Regia e sceneggiatura di John Hamburg.
Proprio lui? È la storia di Ned, un padre padre apprensivo che per le vacanze di natale, decide di fare visita alla figlia studentessa.
Conoscerà Laird, fidanzato della figlia, straricco fondatore di una compagnia di videogiochi della Silicon Valley.
L'approccio è devastante perché il personaggio è al di fuori dell'immaginazione.
Il resto non vi dico, perché è poco e tutto.
Sembrerebbe una commedia vista un sacco di volte ed è in buona parte così.
Nonostante tutta la presunta modernità dovuta alla presenza di tecnologia diffusa in tutto il film, sia come lusso che come personaggi.
Non saprei come qualificare un film apparentemente tanto idiota e brutto .
Che però mi ha fatto ridere, quindi come risultato generale è positivo.
La sceneggiatura è appena sufficiente, le musiche non eccellenti ma con qualcosa di buono, la fotografia di maniera.
La recitazione direi che è buona o sufficiente per i due attori padre e fidanzato.
Fritta quella di mamma e figlia, il resto banale.
Il tutto è condito in una salsa di volgarità fortemente voluta nei dialoghi.
Il che, forse avrebbe dovuto stimolare e sostenere l’impianto comico.
Non so, per me era fastidioso, invece la comicità è il divertimento l‘ho trovato nelle situazioni e nelle battute non volgari.
Quindi, film che dovrebbe essere noioso, anche con parti piuttosto lente, e invece non lo è.
Se superate la banale volgarità dei dialoghi e di molti atteggiamenti, non vi annoierete.
Piccole, ma anche vistose, citazioni della Pantera Rosa e alcune battute situazionali valgono tutto il film
Commedia senza infamia e senza lode.
Una storiella gradevole, scarsamente credibile ma ben raccontata.
Due spie alla 007 si stabiliscono in un quartiere residenziale destabilizzando la vita di una coppia di vicini.
La recitazione è compatibile con un vicenda stereotipica.
Tutte le altre componenti, regia, sceneggiatura, musica, fotografia sono di buone maniere...
Se vi piace la commedia non vi annoierete
Un film d'animazione, una storia semplice di fantasia che stimola i pensieri con un sereno fondo triste.
Molto bello se vi piace l'animazione, godibile agli occhi.
Con elementi formali di pregio e qualche eccellenza...
Le musiche tutte originali, ma non molto originali... Belle però.
La storia di un naufrago e di una misteriosa tartaruga che lo trattiene in vari modi e tempi nell'isola.
Una donna prenderà il suo posto e ...
Un'isola singolare, popolata solo di bambù, gabbiani, mitili e granchi singolarmente attori non protagonisti.
Un bel modo di godere di un cartone, direi un bel lungometraggio
Il film trae ispirazione dalla storia vera (e straordinaria) di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza a ricevere la Medal of Honor, la più alta onorificenza militare assegnata dal Presidente (e/o dal Congresso) degli Stati Uniti.
Qui ancora una volta Mel Gibson si conferma migliore come regista che come attore e sforna (per me) uno dei più bei film che abbia mai visto.
Le scene della battaglia sono crude e spettacolari ma non c'è alcuna compiacenza nella violenza, anzi il messaggio antimilitarista è chiaro ed evidente e il film dovrebbe piacere anche a chi non ama il genere (film di guerra).
Un amico non riusciva a trovare agevolmente una vecchia pellicola.
Con un po' di impegno ne ho "pescata" una in un fiumicello.
Tra l'altro di buona fattura, dopo avergliela consegnata gli ho dato un'occhiata.
Eh...
Il giorno della vendetta 1959
Un filmone western d'epoca, di grande pregio.
II regista è John Sturges e la fotografia di Charles Lang
Belle, anche se di maniera e che ricordano brani di Carlos Gardel, le musiche di Dimitri Tiomkin.
Gli attori, ancora giovani hanno bene interpretato le parti e data una cadenza alla sceneggiatura.
Due giganti del cinema di allora, Kirk Douglas è Morgan e Anthony Quinn è Belden.
Craig Belden, il ricco padrone di un angolo del west, ha un figlio, Rick, che violenta e uccide la moglie indiana dello sceriffo Morgan.
Il delitto efferato è compiuto in compagnia di un amico alcolizzato, in presenza del figlio dello sceriffo, un ragazzino.
Il maresciallo Pat Morgan, lo sceriffo scopre il colpevole grazie alla sella del cavallo con cui è fuggito il proprio figlio.
Appartiene al padre dell'assassino, il suo vecchio amico Craig.
Prende un treno e lo trova, ignorando le minacce, lo arresta e si ferma in un albergo aspettando il treno del ritorno.
Belden però è deciso a difenderlo a tutti i costi e con una banda armata lo assedia.
Ne scaturisce una violenta battaglia con morti e vari avvenimenti.
Il film, per l'epoca, è molto violento e abbastanza truce.
Un gran film western, thriller e d'azione allo stesso tempo.
Con non pochi ritratti psicologici.
La sceneggiatura è, per l'epoca, di grande livello, molto curata la fotografia, l'ambientazione fin nei minimi particolari.
Molto bello anche il colore, rispetto alle pellicole dell'epoca.
Un grande classico, lo ricordavo appena.
E infatti non ricordavo bene il finale, anche se prevedibile.
L'avevo visto nel cinema parrocchiale del paese dove sono cresciuto.
Tre o quattro anni dopo, terza visione almeno, altrimenti non mi avrebbero fatto entrare per vederlo...
Il fIlm, diretto da Marco Bellocchio e liberamente ispirato all'omonimo romanzo autobiografico di Massimo Gramellini, mi è sembrato piuttosto lento e noioso.
Non mi sento di consigliarlo.
I Dont’t Feel At Home in This World Anymore
Regia e sceneggiatura di Macon Blair
Non ho trovato un'anteprima in italiano, ma tanto è uguale
Un film indie per un regista esordiente, una commedia grottesca con fondo noir.
Difficile collocarla anche se non è una novità e il genere è saltuariamente e brillantemente usato.
Non disprezzo la tipologia, ho già visto e postato qui film analoghi.
Per certi versi molto divertente, comunque godibile.
Il titolo resta quello originale, come si usa attualmente, meglio così che una traduzione che non lo è. Non mi sento più tanto a mio agio in questo mondo riflette la insolita trama, ma che ha una sua logica.
Una trama ordinata, comprensibile, con un ritmo regolare e la sceneggiatura piana.
I personaggi sono credibili nella loro assurdità, la stessa storia è bene ambientata, la mancanza di espressività in alcune situazioni è il riflesso di un filo conduttore schizoide, quindi ci sta bene.
Faccio un breve riassunto tanto per non farvi capire un granché, ma non ve ne crucciate, così è il film.
Ruth è una infermiera cicciottella depressa con una vita privata insulsa.
Subisce un furto in casa di alcuni medicinali, l'argenteria della nonna e un portatile.
Ovvio il disinteresse della polizia come è ovvia la pulsione di vendetta da parte di una stressata.
Dà quindi inizio a una caparbia e spericolata caccia al ladro.
Nel frangente stringe amicizia e complicità con Tony, un nerd fanatico cristiano con l’hobby delle arti marziali ninja.
Riesce a recuperare pc e l’argenteria, in due episodi tragicomici.
Non è contenta, però, la storia la sta intrigando oltre l’obiettivo iniziale.
Un po’ di senso, sia pure distorto, sta ravvivando la sua vita.
Si mette sulle tracce del ladro, uno schizzato figlio di papà che ambisce a formare una banda di rapinatori con un vecchio punk e una giovane sballata.
Le ambientazioni e la fotografia sono curate.
La musica di qualità, buoni blues, anche se piacerà di più a chi ama certo country.
La regia non è male, i dialoghi ben fatti e il doppiaggio è eccellente.
I dialoghi sono godibili, le battute spassose in un fondo sempre tra l'ironico e il sarcastico.
A me è piaciuto, potrà piacere a molti, ma leggete bene cosa ho scritto.
Se non si ama il genere potrebbe essere una mazzata…
faxus ha scritto: I Dont’t Feel At Home in This World Anymore
Regia e sceneggiatura di Macon Blair .......
Ho visto anch'io quel film la settimana scorsa, praticamente mi hai anticipato.
Dalla trama che avevo letto speravo qualcosa di meglio ma alla fine vedendolo ne ho ricavato le tue stesse impressioni, concordo perfettamente sul giudizio che ne hai dato.