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Problemi con il Mac, componenti o periferiche

Moderatore: ModiMaccanici

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Simone.m
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Clarissa ha scritto:
so bene che siamo circondati da elettricità e radiazioni (vogliam parlare dei ripetitori?!).
Secondo te, ad esempio, il wi fi non ha effetti sulla salute? No? Beh, non tutti la pensano così e coloro che non la pensano così sono persone competenti, non sono tutti paranoici, per intenderci. (Si parla anche di tumore al cervello, tra l'altro).
Per me è come il biologico. Perdi tempo e denaro a fare il tuo orticello o campo senza alcun prodotto chimico e a una ventina di km da te c'è una fabbrica che scarica i residui nel fosso.
Alla fine quanto è effettivamente sana la tua verdura pseudo-bio?
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tighine
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Clarissa ha scritto:Detto così, non è che sia comprensibile proprio a tutti.
Scusami. Gli accumulatori funzionano - sostanzialmente - come la pila di Volta: due piastre di metalli differenti (gli elettrodi), con in mezzo un liquido (oggi un gel) acido, in grado di creare reazioni chimiche che liberano catene a "valenza" (chimica) in grado di scomporsi e nuovamente legarsi ad altri "ioni" da cui sono attratti per elettromagnetismo intrinseco alle forze subatomiche.

In queste reazioni chimiche si liberano anche elettroni, che per via della ddp (differenza di potenziale) che si é creata fra i due metalli differenti in seguito al movimento delle molecole ionizzate, formano il flusso della "corrente" elettrica.

Le piastre degli elettrodi col tempo possono deteriorarsi, il liquido seccarsi o fuoriuscire, ed altri fenomeni d'invecchiamento (es.. la scarica violenta deforma le piastre arricciandole e portandole in corto circuito fra loro).

Dunque per preservare la durata di vita utile di un accumulatore, occorre cercare di evitare tali fenomeni di deterioramento interno.

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faxus
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Simone.m ha scritto:... Alla fine quanto è effettivamente ...
È un placebo.

Il bio, il meticoloso risparmio energetico dell'acqua e dell'energia.
L'animalismo, il veganesimo e tutto il resto degli estremismi naturisti, sono placebo.

E sono devianti, impegnano molto e distolgono lo sguardo e l'attenzione dalla vera minaccia.
Mettono in discussione la manifestazione finale, ma non individuano e combattono la causa.
Che è la globalizzazione.

Senza i processi della globalizzazione tutto sarebbe a dimensione umana.
Tutto sarebbe bio, perché abbastanza naturale, i consumi sarebbero compatibili con la durata e non inquinanti.
Nutrirsi non sarebbe comunque un danno e neanche se ne farebbe una religione assolutista.

Nulla, se a dimensione umana, è realmente nocivo

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Uno_qualunque
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Interessante punto di vista Fax.

Io credo però che se ognuno di noi consuma un po' più responsabilmente, le cose potrebbero andare meglio. Non sono nè vegetariano, nè vegano, nè tantomeno talebano del bio. Tuttavia quando ho la scelta, prediligo prodotti locali, di stagione.

Penso che se avessimo tutti questa attenzione, si creerebbe meno mercato per prodotti troppo "forzati".

Quindi sono d'accordo con te che i problemi sono ad altri livelli, ma in fondo ognuno di noi contribuisce per un infinitesimo al meccanismo e siccome siamo tanti, se in tanti prestiamo più attenzione, qualcosa alla fine riusciamo a spostarla.

Allo stesso modo, risparmiando energia e acqua a casa, si crea meno fabbisogno e meno mercato.

Fondamentalmente credo che si debba evitare di deresponsabilizzarsi, attribuendo le colpe dei mali del mondo "ai poteri forti". Altrimenti diventa un alibi per farsi i propri porcacci comodi senza pensare oltre al proprio naso.
Fate il backup, fate il backup, ricordate di fare il backup, non dimenticate di fare il backup.

"Il backup è quella cosa che andava fatta prima" (antico proverbio cinese)

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faxus
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Uno_qualunque ha scritto:... un po' più responsabilmente, le cose potrebbero andare meglio...
È questo il punto

La responsabilità.
La responsabilità è il parametro personale della libertà.

La gente tende a preservare senza definizioni la libertà.
Quando invece dovrebbe badare a conservare la misura.

È facile ingannare, quindi guadagnare sfrenatamente.
Promuovendo una immensa libertà sulle cose stupide e negandola sulle cose importanti

Clarissa
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Ne è nato un dibattito :wink:

RISPONDO A SIMONE.M...
Simone.m ha scritto:
Clarissa ha scritto:
so bene che siamo circondati da elettricità e radiazioni (vogliam parlare dei ripetitori?!).
Secondo te, ad esempio, il wi fi non ha effetti sulla salute? No? Beh, non tutti la pensano così e coloro che non la pensano così sono persone competenti, non sono tutti paranoici, per intenderci. (Si parla anche di tumore al cervello, tra l'altro).
Per me è come il biologico. Perdi tempo e denaro a fare il tuo orticello o campo senza alcun prodotto chimico e a una ventina di km da te c'è una fabbrica che scarica i residui nel fosso.
Alla fine quanto è effettivamente sana la tua verdura pseudo-bio?
Non sono d'accordo. Invece di quel che compri cosa sai? Ancora meno, mi pare! Con un orto mangi prodotti che hanno un gusto diverso e spendi meno (certo senza considerare il lavoro che c'è dietro ma poi dipende a che livello produci autonomamente). Uno si può guardare attorno, certo, per quel che può, onde evitare di fare del bio in zone inquinate.

GRAZIE, TIGHINE!


RISPONDO A FAXUS E A UNO_QUALUNQUE
faxus ha scritto:È un placebo.

Il bio, il meticoloso risparmio energetico dell'acqua e dell'energia.
L'animalismo, il veganesimo e tutto il resto degli estremismi naturisti, sono placebo.

E sono devianti, impegnano molto e distolgono lo sguardo e l'attenzione dalla vera minaccia.
Mettono in discussione la manifestazione finale, ma non individuano e combattono la causa.
Che è la globalizzazione.

Senza i processi della globalizzazione tutto sarebbe a dimensione umana.
Tutto sarebbe bio, perché abbastanza naturale, i consumi sarebbero compatibili con la durata e non inquinanti.
Nutrirsi non sarebbe comunque un danno e neanche se ne farebbe una religione assolutista.

Nulla, se a dimensione umana, è realmente nocivo
Uno_qualunque ha scritto:o credo però che se ognuno di noi consuma un po' più responsabilmente, le cose potrebbero andare meglio. Non sono nè vegetariano, nè vegano, nè tantomeno talebano del bio. Tuttavia quando ho la scelta, prediligo prodotti locali, di stagione.

Penso che se avessimo tutti questa attenzione, si creerebbe meno mercato per prodotti troppo "forzati".

Quindi sono d'accordo con te che i problemi sono ad altri livelli, ma in fondo ognuno di noi contribuisce per un infinitesimo al meccanismo e siccome siamo tanti, se in tanti prestiamo più attenzione, qualcosa alla fine riusciamo a spostarla.

Allo stesso modo, risparmiando energia e acqua a casa, si crea meno fabbisogno e meno mercato.

Fondamentalmente credo che si debba evitare di deresponsabilizzarsi, attribuendo le colpe dei mali del mondo "ai poteri forti". Altrimenti diventa un alibi per farsi i propri porcacci comodi senza pensare oltre al proprio naso.

Sono d'accordo con Uno_qualunque. Se tutti scegliessimo in un certo modo, il mercato si adeguerebbe.

Se chi intende mangiare la carne, ne diminuisse il consumo e non comprasse più quella proveniente da allevamenti intensivi (che è la maggior parte), sarebbe una gran cosa. Anche se io li renderei illeciti proprio a livello legislativo. Sarebbe già un primo passo, forse il top sarebbe essere tutti veg.

Se tutti ci informassimo in generale, tuteleremmo meglio la nostra salute e il pianeta. (Invece c'è chi compra ancora Activia, spinta dallo spot, e non considera che contiene aspartame...). Ognuno può fare moltissimo. Come dice il colibrì: https://www.youtube.com/watch?v=Ox1U4m-KM1g" onclick="window.open(this.href);return false;


Sul fatto che nulla, se a dimensione umana, sia realmente nocivo, non ci credo. L'uomo ha sempre la possibilità di fare il male o il bene, a livello locale o globale. E' chiaro che, se avviene a livello globale, la cosa è ingigantita in entrambi i sensi.

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