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Bonnie3
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robertos ha scritto:cosa riuscirà a fare un utente tipo di powerpoint con questo e un comic sans?
Non oso neppure immaginare o rischio di avere gli incubi stanotte...
E solo nelle poi rosee aspettative utilizzerà un solo font...uno è troppo poco dai! Non fa figo!
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iMaurizio
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Anch'io trovo l'argomento interessante, noto pure qualche possibile analogia con altri settori.
albertocchio ha scritto:Ti rispondo illustrandoti il procedimento che usava la FontShop USA fino a qualche anno fa.
Prima di accettare di vendere una font un team esaminava le curve dei glifi confrontando lr coordinate dei punti… immagino avessero un metodo ben collaudato e un qualche tipo di software per farlo perché puoi immaginarti la difficoltà del sistema.
Vediamo se ho capito....

Un designer serio realizza un proprio font da zero disegnando i glifi, poi li propone a FontShop USA che li esamina.

Come esito FontShop stabilisce che quel font è troppo simile ad un altro che è stato precedentemente registrato e quindi non lo accetta.


Se è più o meno così che funziona, mi viene da chiedere:
per quale ragione dovrebbe essere vietato o imputabile di violazione di © il creare un font molto simile (ma non uguale) ad un altro ?

:study:

albertocchio
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forse dovevo essere più chiaro io…
quando parlavo di corrispondenza di nodi intendevo questo:
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Schermata 2016-01-04 alle 09.32.27.png (36.41 KiB) Visto 886 volte
si tratta di corrispondenze infinitesimali. capirai che un punto può anche corrispondere ma se è più di uno…
poi è tutto opinabile. come diceva il gobbo: a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca…

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robertos
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d'altra parte il problema si pone anche per altre tipi di opere dell'ingegno

ad esempio, nel campo musicale

Quando una persona si appropria di elementi rappresentativi e creativi di un'opera per introdurli in un'altra opera sotto il proprio nome, ci troviamo in presenza di una contraffazione qualificata e aggravata, ossia di una riproduzione abusiva di un'opera altrui con appropriazione di paternità (L. n. 633 del 1941). Appunto, si ha un Plagio. Tuttavia, per legge, l'opera simile all'originale, per essere realmente definita plagio, deve suscitare nell'ascoltatore le stesse emozioni dell'originale. Tutto questo, sembrerebbe lasciare uno spiraglio agli utilizzi di tipo citazionistico, perché i frammenti usati non hanno più nulla in comune con i brani iniziali.

Sappiamo benissimo che abbiamo sette note nel pentagramma e considerandole da sole, e cioè senza le loro variazioni, è difficile non risultare ripetitivi o scarsi nel lavorare con la fantasia.

A tutt'oggi, la giurisprudenza è incerta se siano sufficienti 4 o 8 battute per definire un plagio. In Italia ciò non ha rilevanza specifica, ma altri sono i criteri da valutare.

Ciò nonostante, spesso, per classificare come plagio una canzone, basta che nell'ascoltatore essa susciti il riconoscimento di un pezzo antecedente al brano ipotizzato essere un plagio.

Le ipotesi di elaborazione o di variazione ci aiutano ad individuare il plagio. Se l'elaborazione di un brano risulta essere non creativo ma imitativo di un’opera altrui, siamo dinanzi a un "plagio parziale".


estratto da qui

iMaurizio ha scritto:Se è più o meno così che funziona, mi viene da chiedere:
per quale ragione dovrebbe essere vietato o imputabile di violazione di © il creare un font molto simile (ma non uguale) ad un altro ?
perché - se verificato che non sia solamente troppo "simile" - stai copiando, sfruttando e guadagnando con il lavoro "creativo" di un altro: ma questo è un fatto che - purtroppo - oggi non ha molta considerazione,
come non ha considerazione - probabilmente per "ignoranza" (nel senso letterale del termine) - quanto possa essere faticoso creare e produrre un carattere bello, leggibile e funzionale

non è un caso che la stragrande maggioranza di nuovi caratteri che vengono sfornati e magari anche regalati, sia del tipo "fantasia" (spesso - appunto - partono da basi esistenti modificate) meno soggetti a difficoltà di realizzazione, effettiva leggibilità e resa sulla pagina, corretta crenatura e track, bilanciamento dei pesi etc.

ho iniziato a provare a creare un mio carattere ancora con il tiralinee* e la tempera* e dopo tutti questi anni - e il cambio di tecnologie - ancora non sono riuscito a cavare un ragno dal buco... anche se l'idea ci sarebbe

* scusate l'utilizzo di questi termini astrusi


p.s. a proposito è arrivato FontLab VI Public Preview 2
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albertocchio
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la preview 2 la sto provando da ieri, non ho capito ancora che c'è di nuovo.
Creare una font originale al giorno d'oggi è difficile, renderla "decente" è ancora peggio. quello che viene richiesto ad una font professionale non è di facile realizzazione senza avere delle solide basi.
Neville Brody aveva grandi idee ma le faceva realizzare ad altri.

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Bonnie3
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robertos ha scritto:ho iniziato a provare a creare un mio carattere ancora con il tiralinee* e la tempera* e dopo tutti questi anni - e il cambio di tecnologie - ancora non sono riuscito a cavare un ragno dal buco... anche se l'idea ci sarebbe

* scusate l'utilizzo di questi termini astrusi
Ormai si sta tornando a questa forma più manuale di lettering/calligrafia, e secondo me è da considerare un vanto per chi ci sa fare con questi strumenti. È un duro lavoro ma non arrenderti, il risultato prima o poi arriva ;) e poi lo voglio vedere sto risultato :D
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bonnie, c'è un equivoco...

io, personalmente, ho una κακήgrafia e quindi non potrò mai arrivare al risultato che dici

e, ancora più importante, quando parlo di creare un carattere, intendo un qualcosa di più esteso e fruibile, un set completo da utilizzare
al tempo con il piombo o i trasferibili, oggi con i potenti mezzi digitali, per poter realizzare dei testi, impaginati equilibrati o almeno dei titoli...
il tiralinee ed il pennello all'epoca erano gli strumenti "tecnici" più evoluti per raggiungere lo scopo

non sarà poetico come la calligrafia, ma era uno dei miei desideri... sul fatto che prima o poi si realizzerà, discutiamone!
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il calligrafico sinceramente ha rotto i maroni. ma alla stragrande.
su 100 fonts si salvano 2 o 3, il resto o sono fatti male, o sono brutte copie di altri [vedi Bombshell & Others].
ci sono type designer che li fanno da anni ma è solo dopo il Creative market che sono esplosi come bombe.

e cmq con FontLab 2ª non si inchioda più con il copia incolla da Illustrator, tanto bene.

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robertos ha scritto:d'altra parte il problema si pone anche per altre tipi di opere dell'ingegno
ad esempio, nel campo musicale
È vero, ma c'è una sostanziale differenza che se confermata è quella che ha suscitato la mia curiosità.

Nel campo musicale c'è la questione dei diritti d'autore, royalty e in generale dello sfruttamento delle opere derivate, ed è per questo che attorno ad una composizione musicale è stato necessario delineare una sorta di recinto di non copiabilità che non devi oltrepassare.

Correggimi se sbaglio, ma non mi pare che nel campo dei font ci sia questo aspetto.

Se tu crei un font, io lo compero e poi ci faccio quello che mi pare.

Se con il font di tua creazione io creo un logo, un idea, un immagine che poi diventa un marchio a sé stante di grande popolarità, a te non spetta più nulla, giusto ?

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Mai dire mai robertos, tu continua, qualcosa verrà fuori ;)
Si, ovviamente ci sono calligrafici e calligrafici, non tutti mi fanno impazzire, ma alcuni li trovo interessanti...almeno visti nel progetto grafico finito e completo..poi è anche questione di gusti ovviamente.
Ma almeno siamo tutti d'accordo che il comic sans fa cagare :D
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Poraccio il comic sans.

Tutti caratteri hanno la loro dignità.
Questo no

È un carattere Microsoft, ma lui è ancora peggio dei prodotti fratelli.

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iMaurizio ha scritto:Se tu crei un font, io lo compero e poi ci faccio quello che mi pare.
niente di più sbagliato. secondo il 99% delle licenze commerciali questo non lo puoi fare.
iMaurizio ha scritto:Se con il font di tua creazione io creo un logo, un idea, un immagine che poi diventa un marchio a sé stante di grande popolarità, a te non spetta più nulla, giusto ?
giusto ma la font deve essere acquistata.

e se leggevi fino in fondo l'articolo che avevo postato…
"A similar scenario played out in 2012, when designers working on a campaign website for presidential hopeful Rick Santorum allegedly used a typeface called Fedra without paying for it. Peter Bil’ak—the founder of Dutch type foundry Typotheque and Fedra’s creator—accused Raise Digital of using an “unauthorized derivative version” of the trademarked font on Santorum’s site. Not only had they modified it ever-so-slightly, Bil’ak said the firm wasn’t licensed to use Fedra on the site. Bil’ak hired IP lawyer Frank Martinez, who argued that Raise Digital had deprived Typotheque of $2-million in fees."

ho preso una licenza a caso di una font free:
Allegati
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Schermata 2016-01-04 alle 14.16.14.png (64.55 KiB) Visto 821 volte

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