Ragazzi, stavolta ho surclassato SuperMac, il primo maccanico ad aver avuto l’iPhone 2G.
Cosa dire: è tutto così nuovo e meraviglioso che non si sa da dove cominciare. Meglio seguire il buon, vecchio, ordine cronologico.
Ordine da eBay.de; spedizione da Charlotte, negli States… Oddio, gli States?!? Ma non era ebay.de? Cacchio, non ho guardato bene… Gli States, chissà quanto tempo ci vorrà per vedere arrivare la spedizione. Il 2G ci mise quasi due settimane e poi rimase altri cinque giorni bloccato alla SDA di Casandrino… Invece, ssiore e ssiori, in soli due giorni l’iPad ha trasvolato l’Oceano Atlantico ed è giunto a Linate poche ore prima dell’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull (o come diamine si chiama). Due giorni allo sdoganamento e poi consegna il giorno dopo, cioè ieri. Ha quasi del miracoloso. Quale contrappasso dovrò subire, in cambio di tanta fortuna? Attendo tremebondo.
Il portiere ritira il pacchetto, che viene intercettato da mia moglie. Quando lo porta allo studio, fingo stupore e sorpresa. Lo spacchettamento di un prodotto Apple, comunque, è sempre una grande emozione, ai limiti della tachicardia.
Via la plastica delle bolle, straaaaaaapppppp alla carta… Ziiiiin, tagliare con il limine dell’unghia la sottile pellicola della confezione… spfffffff, l’aria entra tra le pieghe del coperchio perfettamente conformato, che si alza lentamente…
Lui è li, luminoso come un diamante nero, sobrio, elegante, leggero, maneggevole, mi sussurra: Accendimi!
Devo dire la verità? Mi aspettavo una schermata di primo avvio con animazione e musica come per i vari Mac OS X, invece c’è la solita schermata con il cavetto iTunes che richiede la registrazione per l’attivazione.
Il primo impatto, sull’utilizzo, è forse un po’ deludente: e allora? È un mega iPhone?
Poi cominci a navigare tra le applicazioni, ne cogli la impressionante velocità in apertura ed in gestione; provi a mandare una mail e scopri la perfezione della tastiera, che ti invita alla logorrea; il browser ed il visualizzatore di YouTube non fanno rimpiangere il Samsung serie 7 Led che aspetta sconsolato, alla parete, di essere preso in una qualche considerazione.
L’audio è coinvolgente e rotondo (lo attestano un coretto Disney ed il concerto per tromba di F.J.Haydn); le foto, anche quelle scattate con l’iPhone in condizioni un po’ al limite, guadagnano in nitidezza e pienezza dei colori.
Stasera ho scaricato un editor di testi e pdf; Bento ed un programma per importare documenti e files come se l’iPad fosse un’enorme chiavetta… ma credo che la commercializzazione di iWork sarà proprio “la morte sua”.
A) l’unica differenza con i tasti dell’iPhone è che, tra i tasti laterali, sopra i tasti del volume – al posto di quello che nell’iPhone inserisce la vibrazione, per intenderci- c’è un tasto che inibisce la rotazione dello schermo in caso di rotazione fisica, utile in caso di utilizzo in cammino o in situazioni di non perfetta stabilitá del dispositivo;
B) il trattamento anti-unto del vetro non impedisce – non potrebbe – le ditate, ma è anche vero che la facilitá di pulizia è nettamente superiore a tutti gli altri schermi in mio possesso. Basta passare con leggerezza un panno ed il vetro torna immediatamente pulito;
C) dopo due giorni di buon utilizzo (navigazione, mail, ascolto audio e visualizzazione immagini, giochi), per circa un’ora e mezza di uso reale, la batteria è al 51%, con terminale mai spento, ma solo in standby e wifi sempre attivo.
Per il resto, che dire… non c’è niente da dire… detrattori e pessimisti sono serviti: iPad sarà l’ulteriore conferma del trionfo di Apple.
Scusate il tono troppo elegiaco, ma non so più come dirlo: sono troppooooooooooo contento!!! Il mio lavoro ed il mio svago digitale sono tutti con me, nel palmo di una mano ed in 700 grammi di peso.
iPad: i get it
Elia, l’avvocato del diavolo 3:)
Inviato (ovviamente) da iPad