Omofonia

[Tano90]

Credo che il modo migliore per chiamare l'origine du monde sia quello partenopeo, già approvato da persone provenienti da sud a nord dello Stivale e oltre.
Per non essere bannato e "mazziato", è meglio divulgarla in privato

[onelioo]

Una curiosità: ma chi ha rimosso l'immagine del caprone sculacciato, un moderatore o il sito di Tinypic?

[fragrua]

Una curiosità: ma chi ha rimosso l'immagine del caprone sculacciato, un moderatore o il sito di Tinypic?

Macché moderatore dei miei stivali, è quella caccola di Tinypic/spammone.
Ho prontamente sostituito l'hosting con il più profumato imgur.

[onelioo]

Una curiosità: ma chi ha rimosso l'immagine del caprone sculacciato, un moderatore o il sito di Tinypic?

Macché moderatore dei miei stivali, è quella caccola di Tinypic/spammone.
Ho prontamente sostituito l'hosting con il più profumato imgur.

Ah, vedo che hai provveduto a sostituirla
GraziA.

[onelioo]

Credo che il modo migliore per chiamare l'origine du monde sia quello partenopeo

A proposito delle innumeri ed immaginifiche designazioni dell'origine du monde, mi è rivenuta in mente una rara edizione di un certo poemetto goliardico, Ifigonia, commentata (e finemente illustrata). Nella nota al verso 104 si tratta dottamente l'argomento; la riporto per intero, con la speranza che gli apprezzamenti siano più numerosi dei biasimi.

104. rorida begonia: sta qui certo per «••ca». La novità e l’arditezza dell’immagine non causeranno maraviglia in chi sia uso a considerare quale e quanta varietà di termini e di metafore abbia creato la fertile fantasia dell’uomo ad esprimere ciò che più vivamente colpisce la sua immaginazione. Che più? Dovrebbesi forse risalire al termine σῦκον che in greco significa insieme «fico» e γυναικεῖον αἰδοῖον (Aristofane), o vero sia «vergogna femminile»? È forse necessario rammentare all’erudizione de’ nostri dotti lettori il termine latino cunnus, di cui trovasi ancora traccia nel francese con ? Non staremo poi a ricordare quanta e quale varietà di vocaboli ci propone il nostro bell’idioma, dal toscano potta (da cui anche pottana) al termine corrente ••ca, corrottosi in ••ga presso i recenziori. Un cenno, infine, alle felici immagini de’ nostri scrittori, quali «natura» (Relazioni del viaggio di Magellano, A. Pigafetta), o «quel vaso donde si fanno i figli» (Vita, B. Cellini), o financo «inferno» (Decamerone, III, 10, Boccaccio). Non sfuggirà infine alla malizia de’ lettori quel rorida, sintesi magistrale dell’umido turgore; non v’è dubbio che il compiacimento descrittivo al quale indulge il Re padre sconfina nel torbido paradiso de' desideri incestuosi, già chiaramente espressi al v. 54.