Quale macOS installare?

Mac OS X e le sue Applicazioni

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Paolofast
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Cizzu ha scritto:
Paolofast ha scritto:Senza andare sull'iMac Pro, anche un buon iMac 5k può andare bene per un semi-professionista.
Non il massimo, ma è usabile.

Il problema è avere il soldi per comprarlo.
A parte il prezzo, ma davvero mi consigli un iMac? Io li trovo inutili quanto un portatile. Possibilità di aggiornamento e di espansione? E' una gabbia con un MacBook Pro.
O aspetti il futuro MacPro o usi l'iMac che ha tutto quello che serve per lavorare decentemente fino ad 8k.
Espandibilità? La RAM, sì.
I dischi? Necessariamente esterni via Thunderbolt, quindi sì.
Scheda grafica più potente? Per ora è una spesa inutile, ma in un futuro, se servirà, la potrai installare tramite box esterno Thunderbolt. In effetti lo puoi già fare, ma, ripeto, per ora è inutile.
Altre espansioni? Non ne vedo la necessità, ma esistono box Thunderbolt che permettono di aggiungere schede PCI collegate al bus di sistema.
L'iMac pro permette, in linea teorica, anche di aggiornare il microprocessore, ma probabilmente si rivelerà una strada poco praticabile.
Cizzu ha scritto:
Paolofast ha scritto: Ha quindi senso l'acquisto solo se viene usata non dico 365 giorni all'anno, ma almeno 300 giorni circa.
Se si prevede di usarla meno, l'unica soluzione è quella che fanno tutte le produzioni cinematografiche: affittare per il periodo in cui servono.
Ecco, anche qui. Trovare il senso di un acquisto, soltanto se lo si sfrutta giorno e notte è una cosa che crea, secondo me, inutile ansia.
Quella C100Mk2, l'ho sfruttata pochissimo. Sarebbe dunque un acquisto insensato? Anche perchè certi progetti non si sbrigano in 24 ore. Se sei del settore sai bene le mille difficoltà, gli imprevisti che ti piovono addosso ogni giorno. Un video magari, ti porta via 2-3 mesi. Qualcun altro 4 mesi o forse pure di più. Non si tratta di riprendere un evento, o un'intervista. E' vero che oggi con tutta questa disponibilità tecnica i tempi di produzione si sono ridotti spaventosamente, ma resta comunque molto difficile districarsi su tutta una serie di problemi esterni alla tecnica: problemi di logistica, di disponibilità di persone o locations, agenti atmosferici, guasti attrezzature.. etc.. etc..

Affittare poi... Proprio no.
I prezzi di noleggio sono assurdi. Ci sono mille controindicazioni. Paghi spropositatamente qualcosa che non sarà tuo, se avviene un qualche sorta di guasto poi..
Inoltre una videocamera, un minimo deve essere conosciuta: non si può pensare di usarla al meglio in soli 2 giorni di utilizzo. Come si può?
Io ho acquisito familiarità e scioltezza nelle riprese dopo circa 3 mesi: ho capito i punti di forza ed i punti deboli di quel mezzo. Ma ogni camera ha caratteristiche diverse. Prima di noleggiare una Red, dovrei avere un minimo di padronanza..
Per i costi dipende da dove abiti e chi conosci. Per la pratica hai ragione, ma qui potresti fare un accordo con il noleggiatore simile a quello che fanno molti ragazzi che si stanno avviando alla professione: fare uno stage non pagato, anche part-time, dando una mano a fare i test che vengono fatti prima e dopo l'uscita di una macchina. In poco tempo impareresti tutti i segreti della macchina in questione e potresti cominciare a noleggiarla solo per il tempo che ti serve.
Cizzu ha scritto:
Paolofast ha scritto: Oppure, per il semi-professionista, ripiegare su soluzioni più economiche, come ha fatto faxus.
Per concludere: oggi la tecnologia ci permette di girare film e documentari a costi nettamente inferiori a quelli di una volta, ma anche così, se si vuole un certo livello qualitativo professionale questi costi non sono ancora accessibili per uno studente o un lavoratore con uno stipendio basso o medio.
In sintesi, si può vincere un Oscar con un documentario girato (per un terzo) con un iPhone, un paio di lenti aggiuntive e montato con un iMac NON pro (Searching for Sugar Man - 2012), ma se vuoi vendere un documentario alla BBC oggi, devi girare in 8k, spendendo molto di più.
Caro Cizzu, mi sembra di capire che per te fare il filmaker non è fonte di guadagno, quindi, tecnicamente, sei un dilettante, non in senso spregiativo (ci sono dilettanti che hanno prodotto opere all'altezza dei più grandi professionisti), ma in senso meramente economico.
Sei quindi costretto a calibrare i tuoi acquisti in base al reddito che ti proviene da altre fonti.
D'accordo. Se fai un progetto solo per te stesso, puoi ancora registrare benissimo in vhs, no?

Allora mi sono infilato in un cul de sac, perchè ho speso per anni gran parte dei miei risparmi tentando di fare qualcosa di professionale, o per meglio dire, qualcosa che possa essere trasmesso senza che si avverta un certa amatorialità di fondo, finendo poi con il fiato corto e vedere sempre vanificato il tutto.
Ma in fondo, quando realizziamo qualcosa, qualsiasi cosa, non è certo l'impressione negativa o postiva dell'altro a gratificarci, quanto il sacrificio che ci è costato. Fosse anche solo per realizzare la cosa più insulsa del mondo. Vedi in questo caso Fitzcarraldo...

Oh si certo, ma appunto. La gratificazione non sta certo nell'essere stati pagati in migliaia di bigliettoni verdi dalla BBC, o nell'aver ricevuto una statuetta placcata d'oro no? Chi ha quel fine, non credo abbia capito qualcosa dell'esigenza artistica..
Un progetto fatto solo per te stesso lo puoi fare con quello che vuoi, o meglio, con quello che ti puoi permettere.
E poi te lo guardi da solo nel buio della tua cameretta.
Quello che vuoi realizzare tu, invece, è qualcosa destinato ad essere visto da un pubblico e questo, che ti piaccia o no, ha un costo economico.
Il cinema (e la televisione) non è come la pittura, dove con qualche decina di euro ti compri tela e pennelli e puoi creare il tuo capolavoro.
È invece un costoso prodotto industriale che permette a volte di fare cose nella massima libertà espressiva.
La tua concezione che demonizza l'essere pagati o ricevere un riconoscimento è frutto di una visione ingenuamente idealistica figlia di un certo romanticismo ottocentesco riciclato negli anni successivi al '68.
Essere dei professionisti in questo campo non significa rinunciare alla propria libertà espressiva ma, se ne hai le capacità, l'esatto contrario, cioè avere finalmente i mezzi economici per poter esprimere la propria creatività e farla arrivare ad un pubblico.
Non tutti sono così? Vero, anzi la maggior parte di chi fa questo mestiere lo fa solo per il vile denaro, ma grazie a loro saltano fuori i soldi per finanziare anche i grandi capolavori.
Parliamoci chiaro, se vuoi veramente esprimerti, devi diventare prima un vero professionista, poi dimostrare che hai qualcosa da dire, magari all'inizio concedere qualcosa al mercato, come fece Kubrick, che debuttò con un film "commerciale" che però gli permise subito dopo di fare i film "di Kubrick".
Quanto ai riconoscimenti, se tu guardassi i documentari che ogni anno vengono candidati all'Oscar, ti stupiresti delle tematiche trattate e della libertà espressiva che si sono permessi.
Esci dal tuo piccolo mondo e mettiti alla prova nel professionismo. Potresti avere grosse sorprese.
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“Non so tutto, so solo quello che conosco” Hanekawa Tsubasa.

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faxus
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Caspita, una mia frase ad epigrafe!

Come il grande Alb.
Ma lui ha quattro citazioni.
(se sapevo la scrivevo più ridondante...)

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ahahahahaahahhaah :D
devo aggiungere anche la tua alla mia firma, solo che devo ritrovare la frase che non ricordo quale fosse (mi sento tanto Dory con la sua perdita di memoria a breve termine..)

edit: l'ho trovata ahahahahahah :D
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