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Jan73
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Ho un amico avvocato che si occupa specificatamente di questo. A breve faremo una cena e gli sottoporrò la questione, anzi se avete dei dubbi specifici da chiedergli.

Gattinara, è stato un misunderstanding, non intendevo mettere in dubbio, anzi ho fatto subito quello che avevi suggerito, notando con stupore l'aumentare degli errori ma non mettendo in dubbio il tuo suggerimento, infatti dopo ho capito come mi hai spiegato che solo risolvendo alcuni errori ti mostra gli altri.

Fatemi sapere se posso chiedere qualcosa di utile all'avvocato.

ciao

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Peppiniello
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Credo che il parere di questo esimio mio concittadino pescarese, l'avvocato Andrea Monti, fra i maggiori esperti europei di diritti digitali e attivista militante per la libertà del web, possa interessarvi:

- Italian “Cookie Law” and the Misinformation about Google Analytics -

http://blog.andreamonti.eu/?p=675" onclick="window.open(this.href);return false;
- Peppiniello! ... Una pizza! ... Anzi, due!!! -

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Peppiniello ha scritto:l'avvocato Andrea Monti[/url], fra i maggiori esperti europei di diritti digitali e attivista militante per la libertà del web, possa interessarvi:
L'articolo è molto interessante e farebbe luce su tutti gli aspetti che al momento creano molta confusione.
Ma, la questione è che, per quanto interessante, sicuramente autorevole, resta un suo parere, nel senso che in caso di notifica di una multa non credo di potermi appellare al suo articolo.

Peppiniello, naturalmente questo è il mio personale parere, poi ognuno fa quello che gli pare. A dire il vero c'è già tanta gente che fa quello che gli pare :D motivando le più assurde teorie, quando invece con un minimo di creatività si potrebbe trasformare questo "obbligo" in un valore aggiunto, mentre invece molta gente sta trasformando questa storia in una tragedia Greca. Eccheccazzo :D

Un esempio su tutti, il testo del banner su iMaccanici, complimenti a Predatorfe:
Clicca su "Ho capito" per fare un'opera di bene.
E si può fare molto ma molto di più, compreso l'uso di finestre modali molto moderne e stilose.

tighine
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(Per l'esattezza, l'evoluzione normativa anticipata dal Provvedimento del Garante Italiana si rifà all'ormai prossimo "Regolamento della Commissione e del Consiglio", che non abbisognerà di recepimento con proprio provvedimento normativo da parte degli Stati membri, ovvero é "self-executive" e quindi subito in vigore con forza dispositiva cogente per la Comunità).
http://www.agendadigitale.eu/identita-d ... y_1462.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Noto con un certo disappunto che é stato scelto uno schema usato (ed abusato) nel web, soprattutto dai giganti dominanti: navigando accetti comunque.

Non é lo spirito del provvedimento: "il cittadino naviga, ed in caso di profilazione et similia deve concedere volta per volta espresso consenso".

Non é solo l'eventuale "se non ti sta bene, se vuoi c'é l'opt-out da andartelo a pescare chissà dove che devi scrivere qua e là tanto non lo farai mai" (e con cui - se praticato effettivamente - di fatto esci dal web, visto l'andazzo)

Inoltre il rimando ai padroni del web su cui non si può cliccare da nessuna parte e nulla per evitare talune scelte é sgradevole. Occorre bloccare preventivamente la porta a costoro, non buttar loro in pasto (per di più a gratis) milioni di profili...

P.s.: la specializzazione in Privacy Officer (e/o DPO -Data Protection Officer) non é (solo) roba da avvocati. Meglio chiedere direttamente al Garante, é molto disponibile, risponde a tutti i quesiti posti: http://www.garanteprivacy.it/home/footer/contatti" onclick="window.open(this.href);return false;

E se proprio avete bisogno di un avvocato specializzato in materia, in Italia i più avanzati (che hanno dato la linea anche al Garante Privacy Europeo) risultano Luca Bolognini e Paolo Balboni (Istituto italiano Privacy e ICT Legal Consulting): http://www.lucabolognini.it/ict/" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.ictlegalconsulting.com" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.rapinformatica.it/documentaz ... ognini.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Ultima modifica di tighine il sab, 06 giu 2015 11:35, modificato 5 volte in totale.

tighine
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Colgo inoltre l'occasione per ricordare che entro il 9 luglio p.v. sarà recepita, a pena di sanzioni (già pronto il D.legis del governo) la Direttiva ADR/ODR (controversie instaurate dai consumatori), che consentirà a quest'ultimi di utilizzare una piattaforma web europea per attivare procedure di risoluzione stragiudiziale di controversie (ADR).

Sul consumerismo e la protezione della privacy, L'UE stavolta sta lavorando bene (cioè: meglio di quello che si é fatto finora, almeno da noi).
Altro step: in dirittura d'arrivo la class-action (approvata dalla Camera il 3 u.s., ora é in Senato. Ma in pratica é cosa fatta).
L'intenzione c'é: rispetto della gente, di fatto e non a parole.
Ultima modifica di tighine il sab, 06 giu 2015 11:44, modificato 1 volta in totale.

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tighine ha scritto:L'intenzione c'é: rispetto della gente, di fatto e non a parole.
Esattamente.

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Leggendo un articolo di qualche giorno fa su Wired la "matassa" sembra sbrogliarsi un pochino, il Garante sta per varare un provvedimento al fine di chiarire molti aspetti.
Inoltre sempre il Garante comunica che al momento non ci saranno sanzioni.

In breve riassumo in 2 punti i casi tipici come esempio:

1) Hai un sito Ecommerce, o con banner pubblcitari, o referral, incorporamento codici di social network (quindi non semplici link) etc.: DEVI comunicarlo all'utente e consentirgli se accettare questi cookies oppure no (modalità optin), nei modi indicati ad esempio in questa discussione compreso la creazione di una pagina dedicata con i dettagli relativi ai cookies emessi (cosa fanno, perché lo fanno etc) che nel caso accetterà e per ultimo DEVI effettuare il versamento di 150 Euro alla segreteria del Garante Privacy.

2) Hai un sito che non emette cookies di profilazione, utilizzi servizi come Analytics con IP anonimo e le analisi sono ad eslusivo utilizzo del gestore del sito, hai semplici link a social esterni, in questo caso è sufficiente un banner informativo e informale, nessuna modalita optin in quanto si tratta di semplici cookies tecnici fondamentali per il funzionamento di qualsiasi sito.

Quindi, riassumendo, non cambia molto rispetto a quanto scritto fino ad ora, tranne il fatto che c'è la buona notizia riguardo al blocco delle sanzioni fino a che non verranno forniti dallo stesso Garante chiarimenti ufficiali.

Fonte da cui ho riassunto i 2 punti sopra: Cookie Law, il chiarimento del Garante

tighine
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Il problema non é tecnico (o meglio: non solo), é soprattutto di mentalità e di comportamenti pratici. Anche il cookie "tecnico" non é mai solo ed esclusivamente "tecnico", poiché comunque può consentire aggregazione di dati. Inoltre, non é detto che la tecnologia deve restare al livello attuale, o non piuttosto si debba operare nel senso del superamento anche dei "cookies" cd "necessari". BASTA VOLERLO.

La revisione delle disposizioni si sta rendendo necessaria perché il modo con cui le si stanno recependo é diventata una burletta: prima non accettavo nulla, ma avevo cookies e profilazioni a gogò. Ora, grazie al "bannerino" di default come clicchi sul browser, tutto il passato resta tal quale, ma siamo costretti a legalizzarlo contrattualmente: o accetti o accetti, e non ci rompere con la tua riservatezza!
(Questo sì che l' "Ho capito"!!!! ). Anche iMaccanici punto ORG!!!

Anche se spegnessimo tutti subito, già solo per esser atterrati su una pagina é scattata un bel po' di roba. E' questo che i "donchisciotte della privacy" stanno chiedendo alle istituzioni ed ai padroni del web: i presupposti di fondo dei comportamenti del web devono cambiare alla radice, l'acquisizione di qualsiasi tipo di dato sui soggetti ed i loro apparati non deve avvenire, di default, punto e basta.
Poi, se uno vuole, può eventualmente concedere uno o più consensi.
Tanto quanto é stato per secoli, fino all'avvento del web strutturato.

Sfido che mafiosi e camorristi siano tornati al piccione viaggiatore. Internet pericolosa? Certo che sì, fin dal suo nascere. Come l'atomica, il lavoro, il fumo.

E non prendete per i fondelli con le istruzioni sul blocco dei cookies via browser.

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tighine ha scritto:Anche il cookie "tecnico" non é mai solo ed esclusivamente "tecnico", poiché comunque può consentire aggregazione di dati.
Ma nemmeno per sogno, il cookie tecnico comunica solo ed esclusivamente i dati essensiali per una corretta navigazione al minimo sindacale.

tighine ha scritto:Inoltre, non é detto che la tecnologia deve restare al livello attuale, o non piuttosto si debba operare nel senso del superamento anche dei "cookies" cd "necessari". BASTA VOLERLO.
Certo ma prima ancora bisgna SAPERLO.

tighine ha scritto:l'acquisizione di qualsiasi tipo di dato sui soggetti ed i loro apparati non deve avvenire, di default, punto e basta.
Mi sa che il "problema" dei cookies è solo la punta dell'iceberg, riporto alcuni estratti da un recente articolo scritto da Richard Stallman e tradotto da Hardware Hupgrade:

Windows, Mac OS, iOS e Android sono tutti malware. Stallman avverte: 'Non siate idioti'

Richard Stallman è forse più noto ai più per le sue digressioni un po' sui generis sul mondo dell'informatica moderna, più che per il suo ruolo principale nella creazione di GNU e del movimento per il software libero. Di recente ha rilasciato un'altra riflessione delle sue in cui sottolinea che tutti i sistemi operativi più diffusi sono da considerare malware, partendo dal mobile per arrivare al desktop. Nessuno fra Apple, Microsoft e Google è risparmiato.

"Quali tipi di programmi includono malware? I sistemi operativi, prima di tutto", sostiene il creatore di GNU. "Windows spia gli utenti, li incatena e, su mobile, censura determinate applicazioni; utilizza anche una backdoor universale che permette a Microsoft di imporre modifiche sul software da remoto. Microsoft sabota gli utenti di Windows mostrando le falle di sicurezza alla NSA ancor prima che vengano risolte". Ma se Microsoft piange, Apple non può ridere.

Per decifrare meglio quanto dichiarato da Stallman bisogna conoscere di chi stiamo parlando: è il creatore di GNU ed uno dei più forti sostenitori della filosofia del software libero. Compie una vita decisamente "povera" (paragonabile a quella di uno studente) ed è libero da ogni schiavitù proveniente dal denaro. Anche il suo lavoro al MIT non è retribuito e non dispone nemmeno di un cellulare per la paura di essere spiato.

Il suo manifesto per il software libero pubblicato dal Guardian si conclude con tre consigli su come "resistere al software non libero", che riportiamo tradotti liberamente di seguito.

  • - Individualmente, rifiutando il software proprietario e i servizi del web che spiano o tracciano.
    - Collettivamente, organizzandosi per sviluppare sistemi e servizi web sostitutivi liberi che non tracciano chi li usa.
    - Democraticamente, con leggi per criminalizzare vari tipi di pratiche di malware. Ciò vuole la democrazia, e la democrazia richiede l'eliminazione di minacce come TPP e TTIP che danno alle compagnie il potere di sopprimere la democrazia.


Fonte: Windows, Mac OS, iOS e Android sono tutti malware. Stallman avverte: 'Non siate idioti'

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Zen
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La revisione delle disposizioni si sta rendendo necessaria perché il modo con cui le si stanno recependo é diventata una burletta: prima non accettavo nulla, ma avevo cookies e profilazioni a gogò. Ora, grazie al "bannerino" di default come clicchi sul browser, tutto il passato resta tal quale, ma siamo costretti a legalizzarlo contrattualmente: o accetti o accetti, e non ci rompere con la tua riservatezza!
(Questo sì che l' "Ho capito"!!!! ). Anche iMaccanici punto ORG!!!
Concordo e aggiungo: questa cosa mi ricorda l'UAC di Windows Vista. Per "proteggere l'utente" chiediamogli l'autorizzazione per ogni singola cosa. Abbiamo visto l'utilità alla fine: l'utente dopo le prime volte accetta in maniera meccanica ogni cosa gli passi sotto il naso. In più però c'è la scocciatura di dover sempre "accettare".

Citando Joel Spolsky:
“In fact, users can't read anything, and if they could, they wouldn't want to.”
Stallman avverte: 'Non siate idioti'
Mamma mia Stallman...
Ho smesso di ascoltare le sue farneticazioni tempo fa.

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Zen ha scritto:Concordo e aggiungo: questa cosa mi ricorda l'UAC di Windows Vista. Per "proteggere l'utente" chiediamogli l'autorizzazione per ogni singola cosa. Abbiamo visto l'utilità alla fine: l'utente dopo le prime volte accetta in maniera meccanica ogni cosa gli passi sotto il naso. In più però c'è la scocciatura di dover sempre "accettare".
Anche su Mac ora è così, anche se limitatamente alla prima apertura delle Applicazioni non certificate da Apple, anzi in realtà in una nuova installazione non esiste nemmeno una prima apertura in quanto non si aprono proprio di default, devi tu consentire l'apertura dal Pannello Preferenze.

Il tuo ragionamento lo comprendo ma sono discorsi un po' diversi, nell'esempio che tu proponi si parla di sicurezza, in primis del sistema operativo.
La normativa europea sui cookies invece nasce per fare in modo che l'utente non venga usato e sfruttato a sua insaputa ed è il primo passo, il successivo mi auguro andrà a toccare socialnetowork come Facebook che usa come manovalanza milioni di ignari utenti che condizionati dall'idea che "è gratis, ce l'hanno tutti, che male può fare?", di fatto lavorano per Facebook gratis, producendo fiumi di soldi.

Se poi uno preferisce vivere nell'ignoranza, nel sneso di non sapere le cose, e gli secca dedicare meno tempo a mettere Mi piace sul video del cane che fa i rutti, piuttosto che approfondire le dinamiche che ci sono dietro Internet, libero di farlo.
Io preferisco sapere, sono contento di questa normativa che critico solo perché arriva con molto ritardo.
Zen ha scritto: Mamma mia Stallman...
Io parto dal presupposto che nessuno al mondo ha mai espresso idee al 100% valide, così come il contrario al 100% non valide.
Bisogna saper cogliere l'essenza, in questo caso considerarla una provocazione, pur farneticante, ma sempre provocazione in quanto è palesemente ovvio che il punto di non ritorno riguardo l'uso di tecnologie come i computer, smartphone, internet etc, è superato già da un bel pezzo, ergo: impossibile farne a meno.
Stallman lo ha fatto, ma non lo devi vedere come un nuovo Profeta a cui affidare la tua vita :D

tighine
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Carissimo 404, scusa ma vorrei aggiungere una precisazione, rispetto alla tua "smentita" circa i cookies tecnici.

Se la tecnologia consente di gestire il feedback sugli accessi, come poi la si usi dipende da chi la governa. La maggior parte delle statistiche su - ad esempio - quanti pc al mondo usano un certo browser e che s.o./cpu hanno, sono stilate (anche) in base a cookies semplicemente tecnici.

Finché ci si ferma alla pura statistica anonima, é perfettamente accettabile e perfino auspicabile.
Ma in teoria (e di fatto) nulla vieta l'incrocio e l'aggregazione.

Posso confermarti che - tra l'altro - anche questo tipo di "indizi anonimi" viene facilmente usato in moltissimi ambiti, per lo più commerciali.

Poter gestire - ad es. - a livello globale le notizie su quale sia il più diffuso browser o s.o., concorre a determinare la capitalizzazione azionaria delle rispettive società proprietarie, o di quelle concorrenti. Avere accesso a tali dati, e rivelarli magari in un dato momento, può comportare contraccolpi di indici azionari od assetti societari, effetti tipo insider trading, aggiotaggio, etc...

Non stiamo parlando di un chilo di fagioli, ma di miliardi di dollari, e di destini di milioni di essere umani che potrebbero cambiare in un attimo dal giorno alla notte.

Ma a parte questi dettagli, per il resto sento che siamo sulla stessa linea.

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tighine ha scritto:Carissimo 404
Carissimo tighine :D
tighine ha scritto:Posso confermarti che - tra l'altro - anche questo tipo di "indizi anonimi" viene facilmente usato in moltissimi ambiti, per lo più commerciali.
...
Non stiamo parlando di un chilo di fagioli, ma di miliardi di dollari, e di destini di milioni di essere umani che potrebbero cambiare in un attimo dal giorno alla notte.
...
Ma a parte questi dettagli, per il resto sento che siamo sulla stessa linea.
Certo che siamo sulla stessa linea, per quanto mi riguarda lavoro nel settore e conosco bene alcune dinamiche, ma succede molto spesso che se ne parlo, ad esempio in una discussione in un forum, mettendo in guardia all'uso smodato di sistemi offerti gratuitamente, che siano ludici o di sviluppo, sociali, etc, in linea di massima alla gente non frega una mazza.

Anni fa nei film di spionaggio si ipotizzavano scenari in cui i servizi segreti controllavano, in assoluto riserbo, determinati gruppi di persone, per lo più gente influente politicamente ed economicamente e sembrava fantascienza, anzi fantapolitica, Ian Fleming ci ha costruito sopra una fortuna creando James Bond.
Oggi Google fa le stesse cose moltiplicato migliaia di volte, controllando e monitorando quasi tutta la popolazione mondiale che ha almeno un cellulare, conosce gusti, abitudini, orientamenti sessuali, preferenze culturali, politiche e religiose e centinaia di altri parametri. Di moltissimi di questi, in particolare chi ha aderito al social Google +, conosce anche nome, cognome, numero di telefono e anche qui ulteriori parametri, compreso la sistematica lettura dei contenuti delle mail spedite e inviate da Gmail, senza contare Google Drive e infiniti altri strumenti, tutti offerti gratuitamente.

Il punto è che a fronte di questa realtà, se io o chiunque altro ne fa cenno, bene che mi va ricevo una risposta molto simile a questa:
Zen ha scritto:Mamma mia Stallman...
Ho smesso di ascoltare le sue farneticazioni tempo fa.
Scusa Zen, nulla di personale, ma la tua affermazione è più che emblematica.

A Zen, preso come puro esempio, in questo caso non solo gli fotte un beneamato caxxo di come stanno le cose, ma ci tiene a dedicare qualche minuto del suo tempo per ridicolizzare, soprattutto sminuire, un punto di vista che in realtà dovrebbe far riflettere, che di fatto è quello che fanno quasi tutti e in parte ci rientro anche io che per lavoro in parte mi occupo anche di questo, ci guadagno, a differenza di Stallman sfrutto la situazione a mio vantaggio.

Questa normativa sui cookies io personalmente l'apprezzo molto, come ho già detto non so quante volte, è un primo passo concreto per la tutela dei diritti della gente ed è solo l'inizio.
Ma a quanto pare, e questo è straordinariamente assurdo e grottesco, tutto questo passa come un ennesimo tentativo di "disturbo", una nuova seccatura, anzi l'ennesima strategia per incamerare dei soldi, qualcuno addirittura afferma che è un piano per il controllo della popolazione :D

Vado a mangiare che ho fame, ho scritto di fretta poi mi rileggerà così per capire quante stronzate ho scritto, o forse no :roll:

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A Zen, preso come puro esempio, in questo caso non solo gli fotte un beneamato caxxo di come stanno le cose, ma ci tiene a dedicare qualche minuto del suo tempo per ridicolizzare, soprattutto sminuire, un punto di vista che in realtà dovrebbe far riflettere, che di fatto è quello che fanno quasi tutti e in parte ci rientro anche io che per lavoro in parte mi occupo anche di questo, ci guadagno, a differenza di Stallman sfrutto la situazione a mio vantaggio.
Sbagli di gran lunga sul mio conto (ancora).
Per me la questione è molto importante e l'idea dietro questa normativa la ritengo buona. È l'implementazione che critico perché reputo di disturbo, difficoltosa da applicare e poco efficace.

Riguardo Stallman: perché dovrei spendere del tempo per rispondere a delle affermazioni fatte da una persona che più volte mi ha stupito negativamente sotto tanti aspetti? E poi, perché se qualcuno non la pensa come me su internet, devo sentire l'obbligo di dirgli qualcosa? Dopotutto ce ne sarà sempre un altro dopo di lui.

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