iKrypt ha scritto:Credo che manchino le basi di conoscenza per proseguire il dialogo, purtroppo.
Credi male.
La Giuditta Pasta è tardo belcanto, è un belcanto che già decadente (decadente non la Pasta, ma la sua attendibilità nell'interpretare filologicamente come belcanto vuole), cede il posto ad effetti operistici prettamente più teatrali, più lirici e più spinti. Non abbiamo più il vibrato totalmente graduale, ma un vibrato meno graduale più ampio che inizia quasi subito (e che decreta l'agonia avanzata del belcanto) e nemmeno le messe di voce. Tuttavia, decimato, mortificato, e annichilato, il belcanto arriverà, già da tempo vecchio e malandato, ad esalare il suo ultimo respiro con Adelina Patti.
Comunque l'effetto a cui fai riferimento tu che Chopin avrebbe adottato immagino sia il legatissimo, che è solo un aspetto non univoco dell'universo e della prassi esecutiva settecentesca, ma che fa parte del belcanto (c'è gente che attribuisce il belcanto anche a Puccini, o peggio ancora a Mascagni, e quelli si hanno problemi con le basi, purtroppo). Il legatissimo poi sfruttato ed esagerato nel protoromanticismo operistico è poi stato storpiato sfociando in quel fastidioso effetto che è il canto con quel pietoso glissando che imperversa negli attacchi e nelle chiuse, e che permette anche ai più stonati e antimusicali degni antenati dei Bocelli di turno, di fregiarsi di questi obbrobri, come di raffinati effetti esecutivi. Poi se permetti, per Gastone Belotti essendo stato uno studioso specialista nel repertorio tardo romantico slavo e Chopiniano, è più che accettabile e comprensibile che la sua idea del "belcanto" non sia così filologica e attendibile come per uno specialista del periodo barocco e classico, periodi nel quale il belcanto ha suo massimo ed illuminato sviluppo artistico. In genere nella sua epoca (del Belotti e dei suoi studi) la prassi esecutiva strumentale settecentesca e belcantistica era trattata con una superficialità e inesattezza inenarrabili. Gente che esegue (e ascolta) i brandeburghesi di Bach usando la tromba e il flauto moderni che rivoluzionano talmente le nature e i contrappunti da far sembrare il concerto brandeburghese per flauto e tromba un concerto per tromba solista e orchestra. Alla Richter per intenderci. Questa gente con l'orecchio abituato a questi scempi proprio nel settecento, non credo avesse una concezione del belcanto buona, giusta e integra.
LeoTM ha scritto:Forse perché non sono un appassionato del pre '800.
cosa che invece io sono ...
LeoTM ha scritto:"con tanto di commenti su amazon e social", entrambi luoghi dove è risaputo girino le menti migliori, sopratutto per parlare di cultura.
Qui non posso che essere assolutamente d'accordo, anzi di più!!! Ma con me su questo tema sfondi porte aperte. Figurati che ai miei allievi del conservatorio io ho intimato che se stavano su facebook dovevano cambiare insegnante. Adesso qui mi sodomizzeranno con una mazza ferrata per questa affermazione, ma almeno sarò un sodomizzato sincero e coerente.
LeoTM ha scritto:una fantastica collezione di autentiche idiozie, asserzioni senza citare fonti. unico scopo è la vendita del secondo volume. una sorta di dan brown. ecco, questo sì che si potrebbe definire plagio e copiando pure dai peggiori.
Ci sono delle interpretazioni un po' forzate, ma le fonti ci sono eccome; che vogliano vendere il libro però non è un delitto. E per fare ciò uno non cita le fonti e tutto il resto in modo che rimanga qualcosa che induce l'acquisto. Non siamo mica in una (esplicita) dittatura, vuoi lasciare gli autori di un libro liberi di usare le strategie di marketing che ritengono più consone e che non sono nemmeno tanto originali? Quale autore di libri o film svelerebbe tutto prima di averlo pubblicato o fatto uscire nelle sale cinematografiche? Forse uno sprovveduto (come me, nel marketing, io forse avrei citato tutto
). Anzi si può dire che il loro libro è composto quasi esclusivamente dalle fonti nude e crude, riordinate come a loro più è piaciuto (normale. il libro è loro, mica tuo o mio ...). Quando poi loro si addentrano nel commento e interpretazione di queste, non una volta incappiamo anche in una interpretazione profondamente anti germanica. Ma ripeto come biasimarli con il bombardamento forzatamente germanocentrico che abbiamo avuto fino ad ora? Non mi vorrai dire che esiste il classicismo viennese per caso ... perché se si, esiste anche il classicismo vercellese o pavese, e la scuola napoletana diventa una infinita galassia classica.
LeoTM ha scritto:Poi ci si chiede il perché di Drump, Putin, Erdocan
Questo te lo chiederai tu, a parte il penoso Erdocan (che non è nemmeno degno di far parte dei pensieri di chiccessia), io mi chiedo il perché di Obama e di Renzi, l'unico uomo sulla terra che poteva far rimpiangere il nano malefico a uno di sinistra. Anzi dopo che il nano ha detto della Merkel che è un cu*o*a inchia*ab*le, per quanto mi riguarda gli ho graziato il 50% delle minchiate che ha fatto. Putin? Io ho vissuto in Russia. Ecco una nazione che adora il settecento Italiano (a Sarti hanno dato titolo nobiliare con annesso feudo), ma anche Chopin. Ecco una nazione che adora l'Italia e gli italiani. Ecco una nazione che ha in fronte uno con le palle, e non uno che le palle le racconta e basta (Renzi). Ecco una nazione in cui nei conservatori c'è la cattedra di Italiano, la cui frequenza è d'obbligo per tutti gli allievi; ecco una nazione dove le bacheche nei conservatori degli interpreti famosi hanno solo i loro musicisti; un'eccezione è Arturo Toscanini; ecco una nazione dove il tedesco non detta legge; ecco una nazione nella quale essere professore di musica è un vero piacere.
LeoTM ha scritto:Per colmare le lacune consiglio la lettura della biografia di Chopin di Gastone Belotti.
Sicuramente lo leggerò sperando, come già detto, che non abbia le stesse idee sul belcanto e la prassi esecutiva settecentesca che hanno i musicologi italiani suoi coetanei o che, per lo meno, non le manifesti prima che finisca di leggerlo altrimenti non lo sopporterei. Spero che contenga anche le impressioni dirette che si è fatto Chopin di Giuditta Pasta.
LeoTM ha scritto:Idem per Liszt, un buon ripasso della biografia e dei suoi trascorsi a Como.
Anche questo, imparare non fa mai male, in effetti è da tempo che non ripasso questi autori che sono un po' lontani dal mio campo di azione musicale.
Per ricambiare dei consigli invece, per capire in profondità la prassi esecutiva del settecento e il belcanto (una essendo la gallina e l'altro l'uovo), consiglio i trattati di Tosi, Mancini, Quantz, Leopold Mozart, le note interpretative di Viotti, e Zarlino. Anche il Carl Philipp Emanuel Bach contiene elementi importantissimi e fondamentali sull'interpretazione belcantistica, per esempio quando dice che "il vibrato deve essere usato con parsimonia, e deve sempre iniziare sulla seconda metà della nota lunga". Inoltre ti consiglio con tutta sincerità e senza polemiche di leggere anche Mozart la caduta degli dei. Io ho promesso agli autori che avrei fatto una critica su fessbuc in cui manifesterò tutte le mie perplessità, che non sono poche, ma non avevo bisogno di loro per capire che il wiener klassik sia una bufala.
Naturalmente prima dovrò creare un "account" che poi distruggerlo subito dopo. D'altronde gli autori mi fecero avere delle loro ricerche su J.S.Mayr che a me servirono molto e quindi, per ricambiare, mi imbratterò di social cloaca il tempo che basta per postare la critica e poi mi farò una bella doccia. Tu hai avuto l'errata impressione che io sia d'accordo con tutto quello che dicono. Non è così. C'è un buon 20% su cui nutro forti perplessità. Ma le ricerche che hanno condotto sono molto serie. Perché non approfittare del loro lavoro di ricerca per acquisire nuove nozioni? Nessuno poi ti vieta di elaborare le informazioni acquisite come meglio credi. Non leggerlo non ti farà bene. Anzi leggi anche il libro di Amato, io non l'ho letto ma lo leggerò presto, ma molti mi hanno detto che ne vale la pena.
LeoTM ha scritto:Avrei letto anche il resto ma purtroppo alla prima frase ti sei qualificato.
... ti sei guadagnato un posto nel girone dei presuntuosi. Però se sei arrivato fin qui vuol dire che ti sei "redento" e hai letto fino in fondo. Quindi sei scampato dal girone dei presuntuosi.
Comunque io in Germania ho studiato e lavorato anni, e non sono mai riuscito a capire perché nell'ambiente musicale italiano quando viene un tedesco tutti strisciano, mentre quando un Italiano è in Germania deve essere tre volte meglio di loro per fare le stesse cose che fanno loro.
La musica deve essere universale? Benissimo, dillo prima a loro. Vivere lì mi ha fatto veramente capire di quale pasta sono fatti. Anzi lo dico a gran voce: avete shcassato u'caxxo con la superiorità e la razza ariana. Ohhh. E l'abbiamo detto finalmente. Ma se vuoi veramente nausearti della reclama germanocentrica, leggi il dramma di Puskin su Mozart e Salieri (io l'ho fatto), poi leggiti i libri di storia della musica tedeschi e (ahimè) italiani che ne parlano, e trai le desolanti conclusioni.