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Moderatore: ModiMaccanici

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Vanje
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Mickie ha scritto:@Mauropasha

Sai cosa ebbe a dire una volta Hitch, mi pare uscendo dalla prima di "Ladri di biciclette"? -> "Queste sono cose che le persone possono vedere tutti i giorni nella vita reale, io con i miei film intendo offrire loro una fetta di torta." (Più o meno, ora non ricordo le parole esattissime) -> impossibile, infatti, nella vita reale (si spera, almeno!) ritrovarsi calati nei personaggi principali delle storie del Maestro, l'esatto contrario del neorealismo, insomma.

Nonostante ammiri estasiato le opere del Maestro, mi sembra un po' riduttivo relegare tutto il neorealismo italiano sotto questa lapidaria frase.
Il grande effetto del neorealismo era metterci di fronte alle nostre miserie e virtù, con il piatto della bilancia decisamente scompensato verso le prime.
Vederle è un conto, e nel quotidiano ne vedi che non basterebbero mille film, ma vederle sul grande schermo, dove per trasposizione diventi tu il protagonista delle storie ha del magico.
Rappresentare la realtà ha avuto lo stesso merito che rappresentare la fantasia, nella storia del cinema. E a mio modesto parere ha avuto sempre maggiori difficoltà, perché niente come la realtà, il vero, il quotidiano è difficile da rendere. Perché mentre alla fantasia concediamo qualsiasi lusso, al quotidiano la realtà taglia qualsiasi velleità.
A parte questo, due film sopra tutti del "neorealismo" marcato USA: l'immaginifico, ma toccante "non è un paese per vecchi" e il delicato, come un pugno nello stomaco "Fargo".


In più: bravo Sparkle, ti adoro!


Besos

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Mickie
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Vanje ha scritto:Nonostante ammiri estasiato le opere del Maestro, mi sembra un po' riduttivo relegare tutto il neorealismo italiano sotto questa lapidaria frase.
Ciao Vanje, escludo che Hitchcock abbia voluto fare una critica al Neorealismo italiano con quella frase: ricordiamoci che era anche un grande Maestro dell'humour, di cui imperniava la sua vita e le sue opere, e non essendo un critico cinematografico, avrà voluto sottolineare, con l'occasione e a modo suo, la differenza tra i suoi film e quello che aveva appena visto.
A questo proposito, una testimonianza dello stesso Regista si trova nell'intervista di F. Truffaut "Il Cinema secondo Hitchcock" (devi andare alla pagina 84).
Vanje ha scritto:Il grande effetto del neorealismo era metterci di fronte alle nostre miserie e virtù, con il piatto della bilancia decisamente scompensato verso le prime.
Certamente, e non solo: era anche porre allo scoperto tali miserie, in modo da porle all'attenzione della borghesia, certamente ignara dei più profondi risvolti emotivi di quanti vivevano quelle tristi realtà -> non per nulla, ora non ricordo bene quali difficoltà ebbe alla sua uscita in Italia "Ladri di biciclette" con la classe dirigente dell'epoca (forse non volevano farlo uscire, non ricordo).
Vanje ha scritto:Vederle è un conto, e nel quotidiano ne vedi che non basterebbero mille film, ma vederle sul grande schermo, dove per trasposizione diventi tu il protagonista delle storie ha del magico.
È esatto, ed è quello che succede anche nei film di Hitchcock, che (in generale) nei primi minuti di ripresa, ti mette davanti "il colpevole" (in modo che lo spettatore sappia chi è) e un innocente (in cui lo spettatore si immedesimerà) che dovrà per tutta la durata del film dimostrare la sua innocenza in situazioni infinitamente più grandi di lui, creando un "phatos" in forte progressione, nonostante (ed è questo il punto "magico") lo spettatore sappia già sin dall'inizio che quel personaggio è innocente.
Vanje ha scritto:Rappresentare la realtà ha avuto lo stesso merito che rappresentare la fantasia, nella storia del cinema.
Sono d'accordissimo, nel topic dei film italiani non se n'è arrivato a parlare, ma io adoro anche il Neorealismo italiano.
Vanje ha scritto: E a mio modesto parere ha avuto sempre maggiori difficoltà, perché niente come la realtà, il vero, il quotidiano è difficile da rendere. Perché mentre alla fantasia concediamo qualsiasi lusso, al quotidiano la realtà taglia qualsiasi velleità.
Forse è vero anche questo, non ci ho mai pensato sinceramente, ma molto dipende, come è ovvio, dalle capacità e soprattutto dalla sensibilità dei registi, nonché in certa misura forse anche da altri fattori, come ad esempio le risorse disponibili, gli accordi con i produttori (non sempre un regista può fare ciò che vorrebbe) e chissà quanto altro ancora che non sappiamo.

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