Philip Roth non è morto

[albertocchio]

da qualche parte dev'essere ancora vivo per forza… io so anche dove.

[mattleega]

Però non dirlo.
Lasciamo che Filippo, agisca e scriva in incognito.

[faxus]

Io non lo voglio sapere.

Sai com'è, alla mia età rischierei di incontrarlo.
E non mi piacerebbe fare una discussione

Avevo letto ieri, con vaga tristezza.
Le prime cose che avevo letto, tantissimi anni fa mi erano piaciute molto.
Avevo apprezzato la logica diversa, c'era passione, intensità.

Poi sempre meno, fino a perdere interesse.
Forse tu diresti il contrario, non lo so, non saprei dirlo.

Con questo non voglio smentire un post che avevo scritto tempo fa sull'eleganza di postare critiche in un ricordo.
In ogni caso smetto.
Non mi va di aggiungere che poi è sempre quello.
Che ha messo su una delle industrie americane del romanzo.
Che un sacco di altre cose.

Quindi non lo dirò

[mattleega]

Si legge per imparare o per divertirsi.

Lo faccia per quello che preferisce, basta che mi faccia raggiungere lo scopo per cui gli ho ceduto parte del mio tempo.

D'altronde, quando uno parlando di trump dice:

"un artista della truffa" paragonabile al Confidence-Man di melvilliana memoria; anzi, secondo Roth Trump non sarebbe credibile nemmeno come personaggio letterario: "Ignorante di come si governa, della storia, della scienza, della filosofia, dell'arte, incapace di esprimere o riconoscere alcuna sottigliezza o sfumatura, privo di ogni decenza e con un vocabolario di settantasette parole che sarebbe meglio definire 'cretinese' che inglese"

[faxus]

La storia di quel che si può dire di peggio su Trump è condivisibile da tutti.

Ma uso lo stesso parametro che con Berlusconi.
È condivisibile da tutti, salvo magari i suoi sostenitori.

Distinguo fra quelli che dicono quel peggio, in tre categorie.
Quelli onesti avversari e obiettivi osservatori.
Quelli a cui ha sottratto voti e quelli a cui ha ostacolato strategie di potere (di gruppi di cui fanno parte).

Roth fa parte del terzo gruppo, rispetto a Trump, ovviamente.

Cose che tu, caro micio, fai finta di non sapere.
Ma che sai benissimo e scrivi per provocare...

[Uno_qualunque]

Ammetto di non averlo mai letto Roth. Che dite, vale la pena colmare la lacuna? Essendo io quasi bilingue nel caso me lo leggerei in originale, qualcuno di voi l'ha fatto?

Titoli "imprescindibili" per voi?

[faxus]

Non sono qualificato per farlo, come detto sopra.

A me piacque Il Lamento di Portnoy, tanto.
Riletto dopo vent'anni, non più.
Però letterariamente è un'opera d'arte.

Ha scritto tantissimo.
Alla fine credo come tutti gli industriali del romanzo, forse neanche lui.

Comunque, la sua pagina in italiano su Wikipedia è anche troppo scarna.
Già, però, hai da leggere un bel po'
https://it.wikipedia.org/wiki/Philip_Roth" onclick="window.open(this.href);return false;

[albertocchio]

a me è bastato "Il grande romanzo americano" per farmi un'idea di chi fosse Roth.
Sto inutilmente aspettando di avere il nuovo Meridiano [troppi soldi per un solo libro anche se alla fine sono praticamente undici]
ho letto di più su di lui che di lui. il nobel mancato è da mettere sul curriculum, la decisione [nel 2010] di non scrivere più anche.
/Uno: nemmeno io sono qualificato per farlo, leggine uno a caso, il primo che trovi…
io ho fatto così per Letting Go, trovato su una bancarella dell'usato a Torino.

[fragrua]

da qualche parte dev'essere ancora vivo per forza…

Me lo auguro per noi.

Ciao Phil… Goodbye!