quando uno scambia delle idee, non è comunque un bel momento?
Certo che lo è! Mi sono spiegato malissimo io e chiedo venia. Mi riferivo alla motivazione che mi ha portato ad intervenire in un argomento per me molto serio (ovviamente per serio mi riferisco ai bambini diversamente abili, non di certo ad ad altro che di serio ha solo il nome...).
Scialla ha scritto:Quando mi dovevo sposare ...
Ciao Scialla, sarei curioso di sapere se non ti ha chiesto una "palata" di soldi per celebrare i rito con una frase del tipo:"Offerta LIBERA con un minimo di 500euro".

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Scialla
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L'offerta "libera" era scontata, ma non siamo nemmeno arrivati a parlarne in quanto il diniego, con "stretta di mano" al fine dell'allontanamento, è stato tassativo...
Già mi stavano sugli zebedei prima, figurati dopo, è sto parlando di quasi 20 anni fà; nel frattempo spero che sia andato a trovare chi lo stava aspettando, al piano di sopra o a quello di sotto... :D
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...e dato che siamo in tema di vil denaro... " dovevo" sposarmi in chiesa ma fortunatamente non sono cresimato( o sfortunatamente dato che mi hanno comunque imposto battesimo e comunione...ma ai tempi c'era Goldrake e tutta la famiglia dei robottoni... ): " Anatema su di me!!! ...ma non ci sarebbe nessun problema se dimostrasse la sua generosità.....( 500 euro) .... ..qualche anno dopo... annullamento alla "Sacra Rota"... non si può fare assolutamente, ci vogliono delle condizioni assolutamente particolari....( 1000 euro e passa la paura). Preciso che ha PAGATO tutto mia moglie dato che il mio pensiero sarebbe stato aderente ad un uso terapeutico del napalm... ...Considerazione personale: trovo deprimente che si "narrino" le gesta di un uomo che andava in giro con un paio di sandali e poco altro ...ma sarebbe qualunquismo...
Ultima modifica di bonobo il gio, 12 apr 2012 08:33, modificato 1 volta in totale.
...vivere sul palcoscenico...

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mattleega
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elia ha scritto:
mattleega ha scritto:Non so, la dotta difesa intrapresa dal nostro Elia, ha instillato in me un microscopico dubbio sull'operato del prete.
Odio non capire mai quando sei serio e quando mi stai sfottendo :| :roll:
mattleega ha scritto: Sicuramente Gesù si sarebbe comunque offerto.
Gesù si offre sicuramente, quando, indipendentemente dall'atto materiale della comunione (mettersi in fila, cacciare la linguetta o porre le mani e fare "gnam" senza masticare), lo viviamo e lo facciamo vivere con noi ed intorno a noi con la "riproduzione" dei suoi gesti di amore vero, non simbolico, non necessariamente evidente, di gratuita bontà e carità.
Negli atti di Gesù, peraltro, l'ultimo ed il primo è il PERDONO: se anche questo prete avesse sbagliato, ancor più grande è l'errore dei genitori che, invece di dare l'esempio al proprio figlio (dato che, evidentemente, per amore, lo ritengono capace di comprendere ed interiorizzare l'esempio) e perdonare, hanno scatenato un putiferio inutile e fine a se stesso.
Ma non sono sicuro che, quanto al fatto di ammettere il bambino al sacramento, Gesù sarebbe stato comunque d'accordo: non dimentichiamo che l'ipocrisia era il maggior nemico di Gesù e che proprio la sua guerra all'ipocrisia, con la cacciata dei mercanti dal Tempio, fu la causa "storica" della sua cattura e della sua morte.
Piuttosto, forse Gesù avrebbe detto ai genitori che non serviva fargli fare quella fila, perché lui sarebbe stato comunque al suo fianco e nel suo cuore: comunque!
Era una risposta seria.
Quando scherzo, proprio per non essere frainteso, ci vado "pesante" e, nello scritto sul forum, aggiungo le faccine.
Inoltre non sei tipo da sfottere con leggerezza, il tuo impegno a rispondere seriamente non lo meriterebbe.

Inoltre, non mi permetterei mai di scherzare su questioni così serie, soprattutto dopo aver scagliato il sasso.

Dunque:
posso arrivare ad ammettere che le regole imposte dal Signore ai suoi discepoli debbano essere osservate senza trasgressioni.
In quest'ottica il prete ha avuto ragione e noi tutti ci siamo comportati come escrementi scagliandoci contro un povero servo del Signore che ha solo fatto il suo dovere.
Però mi aspetto che i suoi discepoli si comportino sempre e con tutti, con la stessa coerenza e che eventuali colpevoli di trasgressioni, vengano severamente puniti.
Come si compete ad una società così intransigente.

Poiché però non è così e l'elenco dei misfatti compiuti dal clero è tanto numeroso quanto orrendo,
considerato inoltre che, lungi dal punire simili misfatti, i "superiori" terreni hanno sempre coperto, o cercato di coprire, simili atrocità,
allora non mi sento di accettare che, per non infrangere o adattare misericordiosamente una regola, si sia umiliato un essere vivente, menomato, incapace di intendere e volere fin che si vuole ma pur sempre figlio di Dio e imposto alla società da regole assurde dettata dalla chiesa stessa.
Nel presunto nome di Dio.

Se pretendono e lo pretendono alzando alta la voce nel mondo intero, che l'umanità si accolli prodotti difettosi, non devono poi irriderli o snobbarli trincerandosi dietro "regole" sistematicamente ed impunemente trasgredite.

Infine, ammettendo che il figlio non si sia accorto della discriminazione, i genitori sono stati umiliati davanti a tutti per quel loro figlio di serie H.
Pretendere inoltre che i genitori capiscano e perdonino, dando l'esempio ad uno che, probabilmente molto più colto di loro e preposto per dovere alla comprensione ed al perdono, invece si attiene rigorosamente alle regole, mi pare obiettivamente pretendere troppo
Ultima modifica di mattleega il gio, 12 apr 2012 08:47, modificato 2 volte in totale.
...

L’inerzia soddisfatta dei cittadini è all’origine di quella incredibile malattia che è la servitù volontaria

E se vivremo, sarà per calpestare i re.

Una delle più importanti differenze tra uomini e animali è che questi ultimi non permettono, al più idiota tra loro, di diventare capo branco.

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IL GIORNALE UFFICIALE DELLA CEI (CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA DELLA CHIESA CATTOLICA ITALIANA) AFFERMA CHE IL CAMMINO DI PREPARAZIONE CONTINUERÀ IN MODO CHE IL RAGAZZO POSSA ACCEDERE AL SACRAMENTO NEI TEMPI OPPORTUNI...

Avvenire, il quotidiano della Cei -dopo una ricostruzione della vicenda che tende a "smontare" l'accusa del rifiuto a un bambino “non in grado di distinguere tra un pezzo di pane e un’ostia”- riporta quello che "sarebbe stata", da sempre, la posizione ufficiale dell'Arcidiocesi: "(...) non c’è stato alcun rifiuto dell’Eucaristia, che nessuna discriminazione è stata compiuta dal parroco e che il cammino di preparazione continuerà in modo che il ragazzo possa accedere al Sacramento nei tempi opportuni. (...) L’arcidiocesi intanto continua a tendere la mano: nel rispetto della natura del Sacramento, il bambino sarà accompagnato per condividere il «tesoro offerto da Dio» sulla mensa eucaristica.".

E' chiaramente un dietrofont e una clamorosa smentita alle affermazioni del parroco e... di quelli che -credendo di essere i più "feroci legionari" della presunta ortodossia cattolica romanica apostolica"- lo avevano sostenuto con "elucubrazioni... dottrinali".

fonte: http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/bi ... fiuto.aspx" onclick="window.open(this.href);return false;

Che dire? Ai posteri la non... ardua sentenza.

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elia
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No, Mauri, ti prego, ammettilo!
Tu non puoi essere vero!
Tu sei un clone: tu sei Al, o il mostro di Zocca, oppure Dovezza redivivo!
Oppure sei Lui, il magnifico, l'eclettico, l'incommensurabile ROBERTO BENIGNI, che si maschera qui sotto falso nome per trastullarci.
...
:?
Torno ad essere serio e ribadisco: tu sei la prova vivente dell'esistenza di Dio.
Solo grazie a Dio, infatti, non ti ho avuto come mio professore al Liceo: penso che nei avrei riportato serissimi problemi nella lettura cosciente della realtà circostante, che avrebbe influito assai negativamente sul mio sviluppo futuro. Autocensura :cry:

Cioè, quella dichiarazione conferma proprio tutto quello che avevano detto parroco e vescovo e tu... ma come fai a leggerla nel verso diametralmente opposto?
Possibile che l'ideologia offuschi totalmente il raziocinio (e la lettura della lingua italiana)?

Dal racconto del parroco emergeva chiaramente che il ragazzo aveva interrotto la frequentazione del catechismo e dunque non aveva potuto avere accedere alla comunione, com'è ovvio che sia e come - ti sembrerà strano - avviene anche per altri ambiti: infatti, non so se lo sai, ma se ho fatto tutti gli esami del mio corso di laurea, ma non ho sostenuto con successo la tesi, non potrò conseguire il titolo; se non guido un tot di ore, non potrò conseguire la patente di guida...
Quindi, lì c'è chiaramente scritta la stessa cosa (ovviamente, in modo assai più diplomatico e, se ti piace, pretesco): se e quando il bambino terminerà con successo il catechismo ("sarà accompagnato..."), potrà "condividere il tesoro offerto da Dio".

Povero Don Peppone!, in che mani sei finito... ARIDATECE BAFFONE! :D
mattleega ha scritto:
Se pretendono e lo pretendono alzando alta la voce nel mondo intero, che l'umanità si accolli prodotti difettosi, non devono poi irriderli o snobbarli trincerandosi dietro "regole" sistematicamente ed impunemente trasgredite.

Infine, ammettendo che il figlio non si sia accorto della discriminazione, i genitori sono stati umiliati davanti a tutti per quel loro figlio di serie H.
Pretendere inoltre che i genitori capiscano e perdonino, dando l'esempio ad uno che, probabilmente molto più colto di loro e preposto per dovere alla comprensione ed al perdono, invece si attiene rigorosamente alle regole, mi pare obiettivamente pretendere troppo
Matt, d'accordo - e lo sai - su molte cose.
Ma permettimi di dirti che mi fa accapponare la pelle che dei bambini con dei problemi possano, anche in senso buono, essere definiti "prodotti difettosi" o di "serie H": semplicemente, essi sono una prova d'amore.
Perché l'amore non è quello delle copertine de La Torre di Guardia, con la famigliola felice che in Paradiso si gode la piscina ed il barbecue, mentre la tigre passa facendo le fusa al bambino con l'hoola-hop, ma è dono e, se serve, anche privazione.
Ora, perché Dio ci mandi queste prove, perché lasci che uno soffra più di un altro, ti ribadisco, non lo so, così come non so nemmeno se Dio esista, ma semplicemente ci credo... e più è assurdo e più ci credo: "Credo quia absurdum est" (S.Agostino). Del resto, se dovessi avere la prova logica dell'esistenza di Dio, non avrei più nulla in cui credere, perché lo saprei e basta.
In fondo, lo dice anche Cristo ai suoi discepoli, quando dichiara beato "chi crede senza aver visto" e quando, in vari passi, si contrista perché gli stessi apostoli, per credere in lui, gli chiedono prove "tangibili" (e, in fondo, nemmeno quelle basteranno: ricorda l'episodio di Pietro nel lago in burrasca e di Pietro che rinnega tre volte, nonostante - come scrive Giovanni - Cristo avesse compiuto tanti miracoli che i libri della terra non basterebbero a descriverli), nonché quando chiosa, dicendo: "S'io non fossi venuto e non avessi loro parlato, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa del loro peccato." (Gio 15:22).

Forse una sola cosa sfugge - l'ho già detta in un altro post e la ripeto qui, mi scuserete - e cioè che, nonostante la Chiesa, rimane vero quel che disse Voltaire, che definì i Cristiani "nemici del contratto sociale", perché badano solo alla salvezza della loro anima, singolarmente intesa, e non badano al progresso della società nel suo insieme: a me non interessa se dei preti - e molti! - mi hanno deluso, ma mi interessa solo di me e di far del bene al prossimo (quando ci riesco) e se incontro delle belle persone (anche preti), ne sono contento e mi sarò arricchito anch'io.
A tal proposito, posso ricordare, prima 'e me nne i' a cuccà, due proverbi napoletani: "Se va 'int''a Cchiesa pe' Cristo e no p''o parrucchiano" e "Si faje bene scorda; e si faje male, piensace".

Aloha! (stasera anch'io).
Sei fritto, sei fritto, ti ho dato scacco matto: amici come prima.

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elia ha scritto: Ma permettimi di dirti che mi fa accapponare la pelle che dei bambini con dei problemi possano, anche in senso buono, essere definiti "prodotti difettosi" o di "serie H": semplicemente, essi sono una prova d'amore.
Non solo te lo permetto, mi scuso per averti provocato al fine di farti scrivere quello che hai scritto: essi sono una prova d'amore.

Ecco, tali devono essere considerati dall'intera umanità.
A maggior ragione da chi dovrebbe occuparsi delle anime dell'umanità.
Proprio per questo ritengo che se il Prete, invece di pensare con intransigenza alle regole, si fosse lasciato trasportare dall'amore per il prossimo, in particolare dei più bisognosi, si sarebbe sicuramente comportato diversamente.
...

L’inerzia soddisfatta dei cittadini è all’origine di quella incredibile malattia che è la servitù volontaria

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Qualcheduno fino a ieri sosteneva a spada tratta le "presunte" dichiarazioni del sacerdote (che si possono così riassumere: "il bambino in questione non è capace di distinguere il pane dall'ostia e pertanto non può avvicinarsi ecc..."), ora che la Cei -attraverso il suo organo ufficiale- fa dietrofont e dà il contrordine a tutti i "legionari di dio" (non è più vero che non si "procede" perché il ragazzo è incapace di distinguere ecc... ma unicamente perché non ha completato il percorso) vorrebbe raccontarci che non risponde a verità quanto sostenuto finora...

Di seguito le dichiarazione del "legionario di dio" che si ergeva -fino a qualche secondo fa- in difesa del sacerdote:
in linea di principio, che senso avrebbe avuto - se veramente il ragazzo è incapace di intendere e di volere - somministrare la comunione?
... hai ben presente cosa significa "incapace di intendere e volere"?
Significa che quel ragazzo, purtroppo per lui, non comprende non "del tutto", ma "assolutamente non comprende" ciò che avviene intorno a lui.

Allora, vorrei sapere: secondo te, il parroco cosa avrebbe dovuto fare?
Dargli la comunione per il solo gusto di compiacere il voyeurismo degli altri compartecipanti o dei genitori? Fingere? Eppure, la religione cristiana è sì quella della compassione e della carità, ma è anche quella della sincerità assoluta e dello "scandalo"... ora non parliamo delle persone, ma dei valori... e la sincerità assoluta, al limite dello scandalo, non si preoccupa di compiacere gli altri, ma del senso vero delle cose che si fanno.
A cosa sarebbe servito officiare la comunione a quel ragazzo?

... non per tutti i disabili è possibile accedere alla comunione, proprio perchè bisogna comprendere il più pienamente possibile, anche nella semplicità, a quale sacramento si sta accedendo...

Ora Marziale ci dice pure se i preti sono o meno deputati a "scegliere" chi può prendere la comunione oppure no! Mi sembra paradossale! Se non il prete, chi? Marziale stesso?


Ragazzi, ma lo sapete cosa significa "incapace di intendere e volere"? Avete mai visto una persona "incapace di intendere e volere" o "incapace di intendere o volere"?
Sapete cosa significa non saper badare ai propri interessi, non comprendere ciò che accade intorno a sé (certo, secondo quello che noi stessi, dall'esterno, siamo in grado, secondo la scienza medica, di percepire), non riuscire ad esprimere, nemmeno indirettamente la volontà?


Ma non sono sicuro che, quanto al fatto di ammettere il bambino al sacramento, Gesù sarebbe stato comunque d'accordo: non dimentichiamo che l'ipocrisia era il maggior nemico di Gesù e che proprio la sua guerra all'ipocrisia, con la cacciata dei mercanti dal Tempio, fu la causa "storica" della sua cattura e della sua morte.
Piuttosto, forse Gesù avrebbe detto ai genitori che non serviva fargli fare quella fila, perché lui sarebbe stato comunque al suo fianco e nel suo cuore: comunque!


E' abbastanza evidente come il novello legionario di dio ora cambi le carte in tavola; infatti attenendosi al "contrordine credenti" della Cei...


Una costante nelle tesi del velocissimo voltagabbana: distribuire strali a destra e a manca -con costante e ripetuta perfidia in perfetto stile dei legionari di dio:

- mentre distribuiva presunte lezioni di teologia, per convincerci che il comportamento del sacerdote (cioè che il ragazzo incapace di intendere e volere non può ricevere l'ostia) fosse il più consono all'interpretazione dell'ortodossia buttava là con nonchalance questo giudizio sulla famiglia del ragazzo:
l'Eucaristia si riceve non solo col fare la fila in Chiesa, per far vedere come si è belli e bravi, ma anche "nella fede della famiglia e della comunità"... e quei genitori, che non sono sposati, forse non hanno compreso appieno quanto sia complesso vivere pienamente la religione cristiana)

-mentre ci voleva convincere che non ha mai condiviso la tesi del sacerdote (cioè che il ragazzo incapace di intendere e volere non può ricevere l'ostia)... ecco un altro giudizio su "diversamente credenti":
Perché l'amore non è quello delle copertine de La Torre di Guardia, con la famigliola felice che in Paradiso si gode la piscina ed il barbecue, mentre la tigre passa facendo le fusa al bambino con l'hoola-hop, ma è dono e, se serve, anche privazione...

Che dire? Per il "qualcheduno" sopraddetto è importante essere sempre in linea con la "gerarchia", in un primo tempo credeva che la linea fosse quella del sacerdote (e allora giù a sostenere a destra e a manca che i minus habens non sono degni ecc...); poi informato che la linea è negare che quanto è sostenuto dal sacerdote non sarebbe mai accaduto ecco che sostiene quello che fino ad allora era quasi non preso in considerazione...

Che dire? Fortunatamente nella chiesa cattolica ci sono anche delle persone che non hanno paura di nascondere il loro pensiero (sia esso o meno in linea con la "gerarchia"):

Don Gallo: “E’ una sconfitta della Chiesa… Com’è possibile lasciar fuori qualcuno in questo modo? Il momento della comunione per i cristiani punta a fare comunità, tutto il resto è liturgia, sono scenografia e simboli”
Ultima modifica di mauripucci il gio, 12 apr 2012 23:24, modificato 1 volta in totale.

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Matt, hai certamente ragione, ma io credo che il prete si sia comportato così per due motivi, non so se alternativi o cumulativi tra loro:

1) è certamente la sfida più difficile scegliere (e saperlo fare correttamente) tra l'amore per il prossimo ed il rispetto della sacralità di Dio, credo ancor di più per chi è - per dirla con le parole di Garinei e Giovannini - tra i "collaboratori più stretti" di Dio stesso;
2) purtroppo, il prete vive e deve badare anche alla sua comunità. Ora, io non conosco quella comunità, ma immagino un possibile scenario in una Chiesa popolare a Napoli: il bambino fa la fila con gli altri, per ricevere la prima Comunione, magari non ha seguito tutto il corso ed allora qualche mamma già mugugna: "Eh, e chillo, cu''a scusa ch'è scemo, nun s'ha fatto tutto 'o corso! E pure 'a mamma, tanti vvote nun è vvenuta: io, invece, io sì ca songo scema, ca' m'aggio chiavato ccà tutt''e pumeriggie"
"Ne', cummare', ma cche dicite? - interviene una vicina - Chillo è scemo 'overo, puveriello! Nun vedite comme cammina sciancato?"
"Eh, è 'o vero! Chi sa 'a matina comme c''e mmiettono 'e cazune..."
Il ragazzo arriva all'altare, magari gli cade l'ostia.
La vecchietta che sta al primo banco dalla sera prima, al suo cinquantaseiesimo mistero doloroso, ed alla quale nel 1924 hanno insegnato che l'ostia non si piega in bocca, nè si mastica, ma al massimo si ammorbidisce, sviene!
"Uuh, vedite. A''o scemo ll'è ccaduta ll'ostia 'a mano!"
"Jammuncella a piglia' "
"nooo, no! Ma che site, pazzo? E si 'o tuccate e ve pigliate qualche malatia? Noooo, io nun me movo..."

Insomma, magari il prete ha dovuto anche considerare che, per accontentare uno, avrebbe dovuto o rischiato di non far comprendere o addirittura far equivocare il gesto ad altri.
E poi, ribadisco: se non ha finito il corso, non può accedere al sacramento, che è tale proprio perché è "sacro" ed un minimo di "criterio" deve conservarlo.
Io stesso mi sono ricordato stamattina, ripensando a questa discussione, che quando mi stavo preparando alla prima comunione, seguii a scuola - essendo una scuola cattolica - un corso biennale (quando all'epoca, nelle parrocchie, il corso era annuale). Poi, frequentato TUTTO il corso - senza nemmeno un'assenza, mi ammalai il giorno in cui occorreva partecipare al ritiro spirituale.
Inutile dirlo: fui escluso dalla partecipazione alla prima comunione.

Ci volle il bello ed il buono, non solo per essere ammesso agli ultimi tre mesi del corso in parrocchia, ma per chiarire agli altri genitori ed agli altri bambini che io non ero un furbetto del quartierino che arrivava lì, fresco fresco, a prendermi gioco del loro impegno, ma ero uno che, anzi, già si era fatto un corso che era il doppio del loro, ma in più - per rimediare ad una sola assenza - mi facevo altri tre mesi.
Infine, giusto per chiarire da dove mi deriva l'essere così "pesante" con riferimento a questi argomenti, ricordo che, dopo la messa, il parroco aveva preparato in canonica un "rinfresco" fatto di: UNA (dico: una!!!!!!!) bottiglia di Fanta e una guantierina di paste da thè (quelle cose orribili, tipo lingue di gatto e sigari).
Non era un granché, ma mentre mi avviavo verso la canonica, più che altro per festeggiare con tutti gli altri bambini (molti dei quali avevano già preannunciato le feste in casa ed i regali che nemmeno alle nozze: in alcune parti di Napoli si usa così; addirittura, si fanno i servizi fotografici... O_o), sento la mano di mia madre che mi tira via, verso l'uscita.
"Mamma, ma... il rinfresco... ?!?"
"Rinfresco, che rinfresco? Questa è una festa religiosa, cosa sono queste piazzate? Se vorrai festeggiare, lo farai nel tuo cuore".
Da allora sono rimasto così: minimalista! :wink:

@ Mauripucci: finendo di scrivere qui, ho letto il tuo commento.
Non replico, perché mi infondi scoramento e tristezza.
E perché non intendo, per la pochezza dei tuoi pensieri, rischiare una querela. E nemmeno rischiare di contraddire quei sentimenti di perdono e comprensione che, come dicevo prima, cerco di provare in me stesso, di tanto in tanto, secondo la mia imperfezione.
Inoltre, abbi il coraggio di usare il mio nome, come io uso il tuo: non si nega a nessuno il diritto al nome ed all'esistenza. Ma certo, tu hai l'esempio delle epurazioni staliniane, e ti uniformi.
Eia, eia, alalà, tovarish! :D

Edito ancora: mi hai fatto venire la curiosità ed allora, siccome io amo conoscere le opinioni di tutti e non solo autoincensare la mia in aula, sono andato a vedere cosa ha detto Don Gallo.
Anche in questo caso, ho preso la dichiarazione INTERA ed il risultato è sorprendente, perché non dice quello che dici tu, ma ribadisce quello che, senza essere teologo (povero buffone, chi usa le parole a sproposito ed irride il sacro, senza sapere di essere lui, come tutti noi, ben poca cosa), avevo detto nei primi post.
Citiamolo TUTTO, DON GALLO:
da "Il Fogliaccio quotidiano" :D

“Com’è possibile lasciar fuori qualcuno in questo modo? Il momento della comunione per i cristiani punta a fare comunità, tutto il resto è liturgia, sono scenografia e simboli. Sulla vicenda avrebbe dovuto esserci almeno una perizia medica”, prosegue don Gallo. “A prescindere da ciò, tuttavia, l’eucarestia trova tutti al centro, è un convivio universale. Non è dunque giustificabile negare a qualcuno di partecipare. Alla mia gente ripeto sempre di dire ‘vengo a fare comunione‘, non ‘la comunione’. È un momento in cui si deve testimoniare l’amore, la giustizia, e la fraternità”.

Dunque, a parte il fatto che abbiamo la contraddizione in termini di voler accogliere "salvo perizia medica"... i francesi direbbero, drole (che è un termine ambivalente che vale, a seconda del contesto, per "buffo", ma anche per "grottesco"), ma a leggere TUTTA la dichiarazione abbiamo proprio quel che dicevo io: che non si fa LA comunione, ma COMUNIONE, perché la comunione non è fare la fila con gli altri, l'ipocrisia della scenografia, ma è vivere l'amore di Cristo con e nella propria comunità e nella propria famiglia, prima che facendo il teatrino in chiesa o all'oratorio.
Il problema è dunque sempre lo stesso: una persona incapace di intendere e di volere (peraltro, nell'incipit del medesimo articolo la madre ammette che il figlio non riusciva a seguire con gli altri, avendo un ritardo mentale) riesce a condividere con gli altri un sacramento, almeno nella liturgia? Altrimenti, è ovvio che egli lo viva, nei fatti, secondo le sue capacità, nel e con l'amore di chi lo circonda.

Mauri, sono già varie volte che citi articoli citandone solo i pezzi che ti fanno più comodo.
Ribadisco: so che tutto ciò è molto staliniano e geoviano ed evidentemente ti si confà.
Ma ricordati che io, per mia abitudine culturale, andrò sempre in cerca, per ciò che posso, della fonte cui ti riferisci e la leggerò nella sua interezza, come faccio sempre nel mio lavoro e nei miei studi. E se avrai ragione te la darò: ma cerca di essere onesto intellettualmente e, la prossima volta, cita tutto, non solo il pezzetto che il ruttino intellettuale ti ha lasciato rigurgitare fuori, sulle dita e sulla tastiera.

ari-aloha!
Ultima modifica di elia il gio, 12 apr 2012 23:37, modificato 1 volta in totale.
Sei fritto, sei fritto, ti ho dato scacco matto: amici come prima.

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il qualcheduno dice di avere un profondo amore per l'umanità...

ripeto per correttezza alcune sue frasi, così tanto per capire cosa intende per amore "cattolico romano"!:

Una costante nelle tesi del velocissimo voltagabbana: distribuire strali a destra e a manca -con costante e ripetuta perfidia in perfetto stile dei legionari di dio:

- mentre distribuiva presunte lezioni di teologia, per convincerci che il comportamento del sacerdote (cioè che il ragazzo incapace di intendere e volere non può ricevere l'ostia) fosse il più consono all'interpretazione dell'ortodossia buttava là con nonchalance questo giudizio sulla famiglia del ragazzo:
l'Eucaristia si riceve non solo col fare la fila in Chiesa, per far vedere come si è belli e bravi, ma anche "nella fede della famiglia e della comunità"... e quei genitori, che non sono sposati, forse non hanno compreso appieno quanto sia complesso vivere pienamente la religione cristiana)

-mentre ci voleva convincere che non ha mai condiviso la tesi del sacerdote (cioè che il ragazzo incapace di intendere e volere non può ricevere l'ostia)... ecco un altro giudizio su "diversamente credenti":
Perché l'amore non è quello delle copertine de La Torre di Guardia, con la famigliola felice che in Paradiso si gode la piscina ed il barbecue, mentre la tigre passa facendo le fusa al bambino con l'hoola-hop, ma è dono e, se serve, anche privazione...

-mentre viene colto in fallo nella sua contraddizione di volere sempre e comunque essere dalla parte della gerarchia (anche cambiando opinioni in pochi secondi fingendo di essere nelle medesime posizioni):
"... mi infondi scoramento e tristezza.... E perché non intendo, per la pochezza dei tuoi pensieri..."

Ecco solo qualche esempio di chi si autodefinisce portatore di "sentimenti di perdono e comprensione"...

Ai posteri la non... ardua sentenza.

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