Nella parodia fatta da Saturday Night Live del film Avatar, il designer del logo apre il menu dei caratteri.
Poi foglia i caratteri uno alla volta e decide casualmente di utilizzare Papyrus
Questo fa ridere un po’ tutti, compreso il creatore della font, Chris Costello.
La storia di Papyrus, venduto per meno di mille dollari, che poi è stato adottato da Microsoft e Apple.
È nella lista delle font di default in Windows e OS X, che è stato usato in migliaia e migliaia di marchi e loghi.
Ricorda la parallela storia di Comic Sans.
Caratteri che avrebbero la loro onesta dignità ed anche un uso appropriato in specifiche applicazioni grafiche.
Ma che, per l’abuso fatto si trovano ad essere oggetto di ironia e disprezzo generali.
Lo sanno bene i professionisti o dilettanti grafici, impaginatori e tipografi.
A cui fa tornare alla mente le centinaia e centinaia di volte in cui si è presentato il problema della scelta dei font.
Ognuno ha sviluppato il suo metodo ed ha utilizzato vari strumenti.
La possibilità di sbagliare, visti i tempi di creazione e la scarsità di strumenti resta però alta.
La limitazione a pochi caratteri può portare a una scelta sbagliata perché solitamente non c'è qualcosa di meglio installato.
Se ha una libreria di font limitata e il creativo sceglie di volta in volta sui cataloghi, oggi sul web.
Se invece ha librerie di font con migliaia di font può rimanerne schiacciato.
E anche con una buona applicazione della gestione font, il rischio di una scelta bizzarra e paradossale è sempre in agguato.
Non c’è approccio sistematico alla ricerca di caratteri tipografici.
Perché la raccolta dei font è spesso completamente non correlata agli usi.
Le classificazioni standard in realtà si limitano ad una morfologia standard.
Solo una mente creativamente analitica riesce a classificare i font in una anatomia comparata.
Non è una cosa comune e anche quando c’è non sempre compie il miracolo.
In molti hanno provato ad approntare strumenti di uso pratico.
Sistemi sofisticati per classificare i caratteri in base al loro aspetto.
Caratteri tipografici aggraziati, senza, monospazio, calligrafici e per titoli.
Tutti conoscono i siti di classificazione, ognuno ha il suo preferito
https://fonts.google.com" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.myfonts.com" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.fontshop.com" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.typewolf.com" onclick="window.open(this.href);return false;
https://fontsinuse.com" onclick="window.open(this.href);return false;
https://typekit.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Questi, più o meno, i più usati e ce ne sono tanti altri.
E tutte le classificazioni hanno ancora varie sottoclassi che, alla fine, invece di aiutare spesso complicano il compito.
E infatti non basta, bisogna concentrarsi sui dettagli di progettazione.
Cercare di capire cosa rende un carattere tipografico la scelta migliore.
Ci sono libri sui caratteri tipografici e tipografia, che possono aiutare a sceglierli e usarli.
Florian Schulz https://twitter.com/getflourish" onclick="window.open(this.href);return false; ha pubblicato su Medium un articolo appassionante:
https://medium.com/@getflourish/the-ana ... 7b9088eed1" onclick="window.open(this.href);return false;
Presentando la sua applicazione su GitHub
https://getflourish.github.io/anatomy-of-typefaces/" onclick="window.open(this.href);return false;
Che può essere usata qui:
https://getflourish.github.io/anatomy-of-typefaces/app/" onclick="window.open(this.href);return false;
L’autore afferma che per qualche motivo alcuni font non vengono caricati in Safari, quindi consiglia di utilizzare Chrome.
A me, con Safari TP su High Sierra, non risulta.
Occorre inizialmente un po’ di pazienza perché per essere utilizzata carica 20MB di dati.
Qui una guida rapida su Vimeo che non possiamo taggare sul Forum
https://vimeo.com/239318934" onclick="window.open(this.href);return false;
La lettura e l’uso saranno appassionanti.
Anche questa applicazione non risolverà tutti i problemi.
Ci sono ancora aspetti irrisolti ed altri, a mio parere, risolvibili solo tramite studio, cultura, applicazione e talento.
Aggiungo per chi voglia esplorare più compiutamente l’ambito della ricerca e la creazione dell’applicazione.
Alcune anche per capire le citazioni di Schulz:
https://en.wikipedia.org/wiki/Typeface_anatomy" onclick="window.open(this.href);return false;
https://en.wikipedia.org/wiki/PANOSE" onclick="window.open(this.href);return false;
http://typeanatomy.com" onclick="window.open(this.href);return false;
http://typomil.com/anatomy/index.html" onclick="window.open(this.href);return false;
http://typographica.org/on-typography/i ... pe-design/" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.jon.gold/2016/05/robot-design-school/" onclick="window.open(this.href);return false;
Strumenti
https://github.com/google/fonts" onclick="window.open(this.href);return false;
https://fontbakery.appspot.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Magari l’argomento avrebbe meritato una maggiore trattazione.
Magari Albertocchio avrebbe fatto di meglio.
Però spero sia di aiuto e di piacevole lettura per tutti