Quelle sono le distanze tra te e il soggetto principale che vuoi mettere a fuoco.
Oltre all'indice vedrai altre linee divergenti con riportato il numero che indica l'apertura del diaframma.
Poiché più chiudi il diaframma e maggiore diventa la "profondità di campo", lo spazio cioè entro il quale l'ottica mantiene il "fuoco", noterai che quelle righine indicano, man mano che chiudi il diafamma, lo spazio da-a metri entro cui il fuoco viene mantenuto.
Nell'immagine pubblicata, il fuoco è regolato su infinito. Chiudendo ad F16, la messa a fuoco si manterrà costante da (non vedo bene) diciamo 0,5 metri sino, appunto, all'infinito.
Se tu ruotassi la ghiera e portassi l'infinito sul F16 in basso, saresti a fuoco da infinito a, diciamo, una decina di centimetri.
In questo caso, trattandosi di un grandangolo, praticamente sei sempre a fuoco.
Man mano però che utilizzi teleobiettivi più potenti (in grado cioè di avvicinare il soggetto), la messa a fuoco diventa più critica.
Non so se sono riuscito ad essere chiaro, in caso chiedi pure.