fragrua ha scritto:mauripucci ha scritto:"… Non mi preoccupa Adriano, mi preoccupano piuttosto quelli che sono disposti a prenderlo sul serio.
E temo non siano pochi.
Ah, il viscoso narcisismo dei salvatori della patria! Ah, il trash dell'apocalissi bellica! Cita il Vangelo e bastona la Chiesa, parla di politica per celebrare l'antipolitica: dalla fine del mondo si salva solo Joan Lui. Parla di un Paradiso in cui c'è posto solo per cristiani e musulmani. E gli ebrei? Il trio Celentano-Morandi-Pupo assomiglia a un imbarazzante delirio…", di A. Grasso
Perché, tu
Al Grasso riesci a prenderlo sul serio? Allora prendiamo sul serio anche Alessandro "Arbeit Macht Frei" Sallusti così non la finiamo più!
Gli unici critici, televisivi e cinematografici, che ho sempre letto con interesse sono: Beniamino Placido e Tullio Kezich;
certamente tra il "benpensante" Grasso e il "populista qualunquista" Celentano non saprei chi scegliere...
Rimane il fatto che il sig. Celentano abbia insultato pesantemente Grasso in diretta Tv definendolo un "povero deficiente" (così riportavano le cronache questa mattina), utilizzando il palco - 300mila€ a serata (poi che li dia in elemosina dopo le polemiche ... non mi interessa molto)- per fini personali dopo una critica del "critico" Grasso allo stesso Celentano; a dicembre Grasso aveva messo in dubbio le "predicazioni" spontanee del cantante.
In pratica aveva rilevato che le uscite "dirompenti", quanto qualunquistiche, dello stesso coincidevano sempre con l'uscita di una nuova produzione discografica (a riprova faceva notare la partecipazione a Genova -gratuitamente per l'alluvione- e a San Remo a pagamento).
Che questa narrazione grassiana sia veritiera o meno mi interessa poco, ma credo che definire "deficiente" da Sanremo un critico perché "critica"...
la dica lunga sul personaggio in questione