l'AGCOM ha chiesto che gli operatori si facciano carico di un rinnovato impegno, ovvero fornire un dato statistico reale della velocità massima e minima relazionata alla connessione end-to-end durante l'ora di punta.
"Tale velocità idealmente rappresenta una stima di quella che sarebbe misurabile tra la CPE (il router, NdR) dell'utente finale ed un server remoto posizionato al punto di interscambio tra la Internet globale e la rete dell'operatore che offre i servizi di accesso all'utente", si legge nella delibera. Insomma, in fase pre-contrattuale l'operatore dovrà fornire una stima e un intervallo di valori massimi e minimi di download e upload.
In sintesi gli utenti, prima della firma, sapranno esattamente il tipo di tecnologia impiegata (ADSL, ADSL2, etc.), distinguendo tra ULL, bitstream e altre modalità, nonché "le caratteristiche minime che il sistema di accesso dell'utente deve possedere al fine della integrale e corretta esecuzione del contratto di accesso a Internet", prestazioni stimate, banda minima di uploading e downloading, ritardo massimo di trasmissione dati e tasso di perdita pacchetti.